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L’Italia mette sotto pressione euro, Borse, banche e spread

La crisi politica ed istituzionale italiana allarma i mercati e spinge al ribasso l’euro, la Borsa e le banche e allarga lo spread Btp-Bund a 236 pb con i rendimenti dei titoli di Stato in forte rialzo – Occhio all’asta Bot a sei mesi di oggi – In un mese Piazza affari ha azzerato tutti i guadagni del 2018

L’Italia mette sotto pressione euro, Borse, banche e spread

“Al centro delle preoccupazioni dei mercati c’è la crisi italiana”. A confermarlo stamane è Nick Twidale, un trader che opera a Sidney per conto del colosso giapponese Rakuten. Come lui la pensano in pratica gli addetti ai lavori che operano su tutti i mercati finanziari: la polveriera italiana rischia di far saltare l’euro.

LA MONETA UNICA AI MINIMI DA NOVEMBRE. VOLA LO YEN

Sotto la pressione la moneta unica è scesa stanotte sui mercati asiatici ai minimi degli ultimi sette mesi a 1,162 su dollaro. In Asia, orfana del punto di riferimento di Wall Street ieri chiusa, la ricerca di sicurezza e protezione, porta ad un rafforzamento dello yen, sui massimi dell’ultimo mese nei confronti del dollaro a 109,1. Il rendimento del Bond a dieci anni dell’Australia è in calo di 4 punti base a 2,72%, sui minimi dell’ultimo mese e mezzo.

La ricerca di “porti sicuri” per i capitali favorisce stamane anche i T bond Usa: il rendimento del decennale scende al 2,9%.

IN ROSSO TOKYO, STABILE IL PETROLIO

In rosso anche i mercati azionari: Tokyo perde l’1%, Seoul -0,85, giù anche la Cina e Hong Kong -0,6%. In lieve rialzo solo l’Australia. Chiuse stamane molte Borse (India, Singapore, Thailandia, Indonesia,). Scendono le società che lavorano per Apple, intenzionata a cambiare tutto il sistema tecnologico dello schermo dell’iPhone.

Prove di rimbalzo per il petrolio dopo il nuovo scivolone di ieri (-1,5%). Il Brent tratta stamane a 75,5 (+0,3%). Ma il greggio Usa tratta a 66,81, (-1,6%) al sesto giorno consecutivo di ribasso.

Il petrolio Brent stamattina prova a rimbalzare, sale dello 0,3% a 75,5 dollari, ieri ha chiuso in calo dell’1,5%. A Milano Eni -2%, Saipem -5%, Tenaris -1%.

TONFO DEL BRASILE, DALLA UE SOLDI PER IL SUD EUROPA

Da segnalare anche il tonfo della Borsa brasiliana -4%, colpita dallo sciopero degli autotrasportatori: non piace la prospettiva di un’impennata dell’inflazione.

L’Unione Europea tenta di correggere (in grave ritardo) gli squilibri del bilancio comunitario. La Commissione propone di spostare più di 30 miliardi dai fondi destinati all’Est Europa a favore di Grecia, Italia e Spagna.

I BOT VERSO UN RENDIMENTO POSITIVO, LO SPREAD A 236

E’ in questo clima che Piazza Affari si accinge a vivere, in contemporanea con le “Considerazioni Finali” del governatore Ignazio Visco, un’altra seduta ad alta tensione. Ma l’appuntamento clou sarà l’asta dei Bot a sei mesi, in genere un appuntamento di routine, anche perché l’importo richiesto (5,5 miliardi) è pari a quello dei titoli in scadenza, oggi un test importante per la fiducia dei mercati nell’Italia che, come ha sottolinea lo stesso premier designato Carlo Cottarelli, è ancora in crescita.

La tensione però è alle stelle. La carta italiana ha archiviato ieri una delle sedute più pesanti dall’avvio della crisi politica quasi due settimane fa, mettendo a segno minimi pluriennali.

In particolare:

* Lo spread tra i rendimenti di Italia e Germania sul tratto a 10 anni ha chiuso a 235 punti base dai 205 del finale di venerdì e dai 192 dell’avvio di seduta. Nel primo pomeriggio si è arrivati ai 236 punti base, massimo da inizio dicembre 2013. Il rendimento del Btp 10 ha toccato in chiusura quota 2,689% dai 2,456% del finale di seduta di venerdì e dopo un picco a 2,71%, massimo da agosto 2014.

