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La notte nell’arte al Centre Pompidou-Metz

Fino al 15 aprile 2019, il Centre Pompidou-Metz (Francia) dedica una grande mostra – Peindre la nuit – DERNIERS JOURS ! – al tema della notte nella pittura moderna e contemporanea, accompagnata da una pubblicazione e un ricco programma di eventi associati.

La notte nell’arte al Centre Pompidou-Metz

Il mondo della notte, con tutte le sue domande, è onnipresente tra gli artisti, specialmente dalla fine del XIX secolo. La notte si è evoluta e ci ha trasformato, attraverso grandi rivoluzioni come l’elettrificazione e l’illuminazione, la psicoanalisi o la conquista dello spazio: tanti sconvolgimenti nella definizione e nella relazione che abbiamo con la notte.

Come fonte principale di ispirazione nella storia dell’arte, la notte rimane ancora oggi un terreno fertile di esperienza. Ritornare su un argomento vasto come la notte rende possibile porre domande essenziali sulla nostra condizione e il nostro posto nell’universo, come sul ruolo dell’arte.
Se la proposta può sembrare subito una contraddizione, “dipingere la notte” è invece ricca di significato. Il titolo contiene volontariamente un’ambiguità: dipingere la notte significa rappresentare la notte o dipingere di notte. Dipingere l’oscurità o dipingere nell’oscurità è già fare una scelta, affinare la propria visione esterna o abbandonarla. La notte permette, sia fisicamente che simbolicamente, questo “distacco dal mondo” così caro alla modernità. Il momento del crepuscolo potrebbe essere la perfetta metafora della volatile frontiera tra figurazione e astrazione.

Attraverso un approccio legato alla percezione della notte, piuttosto che la sua iconografia, la mostra si presenta come un’esperienza di vita notturna, una passeggiata che trasforma il visitatore notturno, e trasmette questa vertigine che viene la notte: vertigini dei sensi, vertigini interiori, vertigini cosmiche. Avanziamo nella mostra mentre avanziamo nella notte.

Fedele allo spirito delle mostre del Centre Pompidou-Metz, la mostra non si limita esclusivamente alla pittura, anche se centrale, ma offre risonanze e paralleli con la letteratura musicale, video e fotografia.
Essa riunisce centinaia di artisti, personaggi storici (Winslow Homer, Francis Bacon, Anna-Eva Bergman, Louise Bourgeois, Brassaï, Helen Frankenthaler, Paul Klee, Lee Krasner, Henri Michaux, Joan Mitchell, Amédée Ozenfant, etc.) artisti contemporanei (Adnan, Charbel Boutros-Joseph H., Ann Craven, Peter Doig, Jennifer Douzenel, Rodney Graham, Martin Kippenberger, Paul Kneale, Olaf Nicolai, Gerhard Richter, etc.) nonché strutture spettacolari alcune delle quali sono progettato specificamente per questo progetto (Harold Ancart, Raphael Dallaporta, Spencer Finch, Daisuke Yokota, Navid Nuur, ecc.).

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