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Metroweb e tariffe, Telecom rilancia. Patuano: ricorreremo

L’Ad Patuano pronto a ricorrere contro la riduzione delle tariffe di unbundling decisa dall’Autorità per le Comunicazioni – Riflettori puntati su gennaio per il nuovo canone 2014-17 – Su Metroweb: la nostra proposta consente a F2i di restare, confronto a breve”

Metroweb e tariffe, Telecom rilancia. Patuano: ricorreremo

Metroweb e tariffe, Telecom Italia rilancia. Sul primo punto, afferma l’Ad Marco Patuano: “Siamo disposti a discutere di piani industriali in modo di dare la possibilità all’attuale azionista di controllo di valutare non solo la cessione tout court ma il mantenimento della loro quota e la valorizzazione successiva. Credo sia una proposta – aggiunge riferendosi a quella presentata dal gruppo a F2i per rilevare la quota di Metroweb – di grande interesse per l’azionista di controllo, avremo un confronto a breve”.

Sul secondo punto, Patuano annuncia che presenterà ricorso contro la decisione di ieri dell’Autorità per le Comunicazioni che ha rivisto al ribasso il canone di unbundling per il periodo 2010-12: “E’ un lusso che non ci possiamo più permettere quello di una distonia tra gli obiettivi di politica economica e gli obiettivi di politica regolatoria”. L’ad di Telecom sottolinea le differenze tra la strategia scelta dal Governo della ‘fiber to home’ e le decisioni dell’Autorita’. “In una giornata come questa – ha premesso Patuano – è difficile parlare di regole. Se decidiamo di sponsorizzare il progetto del Governo di portare la fibra quanto più vicino al cliente, non possiamo essere distonici nella regolazione che andiamo a definire”. Per Patuano “è bizzarro parlare, da un lato, di avvicinare la fibra al cliente e dall’altro favorire la presenza di più operatori nel ‘fiber to the cabinet'”.

Per la rete in fibra, i riflettori si spostano ora a gennaio. Arriverà verso la metà del mese infatti la decisione dell’Agcom che sarà il primo segnale forte sulle possibilità, concrete, di realizzare o meno in tempi ragionevolmente rapidi, una grande infrastruttura in fibra ottica anche in Italia di cui tanto si parla in questi giorni. Per ora l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha confermato la riduzione del canone mensile che gli Olo (gli operatori concorrenti sulla rete fissa) devono riconoscere a Telecom Italia per accedere all’ultimo miglio in rame.

La decisione è retroattiva e va a toccare le tariffe 2010-2012 contro le quali il gruppo telefonico guidato da Giuseppe Recchi e Marco Patuano avevano fatto ricorso, perdendolo prima al Tar e poi al Consiglio di Stato. Ma ha rinviato a gennaio, appunto, la decisione su cui sono puntati i riflettori di tutti gli operatori relativa alle tariffe unbundling 2014-2017. Due le ragioni: dare tempo alla riorganizzazione di vertice appena varata, che ha interessato tutte le prime linee dell’Autorità, di andare a regime; evitare di sprecare 15 giorni, quelli del rallentamento dell’attività per le festività natalizie, prolungando la consultazione che si aprirà non appena la nuova delibera sarà votata e pubblicata sul sito dell’Authority.

Il dossier è particolarmente rilevante nel momento in cui il governo italiano ha presentato in Europa la strategia nazionale sulla fibra con l’intenzione di accelerare al massimo la realizzazione l’ultrabroad band fino dentro le case dei clienti e di portare il Paese sulla soglia dei 100 mega, bruciando le tappe dell’Agenda digitale europea. Un piano per  agevolare il quale lo Stato sarebbe disposto a investire un gettone da 6-7 miliardi per stimolare gli investimenti in quelle aree commercialmente meno attraenti e dove quindi gli operatori da soli avrebbero difficoltà a rientrare del costo dell’investimento. Allo stesso tempo sono in corso il piano Spring di Vodafone e il piano Telecom che destina 3 miliardi l’anno alla nuova rete, rivolto soprattuto alle grandi città. E sullo sfondo resta in piedi il progetto di realizzare attorno a Metroweb, con l’

Da qui la delibera di “ottemperanza” varata da Agcom che per il 2012 riduce “a 9,05 euro/mese il canone Ull, per effetto della rideterminazione dei costi di manutenzione correttiva; i contributi per il servizio di unbundling – precisa ancora la nota Agcom – si collocano in un paniere distinto da quello dei canoni e sottoposto a un diverso price cap. La riduzione del canone del servizio di unbundling si riflette anche sui valori relativi agli anni 2010 e 2011- conclude poi – che scendono rispettivamente a 8,65 ed 8,90 euro/mese”.

Per Telecom non è una buona notizia poiché, secondo alcune stime, la decisione peserà per circa 30 milioni sul fatturato. Anche per questo l’attenzione si sposta ora sulle decisioni di gennaio: si vedrà in che misura l’Autorità intenderà assecondare i piani di sviluppo della rete, garantendo tariffe in grado di remunerare l’investimento di Telecom. O se confermerà una visione con più reti in concorrenza. O se infine prevarrà il modello Motroweb: una sola società per la rete nazionale in fibra aperta a tutti. La “battaglia” è in corso, le opzioni sono ancora tutte aperte.

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