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Macchine utensili e per il packaging: due casi di successo

“La filiera della meccanica strumentale” è la nuova pubblicazione della collana Filiere e sviluppo realizzata da UniCredit-Laterza – Il comparto delle macchine utensili e quello delle macchine per il packaging sono il fiore all’occhiello di un’industria che conta 3.300 imprese e 28 miliardi di fatturato – Crescono le esportazioni.

Macchine utensili e per il packaging: due casi di successo

Da sempre un punto di forza del sistema manifatturiero italiano, nonché uno degli ambiti industriali che meglio ha retto di fronte alle difficoltà del contesto economico, la filiera della meccanica strumentale è l’oggetto cui è dedicata la nuova pubblicazione della collana Filiere e sviluppo realizzata da UniCredit-Laterza. Presentato questa mattina a Milano da Zeno Rotondi, Responsabile Italy Research di UniCredit, il rapporto “La filiera della meccanica strumentale” prende in esame una filiera che conta complessivamente oltre 20 mila imprese (tra cui anche piccole artigiane) per un valore della produzione superiore ai 71 miliardi di euro (stime Prometeia), focalizzando l’attenzione sul settore del bene strumentale, considerato tra i campioni del made in Italy.

Con 3.300 imprese e 28 miliardi di euro di fatturato (dati Federmacchine), l’industria italiana del bene strumentale ha nei comparti delle macchine utensili e delle macchine per il packaging le sue due punte di eccellenza. Alla presenza del Direttore Generale UniCredit Roberto Nicastro si è dialogato dei fattori di successo che permettono alle imprese italiane della meccanica strumentale di competere a livello globale: tecnologia e forzalavoro qualificata con competenze tecniche e commerciali, capacità di risposta alla clientela con soluzioni personalizzate che integrino la fornitura a monte con le esigenze di automazione espresse dall’industria a valle e presenza di servizi di assistenza post vendita su tutti i mercati mondiali.

Con un fatturato che, nel 2012, si è attestato rispettivamente a 5 miliardi euro e 4,5 miliardi di euro, il comparto delle macchine utensili e quello delle macchine per il packaging esprimono le migliori performance sul mercato internazionale, come testimoniano i dati di export. In virtù di un incremento delle esportazioni, rispettivamente del 12% e del 5%, rispetto al 2011, i costruttori italiani di macchine utensili e di macchine per il packaging si mantengono saldi ai vertici delle graduatorie mondiali di settore.

In particolare nelle classifiche di export 2012 dei rispettivi settori, i costruttori italiani di macchine utensili si posizionano secondi in Europa e terzi nel mondo; mentre i costruttori di macchine per il packaging sono al secondo posto sia su scala europea che su scala mondiale. Player indiscussi delle scena internazionale, le imprese italiane dei due settori hanno tra l’altro dimostrato di meglio rispondere alla crisi rispetto ai concorrenti tedeschi, cui, nel periodo 2007-2011, hanno eroso quote di mercato. Le buone performance, raccolte principalmente oltreconfine, hanno permesso alle industrie dei due comparti di mantenere intatto il capitale umano impiegato, vero valore dell’intera filiera – come emerge dallo studio Unicredit-Laterza – registrando, tra il 2004 e il 2012, un incremento dell’occupazione pari al 2% (macchine utensili) e al 5,6% (macchine per il packaging).

Il volume dedica un approfondimento a questi due settori, la cui forza risiede nel realizzare produzioni ad hoc con macchine sviluppate su misura, con soluzioni personalizzate e innovative. La valorizzazione ed esportazione di competenze è il segnale più visibile e conosciuto della capacità delle filiere meccaniche italiane nel loro complesso di competere nel nuovo contesto globale ed economico. La percentuale di produzione esportata è increscita costante dal 2003 e ha consentito una ripresa dei margini operativi più rapida a partire dal 2009.

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