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L’Amaro Lucano punta all’estero: nel mirino Brasile e Cina

Lo storico marchio del liquore, che ha chiuso il 2015 con ricavi cresciuti del 27%, vuole conquistare l’estero: l’export dovrà passare dal 10 al 25% del fatturato in tre anni, puntando su Nordamerica, Brasile e Cina.

L’Amaro Lucano punta all’estero: nel mirino Brasile e Cina

In un mercato mondiale come quello dei liquori, dominato da pochi grandissimi gruppi, si può avere successo anche se relativamente piccoli. E’ quello che vuol provare a fare l’Amaro Lucano, marchio storico dell’italian food inventato nel 1894 da Pasquale Vena che mise a punto un liquore tuttora “segreta” che comprende assenzio, salvia, achillea, arancio, cardo, ruta più un’altra trentina di erbe tipiche del territorio della Basilicata.

Al momento circa il 10% del fatturato deriva dall’export, spiegano dal Gruppo Lucano, ma l’obiettivo è di arrivare al 25% in tre anni: il 2016 infatti è il primo anno del nuovo piano triennale in cui il focus riguarda l’estero. Così dalla fabbrica di Pisticci, periferia del profondo Sud, gli eredi di Pasquale Vena, con i loro 4 milioni di bottiglie, puntano a Stati Uniti, Canada, Brasile e anche alla Cina. “Nell’area europea invece – dichiara Francesco Vena, responsabile affari legali – puntiamo a Germania e Inghilterra”. 

La strategia per la conquista dell’estero non è quella della grande distribuzione: “Contiamo piuttosto su una rete di baristi di prim’ordine, club, hotel che diventino ambasciatori del nostro marchio”, spiega sempre Vena. Al momento le nuove ambizioni sono supportate dai grandi numeri del recente passato: i ricavi sono cresciuti nel 2015 a 23,5 milioni, in aumento del 27% rispetto al 2014. E anche le acquisizioni procedono: lo scorso anno è stato acquistato da Campari il liquore Limoncetta di Sorrento, che per tradizione e mercato ha affinità con l’Amaro, così da poter essere valorizzato in sinergia. Oggi con un milione di bottiglie è il secondo limoncello in Italia e l’intento è di farlo diventare il primo, anche grazie, ovviamente, a un importante sforzo pubblicitario.

La ricerca dei mercati internazionali non porteranno però alla perdita di identità di un marchio storico e fortemente legato alla terra che rappresenta: a Matera, il capoluogo lucano non lontano dalla fabbrica di Pisticci, è stata aperta nel cuore della città un’elegante bottega in stile Ottocento, con l’intento di celebrare una bella storia di valori trasmessi dal passato.

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