THIAGO MOTTA – COUTINHO E L’INTER COMINCIA LA RINCORSA.
I NERAZZURRI ESULTANO, MA IL GOL CHE SBLOCCA LA GARA E’ IN FUORIGIOCO.
BALLARDINI IRONICO: “SI SA CHE A SAN SIRO…”
VOTO: 6,5
E vittoria è stata. Serviva solo quella ai nerazzurri, che per risalire la classifica dovranno cercare di ottenere il massimo possibile da qui a Natale. Intendiamoci, l’Inter di Mourinho è ancora un lontano ricordo, ma i tifosi devono accontentarsi di ciò che passa il convento, e in questo caso non si possono lamentare. Il primo tempo di Inter – Cagliari non lasciava presagire nulla di buono per i nerazzurri, lenti, disordinati e sfortunati (due le traverse colpite, una da Pazzini, l’altra da Zarate). La ruota però è girata a inizio ripresa, quando l’Inter è passata in vantaggio grazie alla premiata ditta Thiago Motta – Damato, con la gentile collaborazione del guardalinee. Il centrocampista nerazzurro infatti era in netto fuorigioco, dunque il gol andava annullato. Non è stato così, e l’Inter ha sfruttato l’entusiasmo per colpire ancora una volta il frastornato Cagliari, questa volta con una rete bellissima (e regolare) di Coutinho, in campo per il forfait dell’ultimo minuto di Wesley Sneijder. I sardi hanno provato a rialzare la testa, ma il gol di Larrivey è arrivato troppo tardi per cercare una clamorosa rimonta. Era soddisfatto Claudio Ranieri nel post partita, se non altro per una vittoria importante sia per la classifica che per il morale: “E’ stata una partita dove abbiamo sempre controllato l’avversario, che nel primo tempo non ha mai tirato in porta. Cosa ho pensato dopo le due traverse? Che non possiamo avere una giornata tranquilla, ma dobbiamo continuare a lottare, perché il nostro campionato sarà così. Il gol di Thiago Motta? E’ vero, era in fuorigioco. Per una volta sorridiamo noi…”.
Di sicuro però non sorrideva Ballardini, alla prima panchina di questa seconda avventura cagliaritana della sua carriera: “Si sa che a San Siro i fuorigioco sono difficili da vedere…” ha commentato caustico nel post partita. Comprendiamo la sua amarezza, un po’ meno la fastidiosa dietrologia, che in questi tempi di sentenze e tavoli della pace, è davvero inutile.
