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Manovra 2024: dal cuneo fiscale all’Irpef e ai contratti, ecco le misure in arrivo in 7 punti 

Dopo il via libera alla Nadef comincia a prendere forma la Manovra 2024, provvedimento da 30 miliardi di cui 14 in deficit – Ecco le principali misure in arrivo

Manovra 2024: dal cuneo fiscale all’Irpef e ai contratti, ecco le misure in arrivo in 7 punti 

Rinnovo del taglio del cuneo fiscale e riforma Irpef, o almeno la prima parte di questa. Saranno questi i due perni su cui sarà costruita la Manovra 2024, una legge di bilancio da circa 30 miliardi di cui 14 miliardi in deficit. Il provvedimento conterrà poi politiche per favorire la natalità e le famiglie, tra le quali modifiche all’assegno unico e l’arrivo dell’assistente materna, ma anche nuove risorse per la sanità e i contratti del pubblico impiego.

Dopo il via libera alla Nadef, che dovrà essere approvata dal Parlamento per consentire l’invio del Documento Programmatico di Bilancio a Bruxelles entro il 15 ottobre, comincia a prendere forma la Manovra che dovrà essere approvata entro fine anno.

Manovra 2024: il taglio del cuneo fiscale

La nuova legge di Bilancio confermerà il taglio del cuneo fiscale anche per il 2024. Serviranno circa 10 miliardi di euro, senza i quali il beneficio cesserebbe il 31 dicembre 2023. Le risorse contenute in Manovra, secondo i dati Inps, andranno a beneficio di 11 milioni di lavoratori dipendenti con retribuzioni lorde fino a 35mila euro. Il governo Meloni ha rafforzato il taglio già previsto dal governo Draghi, spostando dai lavoratori alla fiscalità generale il versamento di 7 punti di contributi Inps per chi percepisce uno stipendio fino a 25mila euro lordi e di 6 punti per chi ha una retribuzione tra 25mila e 35mila. In cifre, si tratta di 98 euro netti in più al mese. 

Manovra 2024: la riforma dell’Irpef, al via la fase uno

Quattro miliardi saranno invece necessari per finanziare la prima parte della riforma dell’Irpef. In base a quanto previsto, la legge di Bilancio estenderà l’aliquota Irpef più bassa, quella al 23%, al secondo scaglione di reddito. In parole povere: chi ha uno stipendio fino a 28mila euro vedrà scendere la propria aliquota Irpef dal 25 al 23 per cento con un miglioramento sostanzioso in busta paga. 

La spesa e il patto tricolore

Il Governo ha stretto un accordo con 32 associazioni in base al quale dal 1° ottobre al 31 dicembre, nei negozi che aderiscono all’iniziativa, i cittadini troveranno prodotti di prima necessità e di prima infanzia a prezzo calmierato. Questi prodotti saranno indicati con un “bollino”. Spetterà ai singoli punti vendita decidere quali prodotti scontare e su quali attivare delle promozioni. Sul sito del Mimit ci sarà l’elenco delle adesioni (finora oltre 22 mila negozi). 

Manovra 2024: arriva l’assistente materna

Con la legge di Bilancio arriverà una nuova professione: l’assistente materna, figura già presente in Francia e in alcuni Paesi del Nord Europa. Per istituirla il Governo dovrebbe stanziare tra i 100 e i 150 milioni. Avrà il compito di accompagnare le madri nei primi sei mesi di vita del bambino con un rapporto personale diretto: non solo risponderà telefonicamente, o con videocall, ma andrà direttamente a domicilio per sostenere le donne in questa prima fase della maternità.

Non si tratterà dell’unica misura per incentivare le nascite. Si prevede infatti un aumento dell’assegno unico dal secondo figlio in poi. 

Nuove risorse per Sanità e contratti

Il governo si è impegnato a proseguire sulla strada “dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, anche con particolare riferimento alla sanità”. Nuove risorse saranno stanziate per rifinanziare il fondo sanitario per il 2024, anche se per capire a quanto ammonteranno bisognerà attendere il testo della Manovra.

Privatizzazioni

Allo scopo di organizzare “operazioni di politica industriale” – per utilizzare le stesse parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – nel prossimo triennio si prevedono dismissioni per 20 miliardi di euro, un punto di Pil. Gli incassi dalla cessione di partecipazioni e imprese pubbliche vanno direttamente a ridurre il debito.

Lotto, le concessioni tornano in gara

Con la legge di Bilancio 2023 le concessioni per i giochi, tra cui il Lotto, torneranno in gara con un anno di anticipo rispetto alla loro scadenza naturale allo scopo di sostenere le entrate in un settore che continua a produrre gettito. Secondo le stime, da questa misura, dovrebbe derivare un incasso di un miliardo, metà del quale nel 2024, per 9 anni.

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