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Le Borse sprofondano, spread a quota 250

Non basta l’intervento Fed a placare i mercati e i future indicano burrasca anche per l’apertura di Wall Street – Petrolio in caduta – A Milano raffica di sospensioni – Breton (Ue) stima il calo di Pil in Europa a -2,5% nel 2020 – Bersagliata Fca

Le Borse sprofondano, spread a quota 250

Rotolano come barattoli riempiti di piombo i listini azionari, folgorati dalle pessime notizie sull’epidemia, la chiusura delle frontiere e, soprattutto, dai tassi Usa a quota zero come nel momento più buio della crisi del 2008. 

Piazza Affari, che aveva chiuso la scorsa settimana con un calo del 22%, è sotto attorno alle 11 e trenta sotto dell’’8,5%, in linea con Parigi (-8,7%) e Francoforte (-7,5%). La maglia nera spetta a Madrid (-9,6%). Non va meglio a Londra (-6,3%). I futures segnalano un’apertura altrettanto negativa per Wall Street. 

Intanto lo spread del rendimento fra i titoli di stato decennali italiani e tedeschi si porta a quota 252 punti base. Btp a 1,91% (+13 punti base). Il rendimento del Treasury Note a dieci anni scende a 0,77%. 
 
Il petrolio Brent perde l’8% a 31 dollari il barile . Le prime stime parlano di un calo della domanda mondiale di greggio di circa 6 milioni di barili al giorno. Eni -5,76% a 6,5 euro. RBC ha tagliato il giudizio ad Underperform, target price a sei euro. Lo stesso analista vede occasioni d’acquisto sulla Borsa di Londra, l’inglese Shell è stata promossa a Outperform. 
 
L’oro è in rialzo dello 0,5% a 1.524 dollari. 
 
Euro a 1,112 su dollaro.

Il presidente della Fed Jerome Powell ha spiegato di aver agito con tre giorni di anticipo, rispetto alla data prevista, a causa del drastico peggioramento di alcuni indicatori di stress. La manovra (700 miliardi), potrebbe essere ampliata, ha detto Powell, ma serve un cambio dello statuto, un via libera politico da parte del Dipartimento del Tesoro. 

Ma le misure prese dalla Fed e dalle altre banche centrali (Giappone in testa) oltre agli interventi dei governi non hanno tranquillizzato i mercati: non basta inondare il mercato di liquidità per riportare la fiducia. Occorrono semmai azioni da parte di tutti i governi per fronteggiare l’epidemia, tutelare le persone e le imprese più colpite nell’attesa che la gente torni a consumare. Mosse in questa direzione potrebbero arrivare nel pomeriggio dalla conference call del G7. 

In Europa, secondo il commissario all’industria Thierry Breton, il calo del Pil nel 2020 sarà del 2-2,5%. Intanto in Cina, nei primi due mesi del 2020, la produzione industriale è crollata del 13,5%, la prima contrazione degli ultimi 30 anni. 

Metà dei titoli di Piazza Affari sono sospesi per eccesso di ribasso. I cali vanno dal -5% al 15% circa. Non ci sono blue chip con il segno più. Perde colpi anche Diasorin -4% pur impegnata in prima fila della diagnostica del virus. a 6,74 euro, il giorno prima aveva toccato il minimo da settembre 2018 a 6,13 euro. 

Tra i titoli più bersagliati Fiat Chrysler -15,83% dopo lo stop alla produzione in Italia e in Europa. 
 
Tiene Ferrari (-2,5%). Morgan Stanley abbassa il target price a 180 dollari, molto sopra il prezzo attuale attorno ai 120 euro. 

Sotto tiro anche Stm (-14,27%) nel giorno dello stacco della cedola trimestrale. Perdite record anche per Nexi (-15,68%). 

A guidare le perdite del comparto bancario è Bper (-14,48%). 
 
Tra le utilities giù Terna (-5,5%), su cui Société Générale ha alzato il giudizio a Buy, target price a 6,50 euro. Venerdì il titolo della società del distaccamento dell’energia elettrica ha chiuso a 4,94 euro, negli ultimi cinque giorni ha perso il 17%. 
 
Atlantia lascia sul terreno il 14% a 9,36 euro. Ha fornito i primi dati sul traffico industriale nelle settimane dell’inizio della quarantena: circa il 40%. 

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