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L’Europa mette fuorigioco Lega e M5S

Durissime reazioni di Bruxelles alle uscite razziste e xenofobe del candidato leghista alla regione Lombardia ma anche alle proposte economiche “senza senso” dei Cinque Stelle – Moscovici: “L’incertezza causata dalle elezioni italiane è tra i rischi politici del 2018 per la Ue”.

L’Europa mette fuorigioco Lega e M5S

Dopo troppi voli pindarici, bugie grandi come una casa e promesse da marinaio, alla fine è l’Europa il vero spartiacque della campagna elettorale italiana: Pd e Forza Italia da una parte, Lega e Cinque Stelle dall’altra. Lo lascia capire anche la Commissione Europea che ieri è insorta di fronte alle parole fuori dal mondo sulla razza bianca del candidato leghista alla Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Sia il vicepresidente della Commissione europea, FransTimmermans che il responsabile degli Affari economici, Pierre Moscovici, hanno bollato senza mezzi termini i rigurgiti razzisti e xenofobi di Fontana e della Lega, facendo a loro i volta infuriare Matteo Salvini, che parla di indebite interferenze. “Il razzismo è inaccettabile e noi dobbiamo proteggere i valori condivisi dagli europei, tra cui l’uguaglianza” ha tuonato Timmermans.

Ma Moscovici è andato oltre parlando di un rischio politico per l’Italia e per l’Europa se dalle urne di marzo  uscirà un governo che promette di deragliare dalle regole europee in materia di bilancio. Moscovici considera “un controsenso assoluto” la proposta del leader dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio di sforare il tetto del 3% che serve ad evitare “che il debito salga ulteriormente e quindi serve a rilanciare la crescita”.

La preccupazione europea è che l’Italia vada incontro a un periodo di instabilità dando fiato a tutti gli estremismi antieuropeisti del Vecchio continente e diventando un elemento di contagio per altri Paesi.

Ecco perché, di fronte all’allarme di Bruxelles che potrebbe pesare anche sui mercati europei, Forza Italia soffre l’alleanza con l’estremismo leghista e cerca di accreditare la propria linea moderata appoggiandosi ai Popolari europei della Merkel e al Presidente del Parlamento europeo, Tajani, che potrebbe essere una carta berlusconiana per Palazzo Chigi. Ed ecco perché Matteo Renzi, stempera le critiche al rigorismo europeo di stampo teutonico, e stringe i tempi per coronare l’alleanza tra il Pd e +Europa della Bonino e di Tabacci, che potrebbe vedere la luce nelle prossime ore.

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