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Patto di Stabilità, Merkel apre a eccezioni su fondi Ue

La cancelliera, ieri a Milano per la conferenza europea sul lavoro, ha ammesso che “se un Paese deve cofinanziare un programma per due anni, allora per due anni bisogna considerare che i costi del programma aumentano il deficit”.

Patto di Stabilità, Merkel apre a eccezioni su fondi Ue

“So che ci sono Paesi che devono lottare per conciliare il rapporto tra il deficit e la crescita. Siamo pronti a discutere modifiche al sistema” del cofinanziamento dei fondi europei, cui ogni Stato deve contribuire con una propria quota. E’ questa l’apertura inattesa arrivata ieri dalla cancelliera tedesca Angela Merkel al termine della “conferenza ad alto livello” Ue sul lavoro andata in scena a Milano. 

“I governi devono fare i conti su come usare questi fondi per i programmi”, ad esempio i sei miliardi contro la disoccupazione giovanile, “tenendo in considerazione la questione del prefinanziamento: se il Paese coinvolto, ad esempio, deve cofinanziare il programma per due anni, allora per due anni bisogna considerare che i costi del programma aumentano il deficit. Quindi posso capire che gli Stati siano molto reticenti ed esitino molto ad attuare questi programmi”. 

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