Il governo ha costruito la legge di Bilancio per il 2026 tenendo conto dei vincoli di bilancio, con la conseguenza di “una manovra di finanza pubblica piccolissima, con numerosi interventi a fronte dei quali però gli impegni di spesa sono modesti”. Lo si legge in una nota sulla Congiuntura di Ref Ricerche.
Ref sulla manovra: “Piccolissima, impegni di spesa modesti. Fisco e salari bassi pesano su famiglie”
“In generale – si osserva – questa legge di Bilancio è in continuità con le politiche degli anni precedenti : resta lo spostamento dell’asse delle politiche sugli investimenti, cosa evidentemente importante se riuscirà a ridimensionare i problemi legati al deterioramento della dotazione infrastrutturale della nostra economia, e mantiene l’attenzione sugli obiettivi di contenimento dei saldi, in coerenza con gli obiettivi europei”.
Allo stesso tempo, si aggiunge, “i vincoli sui saldi e i livelli elevati delle spese in conto capitale continueranno a premere sulle altre voci del bilancio pubblico: pressione fiscale elevata e contenimento delle spese sociali pesano sulle famiglie, limitando la crescita dei reddito, in un quadro in cui i salari reali sono ancora inferiori ai livelli pre-pandemia”.
Scenario Ref: rischi da dazi e conflitti
Dazi e conflitti stanno “destabilizzando” il sistema delle relazioni internazionali. Intanto il Pil italiano resta su livelli “leggermente positivi” ma i rischi maggiori gravano sull’export. La Congiuntura di Ref Ricerche, nel quale si stima l’incremento del pil a +0,5% sia nel 2025 che nel 2026 e a +0,9% nel 2027.
“Lo scenario economico internazionale sta cambiando rapidamente. Le guerre tariffarie e i problemi della geopolitica stanno destabilizzando il sistema delle relazioni economiche internazionali. Nei prossimi mesi ne vedremo le conseguenze sull’andamento degli investimenti e sul commercio mondiale”, si legge. “Per l’Europa i dazi e il cambio più forte dell’euro pesano sulla posizione competitiva dell’industria. In positivo, i ribassi nelle quotazioni delle materie prime energetiche comportano una minore inflazione e assecondano la discesa dei tassi d’interesse”. In questa cornice le politiche di bilancio europee saranno nel complesso neutrali: sarà espansiva quella tedesca e quella italiana resterebbe invece restrittiva. Tuttavia, si osserva, “se si tiene conto del probabile aumento delle spese per la difesa, che non saranno incluse nella prossima legge di Bilancio, il deficit si stabilizzerà poco sotto la soglia del 3 per cento. Quanto basta per rendere più graduale la correzione al ribasso degli investimenti, e tenere la crescita del pil su ritmi leggermente positivi. Un quadro quindi fortemente legato al traino delle opere pubbliche”.
Dati i rinvii di alcune spese del Pnrr, “nel 2027 sarà evitata una brusca correzione degli investimenti pubblici. Resta invece il freno alle spese correnti e la pressione fiscale si mantiene su livelli elevati, ritardando la ripresa dei consumi. I rischi maggiori gravano sull’export. Per l’industria le prospettive sono molto incerte”, si segnala nel rapporto.