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Lega e M5S ancora divisi su premier, migranti e infrastrutture

Ancora nulla di fatto tra Lega e Cinque Stelle dopo i nuovi incontri di Di Maio e Salvini al Quirinale per formare il nuovo governo: dissensi sul programma ma soprattutto sulla scelta del premier dopo i veti e controveti sulle ipotesi Sapelli e Conte – O si trova la quadra nelle prossime o salta tutto

Lega e M5S ancora divisi su premier, migranti e infrastrutture

O  la Lega e i Cinque Stelle trovano la quadra sul nuovo governo nelle prossime ore o salta tutto. E’ questo il succo dei nuovi incontri al Quirinale Luigi Di Maio e di Matteo Salvini.

Mentre il leader dei Cinque Stelle ha enfatizzato i passi avanti del negoziato sul programma, quello della Lega ha evidenziato invece i punti ancora di dissenso che riguardano soprattutto i migranti e le infrastrutture, perché Salvini vuole una stretta sugli sbarchi e non vuole invece veti alla realizzazione di opere pubbliche ritenute essenziali dal Governo.

Ma, al di là del programma, il nodo politico vero che ritarda il varo del nuovo governo riguarda l’indicazione del premier, dopo che erano circolate nelle prime ore del mattino le candidature del professor Giulio Sapelli, sostenuto soprattutto dalla Lega, e quella del professor Conte indicato invece dai Cinque Stelle.

E’ stata soprattutto l’ovvia richiesta di Sapelli, che ieri ha incontrato sia Salvini che Di Maio ai quali aveva espresso la propria disponibilità alla candidatura a premier, ad avere libertà di azione nella scelta dei ministri e in particolare in quella del ministro dell’Economia a irrigidire i Cinque Stelle quando lo stesso Sapelli ha anticipato che, se dovesse essere scelto come premier, vorrebbe che a Via XX Settembre tornasse l’ex ministro del governo Berlusconi, Domenico Siniscalco. La verità vera è che, dietro i veti e controveti sui candidati premier, c’è l’aspirazione mai nascosta di Di Maio ad essere lui il premier, malgrado il dissenso espresso anche oggi da Salvini che cerca invece una soluzione terza. Su questo punto è toccato al Quirinale svelenire il clima negando che ci fosse una pregiudiziale negativa sulla candidatura Sapelli.

Nelle prossime ore proseguiranno incontri e trattative ma non è senza significato che Salvini, uscendo dal Quirinale, abbia voluto ricordare a Di Maio che lui rappresenta non solo la Lega ma tutti il centrodestra e che dunque sul programma come sull’indicazione del premier i Cuinque Stelle non possono tirare troppo la corda.

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