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Petrolio e titoli di Stato in calo, Borse deboli

L’inattesa crescita delle scorte americane e la produzione record dell’Arabia Saudita fanno scendere il prezzo del petrolio – Ai minimi storici i rendimenti dei titoli di Stato e non solo in Italia – Pochi scambi e performance quasi piatte in Borsa dopo cinque giorni di rialzi – Peppa Pig superstar nella City – Si spegne il tormentone estivo sulle presunte scalate di Bollorè in Mediobanca e Generali – Brillano Yoox e Cnh

Petrolio e titoli di Stato in calo, Borse deboli

L’11 agosto di un anno fa la svalutazione dello yuan, accompagnato dalla frana della Borsa di Shanghai, provocava forti oscillazioni su tutti i mercati, spaventati dal rischio di esser trascinati in recessione da una guerra delle valute scatenata da Pechino. Stamane, per celebrare lo scampato pericolo, le autorità cinesi hanno favorito il rialzo della valuta di casa. Negli ultimi 12 mesi lo yuan ha perduto l’8% sul dollaro, ma nessuno si preoccupa più di tanto: la Cina ha dimostrato di saper gestire la difficile transizione da economia solo manifatturiera a potenza dei servizi (e presto pure del calcio).

C’è tempo per gli anniversari nella bonaccia dell’agosto più tranquillo degli ultimi 20 anni. A favorire la calma piatta contribuisce la vacanza di Tokyo, chiusa per festività. Solo la discesa dei rendimenti dei titoli di Stato e del petrolio offrono qualche seppu modesta emozione.

OIL, PRODUZIONE RECORD DELL’ARABIA SAUDITA

– Frenano le Borse asiatiche condizionate dal ribasso di Wall Street, L’indice Asia.Pacific perde lo 0,5%, ma si mantiene vicino ai massimi segnati ieri. A metà seduta Hong Kong e Shanghai guadagnano lo 0,1%. Intanto la banca centrale della Nuova Zelanda ha deciso di abbassare i tassi dello 0,25% al 2% . Singapore ha rivisto al ribasso all’1,2% le stime della crescita per l’anno in corso.

– L’inattesa crescita delle scorte americane di petrolio ha provocato il calo dei prezzi: il Brent perde l’1,7% a 44,1 dollari al barile. Ad accentuare il ribasso ha contribuito la crescita della produzione saudita: 10,67 milioni di barile, record assoluto. Riyad reagisce così all’aumento dell’export iraniano ormai tornato ai livelli pre-embargo.

– Il calo del comparto energetico (-1,4%) è all’origine della battuta d’arresto di Wall Street: Dow Jones -0,20%, S&P -0,29%,Nasdaq -0,40%. Exxon Mobil ha chiuso in calo del 2,4%.

– L’attenzione del mercato è concentrata sui dati delle vendite al dettaglio che saranno resi noti venerdì. Si tratta dell’ultimo dato sensibile ai fini dei tassi Usa prima del discorso di Janet Yellen al meeting di Jackson Hole a fine mese.

ALLA CITY SALE ALLA RIBALTA PEPPA PIG

Dopo cinque giorni di rialzo, i listini europei hanno segnato il passo. Anche l’apertura di stamane si presenta fiacca, a giudicare dall’andamento dei futures.

– La Borsa di Milano ha chiuso invariata (indice FtseMib a 16.791) una seduta senza storia, totalmente priva di iniziative e con scambi ridotti.

– Le Borse di Parigi e Francoforte registrano un calo dello 0,3%.

– Solo Londra +0,22% è stata in grado di chiudere la seduta in rialzo spingendo l’indice Ftse 100 ai massimi da 14 mesi. Dal 4 agosto, in cui la Bank of England ha tagliato i tassi di interesse e annunciato nuove misure di stimolo all’economia, la Borsa inglese e’ salita del 3,5%.

– A dare la carica al London Stock Exchange ci ha pensato Peppa Pig. La società canadese che produce il cartoon, Entertainment One, ha respinto l’offerta di acquisto per un miliardo di sterline avanzata dak network tv Itv.

