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Lombardia chiusa per smog: dal 20 febbraio limiti e divieti in nove province, ecco le regole

Non solo Milano ma anche altre otto città della Lombardia colpite dalle polveri sottili. Divieti alla circolazione per tutto il giorno e limitazioni per l’agricoltura

Lombardia chiusa per smog: dal 20 febbraio limiti e divieti in nove province, ecco le regole

Scattano oggi le misure anti-inquinamento in nove province della Lombardia: Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Da giorni la Regione registra infatti livelli di Pm10 che hanno fatto scattare i divieti.

Lombardia chiusa per smog: ecco le regole anti-inquinamento

Per tutta la settimana dalle 7.30 alle 19.30 non potranno circolare i mezzi Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e fino a euro 4 diesel nei Comuni con oltre 30mila abitanti. In casa non potranno essere accese le stufe a legna fino a tre stelle. Vietato anche regolare il riscaldamento di case, uffici e negozi su temperature superiori ai 19 °C. In pratica il replay delle misure già adottate a fine gennaio in sei province. Ora il numero è salito perché la situazione è degenerata.

I divieti interessano anche gli agricoltori che non possono spandere liquami o fertilizzanti se non con sistemi di interramento. Bisogna a ogni costo non immettere in aria sostanze pericolose o contenenti gas.

Le regole anti-inquinamento resteranno in vigore fino al rientro per due giorni consecutivi nel valore limite o per un giorno con previsioni meteorologiche sfavorevoli all’accumulo degli inquinanti.

Lombardia: i dati regionali non lasciano tranquilli

Le limitazioni, come già riportato ieri, sfociano in polemica politica soprattutto per Milano. Il sindaco Giuseppe Sala ha contestato la posizione dell sua città come terza più inquinata al mondo, mentre la Regione va in tutt’altra direzione. Se il capoluogo non è terzo resta nella lista delle città con una pessima qualità dell’aria. Le limitazioni al traffico e agli scarichi degli edifici sono la prova che Milano non è esclusa dalle decisioni degli enti ambientali regionali. I dati ​dell’Agenzia Aqi non sono piaciuti all’amministrazione comunale, ma non sono stati contestati da chi controlla l’inquinamento lombardo.

I fattori ambientali sono mutevoli ma gli interventi strutturali vanno migliorati. “Le misure sul miglioramento della qualità dell’aria proseguono “ha detto all’Ansa l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione. “Investiremo anche quest’anno 30 milioni di euro per il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e dei veicoli circolanti. In cinque anni gli investimenti complessivi legati alla sostenibilità ambientale in Lombardia ammontano a 19 miliardi”. Prima o poi se ne convincerà anche l’amministrazione comunale di Milano. Per ora c’è poco da stare tranquilli.

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