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Napolitano: L’Italia può e deve farcela

Nel suo messaggio di fine anno il capo dello Stato invita l’Europa a prendere atto delle dimostrazioni date dal nostro Paese alla stabilità finanziaria e disciplina di bilancio e invita il governo a incisivi interventi contro le posizioni di privilegio. Positivi commenti di Monti e delle forze politiche con l’eccezione della Lega

Napolitano: L’Italia può e deve farcela

“L’Italia può e deve farcela”. E’ questo il senso del messaggio agli italiani per il nuovo anno, lanciato ieri sera, in televisione a reti unificate, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un discorso al tempo stesso breve (non più di 20 minuti) ma per nulla elusivo, e soprattutto carico di tensione morale, cominciato con un ringraziamento ai cittadini per la dimostrazione di orgoglio nazionale data con la grande partecipazione alla celebrazione per i 150 anni dell’unità nazionale. Il capo dello Stato ha parlato un linguaggio di verità, riconoscendo che “la situazione economica resta grave”, ma che ormai ci sono le premesse perchè il nostro Paese la superi. E qui chiaro e forte è stato il richiamo al contributo di sacrifici al quale siamo chiamati tutti, a cominciare dal mondo del lavoro.

Non a caso Napolitano ha voluto richiamarsi alla crisi del 1977, quando proprio il mondo del lavoro e i suoi rappresentanti (i sindacati) furono in prima linea per aiutare il Paese ad uscire da una situazione caratterizzata dall’inflazione oltre il 20 % e dall’attacco terrorista al cuore dello Stato. Anche oggi siamo chiamati a sacrifici, ha spiegato il presidente della Repubblica, sottolineando però che si deve avere la consapevolezza che questi serviranno “ad assicurare un futuro ai giovani”. A questi ineludibili sacrifici però Napolitano ha chiesto che il governo aggiunga “interventi decisi e incisivi contro posizioni di privilegio”, e soprattutto contro il fenomeno della corruzione. Fermo anche il richiamo ad intensificare il contrasto all’evasione fiscale. Nè è mancata nel discorso del presidente della Repubblica la rivendicazione della positiva soluzione alla crisi di governo dopo le dimissioni di Berlusconi. Napolitano non ha fatto alcun riferimento alle affermazioni, già smentite, di una interferenza tedesca, ma ha ancora una volta sottolineato che “il voto anticipato sarebbe stato un azzardo”, dal momento che per superare la crisi economica serve stabilità politica. Per ottenere la quale è decisivo il contributo dei partiti.

Infine il richiamo all’Europa. “E’ tempo – ha spiegato il capo dello Stato – che tutti in Europa prendano sul serio le dimostrazioni che l’Italia ha dato della sua adesione al principio di stabilità finanziaria e disciplina di bilancio e dell’avvio di riforme strutturali”. E’ in questo quadro che le forze politiche debbono fare la propria parte, fal momento che “non c’è futuro per l’Italia senza la rigenerazione della politica e della fiducia nella politica”.

Il presidente del Consiglio Mario Monti ha subito ringraziato Napolitano per il suo alto messaggio, nel quale ha colto “buone indicazioni per il lavoro”. Positivi i commenti del terzo polo e del segretario del Pd Bersani, che ha sottolineato il richiamo appassionato al destino comune degli italiani. Non si è sottratto alla tentazione dell’insulto il leghista Calderoli che ha paragomato le parole del presaidente della Repubblica a quelle di Cetto Laqualunque, mentre un più sobrio Maroni ha detto di condividere almeno “l’analisi” del messaggio. Per Gianni Letta quello di Napolitano è stato “un importante appello alla fiducia e alla speranza”, mentre il presidente dei senatori del Pdl Gasparri, pur auspicando che ora il Governo sia all’altezza della situazione, ha anche parlatò del rischio di “ritualità” del messaggio. Infine il segretario della Cgil Susanna Camusso ha dato un giudizio nettamente positivo, sottolineando l’attenzione del capo dello Stato al ruolo del mondo del lavoro.

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