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Lagarde a Sintra: “Riportare l’inflazione al 2%, nuovo rialzo dei tassi a luglio”

Il ministro degli esteri Antonio Tajani attacca la Bce: “Così rischiamo la recessione”, ma Lagarde conferma la linea falco: “Inflazione al 2% unica priorità. Raggiungere l’obiettivo qualunque cosa accada”

Lagarde a Sintra: “Riportare l’inflazione al 2%, nuovo rialzo dei tassi a luglio”

“L’inflazione nell’area dell’euro è troppo elevata e rimarrà prevedibilmente tale per troppo tempo. Di fronte una dinamica inflazionistica più persistente, non possiamo abbassare la guardia e non possiamo ancora dichiarare vittoria”. Lo ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, nel suo discorso alla conferenza annuale di Sintra, in Portogallo. Nell’ambito del suo Whatever It Takes contro l’inflazione, la numero uno della Bce ha ribadito (come già anticipato) nuovi rialzi dei tassi a luglio: “L’impatto complessivo degli incrementi dei tassi decisi a partire dallo scorso luglio, pari a 400 punti base, non si è ancora esplicato appieno. Ma il nostro lavoro non è ancora finito. Escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio”, ha detto Lagarde preferendo non dare troppe anticipazioni su quello che sarà il trend dei tassi nel lungo periodo. Ma il suo tono rimane falco, affossando di nuovo le speranze delle colombe. “Attualmente la politica monetaria ha un’unica priorità: ricondurre tempestivamente l’inflazione al nostro obiettivo del 2% nel medio termine. E siamo impegnati a conseguire tale obiettivo qualunque cosa accada. Come ha scritto Helen Keller: ‘I nostri peggiori nemici non sono le circostanze belligeranti, ma gli animi titubanti’”.

Lagarde: “Come possiamo spezzare questa persistenza?”

“Nel Consiglio direttivo della Bce abbiamo chiarito che saranno due gli elementi fondamentali del nostro orientamento di politica monetaria: dovremo portare i tassi su livelli ‘sufficientemente restrittivi’ e mantenerli su tali livelli finché necessario”. Ma su entrambi, spiega Lagarde, grava l’incertezza che circonda la persistenza dell’inflazione e l’intensità della trasmissione della politica monetaria all’inflazione. “In primo luogo, poiché la persistenza dell’inflazione è circondata da incertezza, il livello massimo dei tassi sarà determinato in base alle circostanze contingenti. Dipenderà da come evolveranno nel tempo l’economia e le varie forze. In secondo luogo, l’incertezza riguardo alla trasmissione deriva dal fatto che l’area dell’euro non vive una fase sostenuta di aumento dei tassi dalla metà degli anni 2000 e non ha mai assistito a rialzi così rapidi. Per questo ci si interroga sul ritmo e sull’intensità della trasmissione della politica monetaria alle imprese e alle famiglie, rispettivamente mediante la spesa sensibile agli interessi e il pagamento dei mutui ipotecari”. Motivo per cui, avverte Lagarde, che stabilire il giusto “livello” e la giusta “durata” sarà fondamentale per la politica monetaria dell’Ue.

“In tali condizioni, è improbabile che nel prossimo futuro la banca centrale sia in grado di dichiarare con assoluta certezza che il livello massimo dei tassi sia stato raggiunto. Le decisioni della nostra politica monetaria devono essere infatti definite di volta in volta a ogni riunione e continuare a essere guidate dai dati”, ha aggiunto la presidente della Bce al Forum di tre giorni dei banchieri centrali. “Per questo abbiamo stabilito che le nostre decisioni future di politica monetaria dipenderanno in primo luogo dalle prospettive di inflazione, in secondo luogo dalla dinamica dell’inflazione di fondo e in terzo luogo dall’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

La replica di Tafani: “Così rischiamo la recessione”

“Non credo che vada in direzione della crescita continuare ad aumentare i tassi di interesse, soprattutto non condivido gli annunci fatti in largo anticipo come fatto oggi da Lagarde”, replica duramente il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani al congresso della Confsal. “Noi soffriamo di un’inflazione diversa dagli Usa, è provocata dal costo delle materie prime a causa della guerra, oggi aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà. Con i tassi troppo alti si rischia la recessione”, ha concluso Tajani.

Aggiornato alle 13:41 di martedì 27 giugno 2023

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