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L’Olanda e la Fed rasserenano i mercati

Il voto anti-populismo dell’Olanda e l’atteggiamento da colomba della Yellen che aumenta di 25 pb i tassi americani tonificano i mercati: Wall Street sale e il dollaro si rafforza – Trump dà una mano a Fca – Risale il petrolio – Vola Maire Tecnimont – Oggi Donnet illustra i conti di Generali

L’Olanda e la Fed rasserenano i mercati

Il Toro ha festeggiato fino all’alba la vittoria di Mark Rutte, il premier olandese che è riuscito a superare il populista Geert Wilders, che guadagna voti e seggi ma resta tagliato fuori dalla possibilità di governare. Eccezionale l’afflusso alle urne (82%). È uno stop che potrebbe pesare sugli umori degli elettori francesi in vista del duello di fine aprile.

I mercati erano già su di giri per le decisioni della Fed. La banca centrale Usa ha deciso, come previsto, l’aumento di un quarto di punto dei tassi. Ma Janet Yellen ha sorpreso i mercati con un atteggiamento da colomba smentendo chi si aspettava toni preoccupati e polemici verso la Casa Bianca, che pure mira ad accelerare il tasso di crescita del Pil oltre i livelli sostenibili secondo la Fed.

Nulla di questo traspare dal comunicato finale del board che conferma altri due rialzi dei tassi nel 2017 (più altri tre nel 2018) ma ostenta tranquillità sul fronte dell’inflazione: un aumento temporaneo dei prezzi oltre il 2% sarebbe “simmetrico” ad un’espansione prolungata, perciò non desterebbe timori. E i tagli fiscali del presidente? “È troppo presto per giudicare” dice Yellen, decisa a non aumentare le tensioni con Donald Trump.

Una mossa tattica, probabilmente, ma molto gradita al mercato finanziario. Di qui l’euforia dei mercati che, per giunta, celebrano il recupero del petrolio favorito da un inedito comunicato saudita che ha ribadito l’intenzione di tener fede al taglio della produzione. Riyad, che si accinge a varare il più gigantesco collocamento nella storia delle Borse (Aramco, stima prudenziale 2 mila miliardi di dollari) non intende giocare scherzi alle Borse.

INVARIATI I TASSI GIAPPONESI, SALGONO QUELLI CINESI

Prime reazioni all’aumento dei tassi Usa. Hong Kong ha seguito la Fed con un rialzo di 25 punti. Sale anche l’interbancario cinese. La Banca del Giappone ha deciso stamane di mantenere invariate le linee di politica monetaria: tassi a breve a -0,1%, titoli decennali a livello zero, acquisti di titoli sul mercato per 80 mila miliardi di yen l’anno. Si riuniscono in giornata anche le banche centrali di Svizzera, Turchia ed Indonesia.

Stamattina l’indice di riferimento delle Borse dell’Asia (MSCI Asia Pacific) è sui massimi da metà 2015. L’indice Nikkei di Tokyo sale dello 0,1% nel finale di seduta. Hong Kong +1,4%, Shanghai +0,6%, Seul +0,5%, Mumbai +0,4%.

YELLEN APPROVA IL RIALZO DELLE BORSE USA

Immediata la reazione di Wall Street alle decisioni del Fomc. In forte rialzo gli indici azionari: Dow Jones +0,54%, S&P500 +0,84%. Il Nasdaq avanza dello 0,74% oltre quota 5.900 punti. Sale anche l’indice delle Pmi, il Russell 2000 +1,5%.

Il dollaro si è indebolito su tutte le valute mondiali, contro euro ha perso oltre l’1% a 1,073.

Il rendimento del Treasury Bill a 10 anni è sceso a 2,50% da 2,59% del giorno prima. Il due anni si è portato a 1,31% da 1,37%.

In caduta l’oro, sceso di quasi il 2% a 1.225 dollari l’oncia.

