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Musei e siti archeologici: boom di visitatori in tre regioni

L’Istat ha fotografato l’andamento delle visite. Lazio, Toscana e Campania al vertice della classifica In Valle d’Aosta il più alto numero di strutture comunali.

Musei e siti archeologici: boom di visitatori in tre regioni

67 milioni di visitatori paganti nei musei e nelle aree archeologiche italiane nel 2017. Un balzo in avanti di oltre il 7 % rispetto al 2015 con strutture e siti che crescono in sostenibilità. Lo certifica l’Istat con il suo rapporto ‘I musei, le aree archeologiche e i monumenti in Italia’.

I numeri , anche per il giro d’affari collegato alle visite ed ai tour operator, sono di tutto interesse. 

Oltre la metà del pubblico affolla, però, soltanto tre Regioni : Lazio (25,4%), Toscana (18,2%) e Campania (10,2%). I dati disaggregati parlano di 57,8 milioni di visitatori di musei, 15,5 milioni per le aree archeologiche e 45,8 milioni per i monumenti. Le medie sono altre per le tre Regioni di cui dicevamo . Il Lazio ha il primato con oltre 87 mila ingressi per sito, la Campania con 63 mila e la Toscana di poco superiore ai 44 mila. Va meno bene in Abruzzo, Molise e Marche che non superano la soglia media di 6 mila visitatori nell’anno.

Italiani e stranieri , insomma, girano in lungo e largo tra le nostre bellezze che comunque continuano  ad aver bisogno  di manutenzione, restauri , maggiore tutela . Con l’affanno dei fondi pubblici scarsi. Il flusso medio di visitatori sfiora i 27 mila ingressi per ciascun istituto, sebbene le differenze territoriali sono notevoli. Le Regioni con il maggior numero di istituzioni museali sono Toscana (528), Emilia-Romagna (482), Lombardia (409), Piemonte (398) e Lazio (364). Il Sud ha , tuttavia, oltre la metà delle aree archeologiche (50,8%). Inoltre, quasi due musei su tre del Nord organizzano attività educative e didattiche. 

La fotografia dell’Istat si rapporta anche ai Comuni. Un Comune su tre ospita almeno un museo o un istituto similareA questo proposito i ricercatori citano i casi di Valle d’Aosta,  Toscana e Umbria. In buona sostanza sono quelle che intorno alle aree  che richiamano i turisti hanno saputo creare anche condizioni ambientali , di sostenibilità e di mobilità qualificate. Nella Regione alpina la quota di Comuni che hanno strutture visitabili tocca il 70 %. In Toscana arriva al 66,8% e in Umbria al 67,4%. Viceversa nelle altre Regioni,  le bellezze si concentrano prevalentemente in pochi comuni: in Lombardia il patrimonio si addensa nel 15,5% dei Comuni, in Piemonte nel 20,5%, in Campania nel 21,1%, in Molise nel 21,3% e in Basilicata nel 21,4%.Un Rapporto utile per pensare di fare ancora meglio a vantaggio di chi apprezza il nostro patrimonio artistico.***

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