MILANO GUIDA IL RECUPERO DEI LISTINI EUROPEO. LE VOCI SULL’USCITA DI GRECO STENDONO GENERALI
Le Borse sono sempre più “petrol-dipendenti”. Dopo la violenta discesa dei listini provocata dal calo del greggio, i mercati recuperano grazie al rimbalzo del greggio: il Brent è risalito oltre i 30 dollari (+2,4% a quot 31,22 dollari) così come il Wti (30,10 dollari al barile).
La Borsa di Milano mette a segno un rialzo dell’1,51%, indice Ftse Mib a quota 18.924 punti, stimolata anche dall’attesa di novità positive dalla missione a Bruxelles del ministro Gian Carlo Padoan. Bene anche Parigi +1,07%, Francoforte +0,9% e Londra +0,8%.
La Borsa americana accelera dopo la pubblicazione del dato sulla fiducia dei consumatori. L’indice Dow Jones sale di 230 punti a 16.115 punti, in rialzo dell’1,4%. In attesa dei risultati del meeting della Fed, iniziato stamane, l’indice S&P500 guadagna l’1% a 1895 punti. Meno brillanti le società tecnologiche, zavorrate da Apple -0,6% che presenterà i risultati a Borsa chiusa.
Ottima performance per il Tesoro all’avvio delle aste di fine mese. Il Ctz ha segnato un nuovo minimo storico a -0,118%, da -0,109% dell’asta di fine 2015. Nonostante il tasso sempre più negativo, i certificati zero coupon del Tesoro vanno letteralmente a ruba, con una domanda più che doppia (3,306 miliardi) rispetto all’offerta: 1,5 miliardi. I BTp-i decennali sono stati collocati con un rendimento lordo dello 0,66%, i BTp-i a 15 anni allo 0,83. Domani tocca ai Bot semestrali. Il decennale rende l’1,513%. Lo spread tra Btp e Bund si restringe in area 105 punti base.
Da segnalare in Piazza Affari la brusca caduta di Generali -3,01%. Il tonfo sarebbe da collegare alla prossima uscita dell’ad Mario Greco: le trattative per il rinnovo del contratto si sarebbero interrotte. Greco è in rotta verso l’incarico di numero uno in Zurich, e per la sua successione circolano i nomi del CFO Alberto Minali e del Ceo di Generali Italia Philippe Donnet.
Gli acquisti si sono concentrati sul settore bancario in attesa di novità da Bruxelles sulla Bad Bank. Lo stop dell’ad di Bpm, Giuseppe Castagna, a una fusione a tre con Ubi e Mps hanno spinto le quotazioni delle due popolari che hanno guadagnato rispettivamente il 2,54% e l’8,56% mentre hanno penalizzato l’istituto senese che ha chiuso in calo del 3,03%. Unicredit rimbalza del 2,03%.
Alla vigilia dei conti, in programma domani, accelera Fiat Chrysler +6,13%. La controllante Exor perde l’1,80%. Recupera Cnh Industrial +2,84% dopo il tonfo della vigilia. Ancora vendite su Saipem che continua a risentire dell’effetto-ricapitalizzazione: il titolo ha ceduto l’1,04% e i diritti il 29,12%. Recuperano posizioni gli altri petroliferi: Eni +2,11%, Tenaris +2,20%.