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Lavoro: quasi 1 milione di assunzioni tra marzo e maggio

Secondo il bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal sono 292mila le entrate previste a marzo, che diventano 923mila nel trimestre marzo-maggio – Ecco i settori che assumono e le posizioni più richieste, ma occhio al mismatch.

Lavoro: quasi 1 milione di assunzioni tra marzo e maggio

Nel mese di marzo le imprese dovrebbero attivare 292 mila contratti di lavoro, 59mila in più rispetto allo stesso mese del 2020 e 88mila in meno rispetto a marzo 2019, quando ancora l’economia non era entrata nella crisi causata dalla pandemia di Covid-19. Tra marzo e maggio invece, le assunzioni previste sono in totale 923mila, segno dunque che qualche flebile miglioramento comincia a vedersi, ma la strada da fare è ancora molto lunga. È quanto mostra il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Il report sottolinea la riduzione della domanda di lavoro rispetto al 2019, soprattutto per il terziario (-79mila) e in particolare per la filiera del turismo (-50mila entrate programmate). Soltanto costruzioni e ICT danno chiari segnali di ripresa, superando il livello delle assunzioni rilevato nel mese di marzo dei due anni precedenti.

Per quanto riguarda le previsioni relative a marzo, “in uno scenario caratterizzato ancora dalle restrizioni per il Covid e dall’incertezza legata all’andamento della campagna vaccinale”, sottolineano Unioncamere e Anpal, i vari settori industriali prevedono oltre 110mila entrate (+39mila rispetto a marzo 2020). Le maggiori opportunità arrivano però da quei comparti manifatturieri per i quali le imprese vedono prospettive positive per la domanda estera, soprattutto grazie a Cina, Stati Uniti e Germania: è il caso di metallurgia e prodotti in metallo (+6.800 le entrate previste rispetto a marzo 2020), meccatronica (+4.800), moda (+3.000) e farmaceutica e biomedicale (+2.000). Rimane elevato il mismatch (32% in media), vale a dire il divario esistente tra le offerte presenti sul mercato e le competenze dei lavoratori, in particolare nella ricerca di profili per le aree aziendali Sistemi informativi (58,7%), Progettazione e R&S (48,3%) e Installazione e manutenzione (44,1%).

Ma cosa cercano le aziende? Secondo il bollettino Excelsior, le figure più richieste sono gli operai specializzati (59mila) seguiti da conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (47mila). Nel confronto con lo stesso mese del 2020 e 2019 cresce la domanda soprattutto per le professioni a più elevata specializzazione (22mila). 

Ad assumere meno sono le microimprese con 1-9 dipendenti che, rispetto al marzo 2019, assumeranno 39mila persone in meno, mentre le grandi imprese (oltre 250 dipendenti) si attestano su livelli molto vicini a quelli pre-Covid (-2mila entrate).

Sotto il profilo territoriale è da sottolineare la situazione negativa in cui versano ancora le regioni del Mezzogiorno con una flessione delle entrate sia rispetto a marzo 2019 che a marzo 2020 (rispettivamente -28,2% e -1,7%), dovuta in parte alla crisi della filiera turistica che condiziona anche gli andamenti nelle regioni del Centro. Segnali di più rapida ripresa si osservano, invece, per tutte le regioni del Nord Ovest (in particolare per la Lombardia) seguite dalle regioni del Nord Est.

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