I BTP SOTTO 1,10%. IL GILT INGLESE ALLO 0,51%

L’attenzione della City, così come di tutte le piazze finanziarie mondiali, si è però concentrata sul fonte dei titoli di Stato. La decisione della Bank of England di dare il via agli acquisti di bond previsti dal nuovo piano di Quantitative Easing è stata la miccia che ha scatenato nelle ultime 48 ore la corsa al ribasso dei rendimenti. I mercati sono persuasi, probabilmente a ragione, che le banche centrali non potranno che aumentare gli acquisti di titoli per debito per contrastare gli effetti della Brexit e la frenata delle economie, accentata dal calo degli scambi commerciali. Le conseguenze, anche sul mercato italiano, non si sono fatte attendere.

– Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso sotto 1,10% (fino a 1,09%) per la prima volta da marzo dell’anno scorso, quando fu registrato il minimo storico di 1,04%, in concomitanza col varo del Qe. Nuovo minimo storico di -0,190% (aggiornando il precedente minimo di -0,176% di metà luglio) anche per il rendimento dei Bot a 12 mesi ieri in asta.

– Ancora più robusta la reazione degli altri mercati dell’eurozona. Il decennale spagnolo è sceso allo 0,91%, il bod irlandese tratta alllo 0,37%. Ieri l’Austria ha collocato titoli a lungo termine al tasso negativo di 0,073%. Il bund tedesco tratta a .0,10%.

– In forte calo anche i titoli inglesi (decennale allo 0,51%, emissioni a 3 e 5 anni per la prima volta sotto zero) dopo il parziale fallimento della prima operazione di riacquisto promossa dalla Boe: fondi pensione ed assicurazioni hanno preferito tenere i titoli rinunciando all’offerta, a valori superiori, della banca centrale.

– Il calo dei tassi reali ha contagiato gli altri mercati. Il Tbond decennale è sceso a 1,508%. I titoli cinesi rendono il 2,7%, a livelli infimi per un’economia che cresce più del 6%.

MEDIOBANCA: SI SPEGNE IL TORMENTONE. INTESA OK

Pochi gli spunti di cronaca sul listino italiano,condizionato dal calo degli scambi-

Tra le banche primeggia Intesa che ha guadagnato lo 0,8%, sostenuta dalla promozione di Citigroup che ha alzato il giudizio a Buy da Neutral portando il target price a 2,35 euro da 2,30 euro.
In terreno positivo anche Unicredit + 0,7%e MontePaschi +0,4%.

Si è già spento il tormentone estivo sul presunto interesse di Vincent Bolloré a dar la scalata alle Generali attraverso un rafforzamento della posizione in Mediobanca ieri – 0,6% dopo una serie di saliscendi.
Invariata Generali.

Poco mossa Telecom -0,85%: Mediobanca Securities ha confermato la raccomandazione outperform , target price a 1,27 euro.

YOOX SUPERSTAR, CNH IN RALLY

Nel resto del listino:

– Tra gli industriali conferma di Cnh Industrial +1,20% dopo il rialzo di martedì (+3,3%). Fiat Chrysler avanza dello 0,1%. Sul titolo è arrivata la nuova raccomandazione Buy del broker americano Jefferies, che ha avviato la copertura con target price a 8,31 dollari (7,45 euro). Avanzano anche Leonardo +1,18% e Cir +3,95%.

– In ribasso Stm -1,28% che compare tra i ‘Top Underperform’ di Credit Suisse con tp a 5 euro.

– Per quanto riguarda il lusso, è proseguito il riscatto di Yoox che ha messo a segno una delle performance migliori tra i titoli del listino a +2,06%. A seguire Luxottica e +1% e Brunello Cucinelli +1,53%, In ribasso Moncler -1,22%) e Ferragamo-1,4%.

– Petroliferi in calo: Eni ha perso lo 0,3%, Saipem -1%, Tenaris -0,4%. A Parigi balzo della concorrente Vallourec +13%.

– Enel ha perso lo 0,2%, nonostante il titolo sia comparso tra i Top Outperform di Credit Suisse con prezzo obiettivo posto a 4,8 euro.

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