Anche a seguito delle comunicazioni della Federal Reserve, ieri Goldman Sachs ha tagliato a Neutral la sua raccomandazione sulle azioni degli Stati Uniti, dal precedente Overweight. A inizio anno, gli stessi strategist avevano scritto che l’S&P sarebbe arrivato nel primo trimestre intorno a 2.400 punti, per poi portarsi intorno a 2.300 punti verso la fine dell’anno.

Nel corso della conferenza stampa Janet Yellen ha citato l’avanzata di Wall Street come un esempio de miglioramento del clima finanziario. Secondo gli operatori, è il segnale che la Fed non considera eccessive le valutazioni dei titoli dopo i rialzi dall’8 novembre in poi.

TRUMP CONFERMA : STOP ALL’AUTO VERDE. FIAT CHRYSLER +1,9%

Trump ha quantificato le modifiche che intende apportare al bilancio federale: le risorse per i maggiori investimenti nella Difesa (54 miliardi di dollari) saranno ricavate dai tagli al budget del Dipartimento di Stato e dell’Epa, l’ente per la protezione ambientale.

Il presidente, nel corso di una breve visita a Detroit, ha anche assicurato i Big dell’auto (presenti i rappresentanti di Gm, Ford e Fiat Chrysler) che presto saranno smantellate le norme sull’auto verde approvate nell’era Obama, così come chiedevano i produttori.

Brillante a Piazza Affari Fiat Chrysler (+1,9%) che vede allontanarsi il rischio di multe dall’amministrazione federale.

Tesla ha varato un aumento di capitale per 1,15miliardi di dollari per finanziare l’avvio dell’auto elettrica di massa. Elon Musk sottoscriverà per intero la sua quota.

In rally Apple +1,1% a 140,46 dollari: Rbc ha aumentato i target sul titolo della Mela. Perde invece colpi Twitter (-1,9%) di nuovo sotto i colpi degli hacker in arrivo dalla Russia.

RISALE IL PETROLIO, BENE I TITOLI OIL

In grande evidenza la riscossa dei titoli dell’energia: Exxon +1,2%, Chevron +1,4%.
A Milano Eni è salita dell’1,3%, Saipem +1%, Tenaris +2,3%. A Parigi Total +1,3%. 

Per la prima volta nella settimana il petrolio ha chiuso in rialzo, anche grazie ad un calo delle scorte Usa: il Brent è rimbalzato oltre i 50 dollari chiudendo a 52,08 (+2,3%). Sale anche il Wti +2,6% a 48,96 dollari.

MILANO AL TOP, SCENDONO RENDIMENTI E SPREAD

I listini europei , cauti in mattinata, hanno preso nel corso della giornata la via del rialzo scommettendo, a ragione,sulla vittoria di Mark Rutte in Olanda contro gli euroscettici.

A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso bene la seduta con una ripresa dell’1,21% a 19.774 punti. Anche gli altri indici europei hanno registrato rialzi: a Parigi il Cac40 ha chiuso a +0,24%, Londra + 0,21%, a Francoforte il Dax30 a +0,26%. 

Chiusura positiva ieri per i Btp,sui massimi, in un mercato concentrato sull’attesa per la conclusione del meeting Fed e del risultato delle elezioni olandesi. Il tasso sul benchmark decennale italiano è sceso poco prima della chiusura fino al 2,27%, ai minimi da quasi una settimana, arretrando di una decina di centesimi sotto il livello di chiusura precedente (2,36%).

Lo spread Italia/Germania ha terminato la seduta sul minimo, riportandosi sotto la soglia dei 190 pb. Significativa nella seduta di oggi l’offerta di Francia e Spagna che mettono sul piatto carta a medio lungo per un importo fino a 14 miliardi di euro.

Per domani il Tesoro ha annunciato un’operazione di concambio in titoli di Stato, per un importo massimo di 2 miliardi: in offerta ci sarà il Btp agosto 2034, a fronte del ritiro di cinque Btp e Btpei con scadenze sul 2017 e il 2018.

