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Nitto Palma eletto alla commissione Giustizia del Senato, attesa per la sentenza d’appello Mediaset

Il senatore pidiellino è passato alla quarta votazione, quando il quorum si è abbassato alla maggioranza semplice – Nel pomeriggio dai giudici di Milano arriverà la sentenza d’appello sul processo Mediaset: in primo grado Berlusconi era stato condannato a quattro anni.

Nitto Palma eletto alla commissione Giustizia del Senato, attesa per la sentenza d’appello Mediaset

Alla quarta votazione Francesco Nitto Palma è stato eletto presidente della commissione Giustizia del Senato. I voti favorevoli sono stati 13, gli stessi delle prime votazioni, ma a questo punto dell’iter il quorum si era abbassato alla maggioranza semplice.

Quattro preferenze sono andate all’esponente del Movimento 5 Stelle Mario Giarrusso. Otto le schede bianche, una nulla. Anche stavolta quindi sono mancati all’ex Guardasigilli i voti dl Partito Democratico, che pure in fase di trattativa aveva concordato il nome di Nitto Palma con il Pdl. 

Intanto, nel partito di Silvio Berlusconi cresce la tensione per la sentenza d’appello del processo Mediaset, attesa per metà pomeriggio. In primo grado il Cavaliere era stato condannato a quattro anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. L’accusa è di frode fiscale e fa riferimento alle presunte irregolarità nella compravendita di alcuni diritti tv da parte del Biscione. 

I giudici della seconda sezione penale della Corte d’appello di Milano – ora in camera di consiglio – hanno respinto la richiesta della difesa di Berlusconi, che avrebbe voluto sospendere il dibattimento per attendere le decisioni della Consulta sul conflitto di attribuzione sollevato nel marzo del 2010 sull’ordinanza con cui il tribunale aveva negato il rinvio di un’udienza per legittimo impedimento.

Due giorni fa la Cassazione aveva respinto un’altra istanza avanzata dai legali dell’ex Premier, che chiedevano di trasferire i processi Mediaset e Ruby da Milano a Brescia sulla base di un “legittimo sospetto” relativo alla presunta parzialità dei giudici milanesi. 

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