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Murrocu, il cuoco-contadino vince il premio Tripadvisor

L’agrichef Fabrizio Murrocu con l’agriturismo “Sa Mandra” di Alghero ha vinto il premio Tripadvisor per il miglioro ristorante con prezzi medi

Murrocu, il cuoco-contadino vince il premio Tripadvisor

L’agrichef Fabrizio Murrocu con l’agriturismo “Sa Mandra” di Alghero si è aggiudicato il riconoscimento di  miglior ristorante nella categoria prezzi di fascia media. Prodotti locali coltivati in azienda e sapori della tradizione la ricetta più premiata dalle recensioni

Il cuoco-contadino, Fabrizio Murrocu, titolare dell’agriturismo “Sa Mandra” di Alghero, in Sardegna, si è aggiudicato il premio come miglior ristorante assegnato da Tripadvisor, il più importante sito di viaggio sul web che conta su una media di 29 milioni di accessi ogni mese.

La notizia è stata rilanciata dalla Coldiretti dopo la scelta del popolare portale di premiare l’agriturismo sardo come miglior ristorante nella categoria con prezzi di fascia media. La classifica dei vincitori è stata stilata utilizzando un algoritmo che ha preso in considerazione la quantità e la qualità delle recensioni di Tripadvisor in un periodo di 12 mesi.

Il riconoscimento rappresenta per gli agrichef – così ormai sono stati ribattezzati gli imprenditori agricoli che aprono le porte della propria fattoria per puntare anche sulla ristorazione –  un simbolico primo passo nel variegato e sofisticato mondo dei premi che animano e spesso agitano i piani alti del pianeta abitato da cuochi stellari e pluridecorati.

I sapori della tradizione, prodotti locali e di stagione, ricette e metodi di cottura tipici sono ovviamente la base del ricco menu offerto agli ospiti di Sa Mandra, che accoglie i suoi ospiti in un attrezzato spazio all’aperto o presso una originale sala ristorante che presenta tettoie in legno, tovaglie chiare e sedie impagliate. Menù speciali sono studiati per celiaci e altre intolleranze alimentari, con attenzione anche alle esigenze dei vegetariani.

“Il premio di Tripadvisor testimonia come il legame con il territorio nella scelta degli ingredienti da utilizzare in cucina sia diventato un elemento determinante di successo per la ristorazione, con l’agriturismo che ha fatto da apripista a una vera e propria rivoluzione culturale nel settore” ha commentato Diego Scaramuzza, presidente nazionale di Terranostra, l’associazione agrituristica di Campagna Amica, nel sottolineare che “non a caso proprio Sa Mandra è stato scelto per ospitare il primo corso di formazione dei cuochi contadini di Campagna Amica sull’Isola”.

Il riconoscimento è la conferma – aggiunge l’organizzazionedei coltivatori – del grande successo del fenomeno agrichef, i cuochi contadini di Campagna Amica che cucinano i prodotti agricoli da loro stessi coltivati recuperando le antiche ricette della tradizione. Un fiore all’occhiello di un settore, quello agrituristico, che conta oggi in Italia ben 23.4000 strutture – conclude la Coldiretti – che sono in grado di offrire un potenziale di più di 253mila posti letto e oltre 441mila coperti per il ristoro.

Una forte spinta all’espansione dell’agriristorazione è venuta dalla” legge di orientamento dell’agricoltura che ha introdotto, un paio di decenni fa, le cosiddette “attività connesse”. In pratica, è riconosciuto agli agricoltori, entro certi parametri e limiti produttivi, di affiancare all’attività principale agricola (coltivare i campi e allevare il bestiame), la possibilità di trasformare parte delle materie prodotte in ingredienti per la cucina e servire i pasti nei locali della fattoria.

Un cambio di passo che, oltre al binomio agriturismo -ristorazione, ha allargato il perimetro dell’attività primaria agricola a molti altri settori agroalimentari legati alle materie prime prodotte in azienda, come ad esempio la birra utilizzando l’orzo coltivato nel campo, pane e pasta con la farina del proprio sacco.

Un concetto di diversificazione che ha sancito l’ingresso degli agricoltori anche nel settore dei servizi, come ad esempio destinare una parte dei fabbricati agricoli ad attività sociali come gli agri-asili e le fattorie didattiche nelle aree rurali più interne.

Quello che emerge da queste esperienze è l’affermarsi di un modello di agricoltura più moderno e anche più redditizio, al quale guardano con crescente interesse i giovani.Una spinta necessaria per accelerare il ricambio generazionale di cui l’agricoltura italiana ha un gran bisogno, molto più di tanti partner europei.

Certo si lavora di più, è un po’ come fare due lavori, ma la possibilità di trasformare in azienda tutto o in parte i propri raccolti consente, grazie anche a un regime fiscale agevolato, di aumentare il valore aggiunto prodotto in azienda e affrancarsi dalla volatilità dei mercati delle commodity agricole che storicamente relega la componemte agricola nella parte più bassa nella catena di distribuzione del valore lungo la filiera.

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