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Monti, ecco l’Agenda: “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa”

A breve sarà pubblicato un documento in cui il Professore esplicita in modo programmatico il suo progetto politico per l’Italia – “L’agenda non è indirizzata al centro, non a destra né a sinistra: è, modestamente, un’agenda erga omnes” – “Non distruggere ciò che è stato fatto sottraendosi alle linee guida dell’Europa o promettendo di cancellare l’Imu”.

Monti, ecco l’Agenda: “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa”

“Cambiare l’Italia, riformare l’Europa”. Questo il titolo ufficiale della tanto invocata agenda Monti. Il Premier dimissionario  e i suoi collaboratori hanno riunito in un documento i principi che hanno ispirato l’azione dell’ultimo governo e a breve il testo sarà reso pubblico. L’annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa di fine anno tenuta questa mattina dal Professore. Alle elezioni di fine febbraio il suo nome non comparirà in alcuna lista, ma oggi Monti si è detto pronto ad accettare un nuovo incarico a Palazzo Chigi nel caso in cui la proposta arrivasse da interlocutori che condividano le linee tracciate dalla sua Agenda.  

“Si è molto parlato di agenda Monti – ha detto il Premier -. Siamo contenti che il dibattito politico si sia spostato dagli schieramenti ai contenuti. Abbiamo quindi deciso di concentrarci su questo punto in modo sistematico, producendo un documento che si intitola ‘Cambiare l’Italia, riformare l’Europa. Agenda per un impegno comune’. E’ un primo contributo per una riflessione aperta”.

Secondo Monti, ci sono innanzitutto dei paletti da rispettare: “Non bisogna distruggere ciò che con sacrificio di tutti è stato fatto nel corso dell’ultimo anno, come ha detto il Capo dello Stato”. In particolare, questo significa rifuggire la tentazione di “sottrarsi alle linee guida dell’Europa” e, nel rapporto con i cittadini, “non promettere di togliere l’Imu o altre tasse, anche perché altrimenti il governo che si ritroverebbe in carica dopo un anno – e sottolineo un anno, non cinque – dovrebbe imporre un’Imu doppia”. Insomma, “l’agenda vuole evitare pericolosissimi passi indietro – ha spiegato ancora il Professore -. Non è indirizzata al centro, non a destra né a sinistra: è, modestamente, un’agenda erga omnes”.

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