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Petrolio: Iran conferma produzione, Brent in rialzo

Il Brent si avvicina ai 35 dollari al barile, il Wti supera i 33$ – Rally del petrolio nonostante l’incertezza della posizione assunta dall’Iran in merito al congelamento della produzione ai livelli di gennaio – Teheran passa dal no all’ok, ma non chiarisce le sue intenzioni.

Petrolio: Iran conferma produzione, Brent in rialzo

Mentre l’Iran decide di non prendere una posizione netta lasciando nella totale incertezza i mercati, le quotazioni di Brent e Wti schizzano alle stelle, con rialzi superiori al 5%.

Riassunto delle puntate precedenti. Ieri Araba Saudita, Russia Qatar e Venezuela avevano annunciato la loro volontà di congelare la produzione di petrolio, mantenendola ai livelli di gennaio. Stamattina – giorno in cui, nella capitale della Repubblica islamica si è svolto il vertice tra i ministri competenti di Iran, Iraq, Qatar e Venezuela – l’atmosfera di festa è stata però bruscamente interrotta dalle dichiarazioni del direttore generale del ministero del Petrolio per i rapporti con l’Opec Mehdi Asali che ha definito “illogica” la richiesta di congelare la produzione. Il motivo è presto detto: negli anni dell’embargo gli altri esportatori avrebbero approfittati dell’esclusione iraniana per incrementare il loro output fino a 4 milioni di barili al giorno. “Ora si aspettano che l’Iran paghi il costo di un riequilibrio. Se ci chiedono di diminuire la nostra produzione, la risposta è no”, ha cuncluso.

Nel pomeriggio la versione di Teheran si è decisamente ammormidita. Il ministro Bijan Zanganeh ha dichiarato di appoggiare “ la decisione che è stata presa da membri Opec e paesi non-Opec per mantenere un tetto alla produzione per stabilizzare il mercato e i prezzi a beneficio dei produttori e dei consumatori”.

Peccato che nessuno abbia capito quale sia la reale intenzione dell’Iran. Congelerà oppure no la produzione? Al momento non è dato sapere, ma la piccola apertura di Teheran sembra aver dato nuova linfa alle quotazioni del petrolio. Il prezzo del Brent sale a 34,62 dollari (in rialzo del 7,58%) dai 32 dollari della chiusura precedente, mentre il Wti arriva a 33,11 dollari al barile, in salita del 6,97%

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