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L’asta dei Bot misura la febbre dell’Italia mentre la Spagna incalza

Fra oggi e domani il Tesoro offre bond per 15 miliardi di euro ma, a causa dell’incertezza politica, a forbice sui rendimenti con Madrid si accorcia – Oggi i riflettori di Piazza Affari sul cda di Intesa – La Fiat corre – Utili in crescita del 27% per Pirelli al netto di oneri non ricorrenti – Realizzi su Atlantia e Gemina ma Moody’s alza il rating di AdR

L’asta dei Bot misura la febbre dell’Italia mentre la Spagna incalza

L’ASTA DEI BOT MISURA LA FEBBRE DELL’ITALIA
RIFLETTORI SUL CDA DI INTESA. E FIAT CORRE

Le nebbie sulla situazione politica italiana non accennano a diradarsi e sale l’apprensione per le aste di titoli di Stato di questa settimana: fra oggi e domani il Tesoro offrirà bond per 15 miliardi di euro (domani Bot per 7,5 miliardi), un test delicato sulla fiducia che i mercati attribuiscono al Bel Paese in piena crisi di governante, più che di governo.

Ieri il Btp a 10 anni ha chiuso con un rendimento del 4,62% e spread con il Bund in rialzo a quota 310 (+4 punti base). E’ calata a solo 9 punti la forbice con i titoli spagnoli (in asta oggi) contro i 104 di inizio gennaio. Si tratta del livello più basso da un anno e non è escluso che, se non si troverà una rapida soluzione alla crisi politica, già il vantaggio torni a favore della Spagna come era accaduto nella fase più acuta della crisi nel 2011.

GLI INDICI

Seduta incerta sui mercati asiatici. Riflessivo l’indice NIkkei -0,16% a Tokyo, perde colpi soprattutto Shangai -1,1%, di riflesso al rallentamento del ritmo di crescita. La Borsa di Seoul segna un calo di mezzo punto percentuale: le minacce in arrivo da Pyongyang sono parzialmente compensate dall’attesa per l’annuncio, previsto per giovedì, del nuovo Galaxy di Samsung.

Tutti al rialzo gli indici di Wall Street: Dow Jones +0,32%, S&P +0,35% (a soli 9 p0unti dal record assoluto) Nasdaq +0,26%.

Torna al centro dell’attenzione Apple +1,4%: il gestore Howard Ward di Gasco si dice certo che entro un mese sarà annunciato un piano per la destinazione della liquidità (137 miliardi) in mano alla società.

La debolezza iniziale ha lasciato il posto agli acquisti, che hanno spinto l’indice S&P 500 verso i massimi intraday dall’ottobre 2007 a un passo dai picchi di sempre.

L’azionario Usa prosegue dunque il rally della scorsa settimana che aveva consentito anche al Dow Jones, che quest’anno ha messo a segno guadagni complessivi del 10%, di raggiungere livelli record.

Il ‘fattore paura’ è sceso ai minimi dall’aprile 2007 e ciò suggerisce come gli investitori non si siano lasciati intimorire dal consolidamento visto oggi in mattinata. L’indice di volatilità .VIX è calato del 5,5%.

Dopo i dati sorprendentemente positivi di venerdì scorso sull’occupazione, il prossimo appuntamento con l’economia americana è per mercoledì con il dato sull’andamento dei consumi a febbraio.

In Europa oggi sono state deboli le banche (Stoxx del settore -0,6%), positivo il settore automotive (+0,1%

INSIDE PIAZZA AFFARI

Comincia oggi il test dei bilanci per le banche italiane.

Si riunirà stamane il cda di Banca Intesa -0,7%. Venerdì toccherà ad Unicredit -1,2%.

Nel frattempo, sotto l’effetto della scure di Fitch e dei brutti voti di Socgen per Intesa, Unicredit e Banco Popolare, il settore ha vissuto una giornata difficile.

Mediobanca è caduta in ribasso del 5,2%, Pop.Emilia -4,3%. Banco Popolare è scesa del 3,1%.

Chiusura positiva per MontePaschi +1,3%.

Sotto i riflettori anche la reazione ai risultati di Pirelli +1,4%.

Il bilancio 2012 chiude con un utile netto in crescita del 27,2%, al netto degli oneri non ricorrenti, a quota 398,2 milioni. Nel 2011, infatti, i profitti erano arrivati a 440,7 milioni dopo un impatto positivo di 128 milioni per imposte differite attive pregresse. L’ebit e’ arrivato a 780,8 milioni (+34,2%) mentre il margine operativo lordo ante oneri di ristrutturazione ha raggiunto 1,11 miliardi (+27%). In miglioramento la posizione finanziaria netta, che si e’ attestata (rispettando i target) a 1,2 miliardi dagli 1,868 miliardi del 30 settembre 2012. Infine, i ricavi si sono portati 6,071 miliardi (+7,4%). E’ stata proposta la distribuzione di un dividendo di 0,32 euro per azione ordinaria (0,27 euro nel 2011).

Fra le assicurazioni, Generali ha perso l’1,8%, Unipol -2,7%.

Positiva Banca Generali +3,4% dopo i buoni risultati.

Continua la corsa dei titoli del settore automotive.

Brillante Fiat, in rialzo del 3,2%,Fiat Industrial è salita dello 0,3% dopo che Deutsche Bank ha alzato il giudizio a “buy” da “hold”. Exor ha guadagnato l’1,9%.

Positiva Ferragamo +2,3%

Mediaset ha perso il 3,7%, Campari -1,5%, Diasorin -3,5%.

Pesante caduta di Telecom Italia -3,1%.

Cofide, la holding a monte della catena di controllo del gruppo Cir -De Benedetti, ha chiuso il 2012 con un risultato netto dopo svalutazioni negativo per 57,6 milioni di euro, dopo la svalutazione della partecipazione in Cir (35,4 milioni di euro) e al contributo negativo di quest’ultima (?16,2 milioni di euro). I ricavi salgono dell’11,9% a oltre 5 miliardi. Il Consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea di non distribuire dividendi.

Dopo l’approvazione del progetto di fusione da parte dei rispettivi consigli di amministrazione, sono scese sia Atlantia -3,4%, Gemina -6%. Moody’s ha alzato il rating di Adr, società del gruppo Gemina, di due notch a Baa3 da Ba2, con outlook stabile a conclusione della revisione del rating avviata l’8 gennaio scorso.

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