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Nato Innovation Fund: il fondo multi-sovrano della Nato prepara i primi investimenti in funzione anti-Cina

Il Nif, primo fondo di venture capital multi-sovrano, ha un capitale di 1 miliardo e investirà in startup e fondi deeptech per la difesa e la sicurezza. Sono 23 i paesi membri, Cingolani (Leonardo) nel CdA

Nato Innovation Fund: il fondo multi-sovrano della Nato prepara i primi investimenti in funzione anti-Cina

Il NATO Innovation Fund (NIF), fondo di venture capital multi-sovrano fondato nel 2022, si prepara ad i primi investimenti con un obiettivo strategico ben preciso: opporsi all’espansione cinese.

Il NIF ha un capitale totale di 1 miliardo di euro e investe in startup e fondi deeptech che sviluppano tecnologie all’avanguardia per la difesa e la sicurezza.

Fanno parte del fondo 23 paesi membri della Nato: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Turchia e Regno Unito. Previsto, in futuro l’ingresso della Svezia ma la sua partecipazione avrà effetto al momento della sua adesione al Trattato dell’Atlantico del Nord.

Stati Uniti e Canada non partecipano al Fondo Nato

Sorprende, al momento, la decisione di Canada e Stati Uniti di non partecipare al fondo. Gli Stati Uniti, per ora, hanno deciso di non partecipare al Nif nonostante abbiano il budget per la difesa più grande al mondo.

Il Pentagono, però, sta osservando da vicino questa iniziativa e potrebbe supportare futuri fondi, come ha dichiarato Fiona Murray, vicepresidente del NIF e professore presso il Massachusetts Institute of Technology.

Colmare le lacune delle aziende

Il Nif è stato creato con l’obiettivo di unire governi, settore privato e mondo accademico per potenziare il vantaggio tecnologico dell’Alleanza Atlantica.

Il fondo si pone come obiettivo quello di colmare il divario di finanziamenti per le aziende che sviluppano tecnologie con applicazioni militari. Questo è dovuto alla preoccupazione che le startup occidentali non abbiano accesso al finanziamento equivalente a quello offerto alle imprese cinesi. David van Weel, Assistant Secretary General for Emerging Security Challenges, ha sottolineato che c’è una carenza di capitale di rischio per le tecnologie avanzate, specialmente in Europa, e l’obiettivo del fondo è fornire finanziamenti per evitare che queste aziende debbano rivolgersi agli investitori cinesi.

Dove investirà il Nif?

Il Fondo per l’Innovazione della NATO, con sede nei Paesi Bassi, investirà nei 23 Paesi membri, Italia compresa. L’assenza di Stati Uniti e Canada, invece, impedirà al fondo di investire in questi paesi. Si concentrerà su investimenti nella fase iniziale, offrendo finanziamenti iniziali fino a 15 milioni di euro per sostenere lo sviluppo delle cosiddette “start-up di tecnologia avanzata”.

Effettuerà investimenti diretti in start-up deeptech situate nei paesi alleati partecipanti e investimenti indiretti in fondi deeptech con un impatto transatlantico.

I settori d’interesse

Il fondo si concentra su settori ad alto impatto che includono intelligenza artificiale (AI), biotecnologia, energia e propulsione, manifatturiero e aerospazio. Inoltre, il fondo è particolarmente interessato a soluzioni di autonomia, ipersonica, nuovi materiali, quantum e comunicazioni di Prossima Generazione con l’obiettivo di rafforzare sia l’hardware che il software all’avanguardia.

Niente investimenti per quanto riguarda gli armamenti. Il fondo ha escluso, infatti, di investire in startup che producono armi offensive o in società di venture capital che possiedono tali società.

Un italiano alla guida. Cingolani nel board

Il fondo ha assunto un team di investitori, tra cui il managing partner Andrea Traversone, che in passato ha lavorato per Amadeus Capital Partners (UK), per guidare le operazioni.

ll senior management team sarà guidato da Andrea Traversone come Socio Amministratore, insieme a Kelly Chen, Thorsten Claus, Patrick Schneider-Sikorsky e Chris O’Connor, i quali vantano più di 6 decenni di esperienza collettiva in innovazione tecnologica, operazioni militari e venture capital.

Il team di gestione guiderà la strategia di investimento del fondo, contribuendo a promuovere l’adozione da parte degli Alleati di tecnologie emergenti e disruptive, a sviluppare capacità innovative nell’ambito dell’Alleanza favorendone successo commerciale. Il Consiglio di Amministrazione del Fondo per l’Innovazione della NATO avrà un ruolo di supervisione. Fa parte del Consiglio, Roberto Cingolani, attuale CEO di Leonardo.

“Nel venture capital, il Senior Management Team è la mente dietro le decisioni di investimento. Sono fiducioso che il team fondatore del Fondo per l’Innovazione della NATO abbia l’esperienza, la determinazione e le capacità necessarie per portare a termine la missione del NIF.” ha dichiarato David Van Weel.

“L’innovazione nelle tecnologie emergenti e disruptive deve essere responsabile e guidata da principi fondamentali: sicurezza, libertà e potenziamento dell’umanità. Tutti questi valori sono sinonimo dei principi democratici della NATO e della missione del NIF” ha spiegato Andrea Traversone.

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