VOLA LEONARDO, DOPO SEI ANNI TORNA LA CEDOLA

Grande giornata per Leonardo che ha festeggiato il ritorno al dividendo con un balzo del 7,7%. l risultato netto è 545 milioni di euro, meglio delle stime del consensus. Il consiglio di amministrazione propone una cedola di 0,14 euro per azione. Per il 2017, la società prevede 12-12,5 miliardi di euro di nuovi ordini: consensus a 12,1 miliardi. Ricavi a 12 miliardi di euro, in linea con le stime. 

La buona intonazione dei titoli bancari ha caratterizzato la giornata di Piazza Affari. L’esito delle elezioni olandesi e la corrente di acquisti che ha distinto Wall Street permettono di scommettere su un avvio di giornata positivo.

Unicredit ha messo a segno un rialzo dell’1,9 Il CeoJean Pierre Mustier ha acquistato azioni della banca per un controvalore di 2 milioni di euro, come annunciato da lui stesso in occasione della presentazione del piano strategico il 13 dicembre scorso. Ieri lo stesso Mustier ha comprato titoli di debito della banca non quotati per 2 milioni.

Intesa +1%. La raccolta dei Piani individuali di risparmio di Eurizon Capital collocati attraverso Banca dei Territori ha superato i 100 milioni dal lancio il 27 febbraio. In grande evidenza Banco Bpm (+2,6%). Generali ha guadagnato l’1,2%: oggi si tiene la conference call sui risultati Unipol (+3,5%). 

LUSSO DEBOLE, DELUDONO I CONTI SAFILO

Dati contrastanti dal settore lusso. Deludono i conti di Ferragamo (-2,2%) in recupero di minimi della giornata (-5%). I dati sono leggermente sotto le stime, pesa il mancato aumenti del dividendo e la poca visibilità sull’andamento dell’esercizio in corso. Kepler ha tagliato da Buy a Hold la raccomandazione.

Tod’s +0,4%. Il 2016 si è chiuso con Ebitda in calo dell’11% circa a 180,9 milioni, con un margine sulle vendite del 18%, e con un utile netto di 86,3 milioni da 93 milioni nel 2015. Debole anche Yoox (-1,83%).

Safilo ha comunicato ieri sera che il 2016 si è chiuso con 89 milioni di euro di margine lordo (Ebitda), circa 8 milioni di euro sotto le stime del consensus. 

PERFORMANCE RECORD DI MAIRE. MALE MARR

Acquisti su Telecom Italia (+1,35%). Morgan Stanley ha aumentato il prezzo obiettivo sul titolo da 1,15 a 1,20 euro, confermando la raccomandazione overweight. Gli analisti sono molto fiduciosi sulla crescita degli utili del gruppo.

Maire Tecnimont ha preso il volo con un rialzo del 6,8% a 2,768 euro. La società di impiantistica nel settore petrolchimico ha annunciato i risultati per l’anno 2016, che hanno visto una crescita decisa di tutti gli indicatori. Il fatturato è balzato del 45,9% rispetto al 2015, attestandosi a 2,4 miliardi di euro.

Il portafoglio di ordini dichiarato dalla società nella sua nota è pari a 6,5 miliardi di euro. L’Ebitda è stato di 160 milioni di euro, in crescita del 22,3%, mentre il risultato netto è stato in utile per 85,3 milioni di euro, quasi raddoppiato dal 2015. La società ha proposto la distribuzione di un dividendo da 28,4 milioni di euro, pari a 0,093 euro per azione.

Technogym su un nuovo massimo dell’anno, dopo l’incontro di ieri del management con gli analisti. Precipita Marr (-3,9%) tra le peggiori del listino dopo i risultati. ExanE ha abbassato il giudizio sul titolo da outperform a neutral, con prezzo obiettivo che sale da 19,4 Paribas a 20,4 euro.

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