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Le Borse volano sugli aiuti alla Spagna: Milano in forte rialzo

Piazza Affari inizia alla grande: i mercati gradiscono il salvataggio da 100 miliardi deciso dall’Europa per le banche spagnole – Resta l’incognita Grecia dove domenica si vota – Scontro finale tra Ligresti e le banche: oggi cda Fonsai e Milano – Impregilo, si cambia – Cao (ex Eni) in A2A – Rumors su una possibile scalata a Nokia

Le Borse volano sugli aiuti alla Spagna: Milano in forte rialzo

L’ASIA PROMUOVE IL SALVATAGGIO DI MADRID

LE BANCHE E I LIGRESTI ALLO SCONTRO FINALE

L’accordo sulle banche spagnole piace ai mercati. La risposta dei listini asiatici non lascia dubbi: a Tokyo l’indice Nikkei avanza del 1,88%, fa ancor meglio Hong Kong +2,10%. In grande recupero anche l’euro, trattato a 1,2640 contro il dollaro. I futures sulla Borsa Usa segnalano un rialzo dell’1,1%.

Sabato, in videoconferenza, è stata raggiunta l’intesa per cui Madrid inoltrerà una richiesta formale di aiuti per ricapitalizzare le banche. I partner dell’eurozona sono pronti a rispondere con un prestito fino a 100 miliardi di euro, attraverso i fondi Efsf e Ems. A differenza di quanto avvenuto per Grecia, Irlanda e Portogallo, però, questo iter non comporterà la supervisione ed il controllo degli ispettori di Bce, Fmi e Ue sulla Spagna ma sarà limitato al risanamento del sistema finanziario. Il governo Rajoy pensa così di aver salvato la faccia ma resta il fatto che Madrid ha dovuto accettare una realtà negata con energia per sette mesi di fila.

Il conto alla rovescia è cominciato: domenica la Grecia torna alle urne per quello che, in sostanza, è un vero e proprio referendum sugli accordi tra Atene e l’Unione Europea. Per molti osservatori è il momento più delicato in cui potrebbe innescarsi la fuga dalle banche. Intanto, nella serata di venerdì, l’agenzia di rating Moody’s ha sottolineato che l’uscita di Atene dall’euro comporterebbe il downgrade di tutti i Paesi dell’eurozona, Germania compresa.

La settimana sarà molto affollata di nuove emissioni di titoli del debito sovrano. Stamane tocca alla Germania che mette all’asta 4 miliardi di titoli a sei mesi. Domani toccherà ad Austria (1,1 miliardi), Olanda (1,5-2,5 miliardi) e Grecia. Mercoledì toccherà all’Italia: saranno offerti 6,5 miliardi di Bot a 12 mesi. Lo stesso giorno Berlino emetterà Bund decennali per 5 miliardi. Giovedì, infine, toccherà ancora alle emissioni a medio-lungo termine del Tesoro italiano.

L’import-export cinese va meglio del previsto: a maggio le esportazioni sono salite del 15,3% mentre l’import trainato dalle materie prime è salite del 12,7%. Il surplus commerciale è stato di 18,7 miliardi. Dopo il taglio a sorpresa del tasso di sconto della scorsa settimana i mercati si attendevano numeri assai più deboli.

Nonostante la chiusura negativa di venerdì (-0,7% a Piazza Affari) le Borse europee hanno registrato nella scorsa settimana un discreto recupero. A Milano l’indice FtseMib registra un guadagno settimanale pari al 5,5% (-3,1% la settimana precedente). Dall’inizio dell’anno Piazza Affari è in calo del 10,9%.

Nella settimana l’indice complessivo europeo Stoxx 600 è salito del 2,9%.

Il Cda di Premafin, riunito di domenica, ha detto sì alla proposta di Unipol sui concambi e ha preso atto della disponibilità di Unipol a ”procedere comunque nell’integrazione”. Ma ha anche deliberato di verificare “in tempi rapidi” con Fonsai e le banche la proposta di Palladio e Sator. Il duello proseguirà oggi con i cda di Fonsai e Milano Assicurazioni, e domani all’assemblea di Premafin che dovrebbe (mai condizionale fu più adeguato) approvare il bilancio e l’aumento di capitale da (400 milioni) riservato a Bologna.

Impregilo, si cambia. Oggi il cda straordinario della società prenderà atto della decisione del gruppo Gavio di cambiare la squadra in vista del duello con il gruppo Salini, protagonista la settimana scorsa di due “atti di guerra” verso la società: l’esposto in Consob e le accuse di illegalità rivolte al board. Oggi, in occasione del rimpasti reso necessario dalle dimissioni di Massimo Ponzellini (agli arresti domiciliari per i prestiti ad Atalntis in Bpm), verrrà nominato presidente Fabrizio Palenzona. Nel cda farà il suo ingresso anche Gian Maria Gros-Pietro, ex presidente di Atlantia e l’avvocato Giuseppina Capaldo. Oltre ai tre indipendenti, resteranno in carica l’ad Alberto Rubegni, i cugini Beniamino e Marcello Gavio ed Alberto Sacchi. Gli altri nomi verranno resi noti stamane.

 

Della squadra del comitato di gestione di A2A farà parte anche Stefano Cao, ad di Sintonia (Benetton), già numero due ai tempi della gestione Mincato all’Eni. Cao sarà designato, per volere di Bruno Tabacci, tra i consiglieri espressi dal comune di Milano assieme a Francesco Silva (che saà il vicepresidente), Maria Elena Cappello e Renato Ravanelli che ha ereditato assieme a Paolo Rossetti (componente bresciana) le deleghe dello scomparso Giuliano Zuccoli. Completano il consiglio Graziano Tarantini, uomo di fiducia dei bresciani, assieme a Bruno Caparini (vicino alla Lega Nord) e Giambattista Brivio (Tassara). Dopo la nomina del consiglio di sorveglianza, presieduto da Pippo Ranci ex presidente dell’Authority per l’Energia, si completa l’assetto di vertice del polo elettrico nazionale, rafforzato da Edipower. Tra i temi della settimana finanziaria figura anche la conferma o meno dei rumors su una possibile scalata a Nokya, balzata su del 6% nella seduta di venerdì. Tra i principali indiziati figura Microsoft. Dal momento del lancio dell’iPhone Nokia ha perduto 70 miliardi di euro di capitalizzazione. In ballo anche la cessione della jv Nokya Siemens Network: da tempo sono in corso trattative con diversi private equity ma, novità dell’ultim’ora, si vocifera di un interesse di Samsung.

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