SOTTO PRESSIONE ANCHE I TITOLI A BREVE E I CDS

* Seduta di passione anche per le scadenze più corte. i Btp a 2 anni salgono a quota a 0,834% da 0,452% di venerdì dopo aver messo a segno un picco a 0,93%, livello che non si vedeva da maggio 2014. Lo spread Italia-Germania su questa scadenza, che venerdì chiudeva a 113 punti, è arrivato a un massimo di 165 punti, vetta da ottobre 2013.

* Nuovo massimo anche per i Credit default swap sul debito italiano con l’indicatore a 5 anni che si è spinto fino a 174 punti base, nuovo massimo da giugno 2017.

* Il Tesoro è riuscito comunque a collocare l’importo offerto nell’asta di Ctz e Btpei, ma solo grazie ad un forte rialzo del rendimento che, rispetto a -0,275% di aprile, non solo è tornato positivo ma ha toccato anche il massimo da dicembre 2014 a 0,350%.

* Oggi toccherà al Bot a sei mesi: anche in questo caso il rendimento potrebbe tornare in territorio positivo. In chiusura, sul mercato grigio di Mts, il Buono 30 novembre 2018 quota lo 0,07% in netto rialzo da -0,421% del collocamento di fine aprile.

In calo ieri anche la carta spagnola appesantita, oltre che dalla situazione italiana, anche da quella interna: il Parlamento di Madrid ha fissato infatti per il primo giugno la votazione per la mozione di sfiducia contro il governo del premier Mariano Rajoy presentata dal partito socialista la scorsa settimana.

IN UN MESE PIAZZA AFFARI HA PERDUTO 10 PUNTI DI RIALZO

Non molto migliore la situazione del mercato azionario.

Piazza Affari ha in pratica bruciato il rialzo accumulato da inizio anno. L’indice -2,08% si è attestato in chiusura a 21.932,69 poco sopra i minimi del 2 gennaio (21.613,89). Nonostante la chiusura di Londra e Wall Street i volumi scambiati sono stati del 40% superiori alla media delle ultime dieci sedute. Nel giro di un mese sono andati in fumo dieci punti percentuali di vantaggio in termini di performance rispetto al resto dell’Eurozona.

BANCHE DA BRIVIDO: DA +3% A -4% IN POCHE ORE

A provocare il tracollo è stato il tiro al bersaglio sulle banche, appesantite dalla caduta dei Btp in portafoglio. L’indice di settore ha lasciato sul terreno il 4,09% dopo un rimbalzo inziale del 3% nella prima parte della seduta.

Alla fine Banco Bpm ha lasciato sul terreno il 7%. Pesanti anche le altre ex Popolari: Bper e Ubi Banca -6%. Giù anche le Big: Unicredit -3,8%, Intesa -3,3%. Ribassi superiori al 7% per Mediobanca e Monte Paschi. Sotto tiro anche gli istituti più impegnati nel recupero delle sofferenze: DoBank -8%, Banca Ifis -9%-

Non è andata meglio al gestito: Banca Generali e FinecoBank -7%.

MA CORRE FERRARI. EXANE: LA CRISI FAVORISCE IL LUSSO

In controtendenza alcuni titoli del lusso, a partire da Ferrari +0,7%. Un report di Exane sostiene che il caos politico in Italia, non crea alcun problema alle società del Lusso, anzi, per alcuni aspetti potrebbero

essere favorite. Moncler +0,9% ha aggiornato il record storico, Brunello Cucinelli avanza del 2%.

Tra gli industriali Fiat Chrysler – 2,12%: Banca Imi ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 24,5 euro. Deboli Prysmian .2% e Leonardo -2,7%.

AIM: COSTAMP +15%, CONTRATTI PER LE BATTERIE SAMSUNG

Tengono meglio le utility: Atlantia -1%, Enel -1%, Snam -0,8%.

Telecom -1,81%. Iliad Italia ha programmato una conferenza stampa per domani per lanciare i suoi servizi mobili. il raggiungimento del pareggio in termini di ebitda sarà possibile con una quota di mercato inferiore al 10%.

Da rilevare nel giorno della Aim Conference il balzo in avanti di Costamp Group +15,15% a 3,8 euro. La società ha reso noto di aver ricevuto da Nemak Usa Inc. una commessa del valore di 1,72 milioni di dollari inerente la costruzione di 2 stampi per la pressofusione dell’alluminio per la produzione del Vano Batteria Samsung Jx nello stabilimento di Nemak in Alabama.

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