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Le Abbazie presentano le loro cantine, a Fossanova i vini dei monaci che hanno fatto la storia

Dall’epoca di Carlo Magno i monasteri sono stati non solo luoghi di preghiera e di meditazione ma vere e proprie aziende che hanno prodotto vini per la messa diventati poi etichette di alta qualità

Le Abbazie presentano le loro cantine, a Fossanova i vini dei monaci che hanno fatto la storia

Dom Perignon, lo champagne forse più noto al mondo che oggi delizia i nostri palati con magiche bollicine, deve la sua nascita ad un monaco, dal quale prende il nome e che lo scopri nel lontano ‘600 nell’Abbazia benedettina di Hautevillers, sulle colline della Marna. Del resto, centinaia di abbazie in ogni angolo d’Europa dall’epoca di Carlo Magno furono non solo luoghi di preghiera e di meditazione ma vere e propre aziende che producevano spesso splendide birre e intriganti liquori ma soprattutto vino, quel vino destinato in primis al rito dell’Eucarestia durante la messa e poi ad allietare le severe tavole dei conventi. Amanuensi ma non solo, i monaci furono ricercatori in fatto di agricoltura e viticoltura. Benedettini, Cluniacensi, Cistercensi, Camaldolesi, Agostiniani, Trappisti salvarono moltissimi vitigni destinati a scomparire. È ancora oggi a distanza di secoli nelle abbazie europee si produce vino. Un racconto delle storie enologiche delle abbazie italiane arriva dalla manifestazione “Vini d’Abbazia” che si tiene dal 2 al 4 settembre nel chiostro dell’Abbazia di Fossanova a Priverno, in provincia di Latina.                                            

Dai Benedettini ai Cluniacensi, molti vitigni storici salvati all’ombra dei conventi

L’evento è organizzato dalla Pro Loco di Sabaudia, dall’Associazione Passione di Vino e dalla Strada del Vino della Provincia di Latina. Inoltre, contribuiscono all’iniziativa Slow Wine e la Pro Loco di Priverno. Banchi di degustazione, concerti di musica classica accompagneranno il viaggio della conoscenza dei vini di abbazie, monasteri e conventi dall’Alto Adige, con la presenza dell’Abbazia di Novacella, quella di Muri-Gries e della Cantina Valle Isarco che cura i vigneti del Monastero di Sabiona, all’Abbazia di Praglia Monastero Benedettino della provincia di Padova –  e quella di Busco del Veneto; ci sarà l’Abbazia di Rosazzo del Friuli Venezia Giulia, i cui vigneti millenari sono affidati alla Cantina Livio Felluga.

La Toscana sarà presente con la Badia di Passignano (Abbazia di Vallombrosa), le cui storiche cantine sono in uso della Famiglia Antinori e dal Monastero dei Frati Bianchi di Fivizzano (Massa Carrara); mentre l’Umbria e il suo legame tra vino e religione verrà raccontata dall’Azienda Agricola Arnaldo Caprai e dal Monastero di Bose, con le uve coltivate nelle terre del Monastero di San Masseo ai piedi del centro storico di Assisi. Il Lazio porterà in vetrina i vini artigianali del Monastero delle suore Trappiste di Vitorchiano, dell’Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta e i vini prodotti nel territorio pontino con le Cantine che aderiscono alla Strada del Vino di Latina: Sant’Andrea, Marco Carpineti, Casale del Giglio, Cincinnato, Pietra Pinta, La Valle dell’Usignolo, Villa Gianna, Donato Giangirolami. In Campania, la Cantina Feudi di San Gregorio ha dedicato uno dei suoi vini più importanti all’Abbazia del Goleto che, fondata nel 1133 a Sant’Angelo dei Lombardi, ha salvato nel medioevo i vitigni autoctoni campani greco di Tufo, Fiano e Aglianico. Presente anche l’Abbazia di Crapolla di Vico Equense.           

Una master class con degustazione a confronto con i vini di Borgogna

Ma all’ombra del magnifico chiostro di Fossanova non poteva mancare una testimonianza francese e infatti ci sarà la partecipazione del gruppo Les Grands Chais de France, con il marchio Francois Martenot, a raccontare il patrimonio storico culturale vitivinicolo della Borgogna, con i vini dell’Hospice de Beaune. Nella Sala del Refettorio dell’Abbazia, venerdì 2 settembre alle ore 20, Cedric Dechelette, della Maison François Martenot, sarà protagonista della master class con degustazione dei vini di Borgogna firmati Hospices de Beaune. L’Abbazia di Fossanova, fondata dai cistercensi nel 1208 provenienti dal monastero di Citeaux in Francia, luogofondamentale per i vini della Borgogna, è luogo ideale per ospitare una manifestazione che racconti il contributo dei religiosi alla storia del vino, osservano i promotori dell’evento che si svolgerà nel caratteristico chiostro dalle ore 18 alle 22, e al quale partecipano oltre venti cantine selezionate con la collaborazione di Slow Wine.

Alle degustazioni si alterneranno anche momenti di confronto volti a scoprire le connessioni di questa tipologia di vini con i periodi storici e le realtà culturali in cui sono nati. Oltre all’incontro dedicato ai vini di Borgogna, sono in programma altre due master class: sabato 3 settembre alle ore 20, il produttore Marco Caprai racconterà il Sagrantino dalle sue origini, legate a San Francesco, al successo internazionale di oggi. Nel corso della Master Class verranno degustati alcuni dei suoi vini più celebri. Domenica 4 settembre alle ore 20, il produttore Nazzareno Milita della Strada del Vino di Latina, parlerà dei vini del territorio pontino, con una degustazione di alcune delle sue eccellenze.Previste nei giorni di sabato e domenica  visite guidate al Borgo di Fossanova, dal titolo “Quando i monaci creano il gusto”, organizzate a cura di Slow Food Travel Monti Lepini.

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