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Parma FC, cronaca di una morte annunciata

Le due cordate interessate all’acquisto della società emiliana si sono ritirate, spaventate dalle mancate rassicurazioni sull’entità del debito futuro e dalla quantità di giocatori sotto contratto – La scadenza delle 14 di oggi sancirà la fine del Parma F.c. e la ripartenza dalla serie D.

Parma FC, cronaca di una morte annunciata

Stavolta sembra essere davvero finita per il Parma. Salvo miracoli, che non ci saranno, la scadenza fissata alle 14 di oggi sancirà la fine del Parma Football Club, dopo che entrambe le cordate interessate all’acquisto della società si sono ritirate tra ieri sera e la mattinata di oggi.

Troppi i 22,5 milioni di debito sportivo ancora da saldare, a cui si sarebbero aggiunti i 4,5 milioni necessari per acquistare la società. Troppi, soprattutto, i rischi che questo debito andasse ad aumentare con il tempo e troppo alte le possibilità di dover far fronte alle cause intentate dai tanti creditori internazionali del Parma. Troppi, infine, i giocatori sotto contratto, eredità della scellerata gestione Ghirardi-Leonardi.

Né Giuseppe Corrado né l’americano Mike Piazza, dunque, salveranno il Parma. Entrambi, come si legge nel comunicato dell’ex campione di baseball Usa, non hanno “ritenuto sostenibili gli investimenti necessari per coprire le passività attuali e future di una squadra il cui avviamento è stato fortemente pregiudicato”, nonostante gli sforzi della curatela per ridurre al minimo la situazione debitoria del club.

Il domani, per la nuova incarnazione del Parma Calcio, sarà la serie D, la perdita del titolo sportivo e il totale smantellamento del parco giocatori. La parola fine sulla favola a tinte forti (alla fine del 2003 il Parma sopravvisse anche al crack Parmalat e, in seguito, a due anni di amministrazione controllata) della piccola squadra di provincia che negli anni ’90 spaventava le grandi d’Europa.

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