L’indice MSCI Asia Pacific è salito dell’1,5% e si avvia a concludere la prima metà dell’anno con un modesto progresso sui livelli di inizio 2012 (un po’ meglio dello Stoxx600 Europe e un po’ peggio dello S&P500). Il progresso è deludente rispetto ai massimi raggiunti nell’intervallo (a fine febbraio, il 12% rispetto a inizio gennaio), ma la crisi dei debiti sovrani in Europa ha tempestato per lungo tempo i mercati. Proprio dal vertice europeo, tuttavia, sono venuti segnali di allentamento della crisi, con le facilitazioni concesse alla Spagna e la rinuncia, da parte dei creditori ufficiali europei, al loro status di creditori privilegiati. I futures degli indici azionari inglesi e americani segnalano ulteriori progressi.
L’euro, che era sceso fino a 1,24 si è immediatamente ripreso e si avvicina a quota 1,27. Anche il petrolio è risalito, pur rimanendo sotto il livello di 80 $/b. Si riduce l’avversione al rischio, a favore di valute, come il dollaro australiano, sensibili a questo cruciale sentimento.
