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“La Mummia” ritorna: tra antico Egitto e modernità, con Tom Cruise e Russell Crowe

Il film, uscito da poco nelle sale, è un remake della pellicola del 1932. Riporta in vita una vicenda dell’antico Egitto (quella della principessa Ahmanet) ai tempi nostri mentre terroristi con mitra e esplosivi minacciano l’umanità e il patrimonio storico del Medio Oriente. Effetti speciali e zombie subacquei, però, non danno ritmo alla storia che ora affronta l’esame del botteghino.

“La Mummia” ritorna: tra antico Egitto e modernità, con Tom Cruise e Russell Crowe

Nel terzo libro della Tebaide, il poeta romano Stazio ricorda che fu la paura per prima a generare gli dei. Tra loro, spesso, si ritrovano gli antagonisti tra il bene e il male, tra il buono e il cattivo e così via. Anche nell’antico Egitto questo dualismo è stato sempre forte ed è stato spesso rappresentato tra la vita terrena e l’aldilà. Il fascino di quella antica e, per certi aspetti misteriosa civiltà, è di costante attualità ed il cinema attinge a piene mani. Molti dei suoi misteri ancora insoluti, i segreti nascosti nelle piramidi come le trascrizioni dei geroglifici hanno fornito innumerevoli trame di film e tutt’ora esercitano fascino sul grande pubblico. 

“La mummia” appena comparso nelle sale cinematografiche è firmato dal regista e sceneggiatore Alex Kurtzman, vanta un discreto percorso di produzione sul filone fantasy action (Mission Impossible, Star Trek, una famiglia all’improvviso etc) e quindi si tratta di una persona che conosce bene il suo lavoro, i suoi trucchi, i tempi e le inquadrature giuste per rendere un racconto cinematografico avvincente. Eppure, quanto abbiamo visto lascia alquanto perplessi, sembra di vedere qualcosa di già noto. 

La pellicola è un rifacimento dell’omonimo film del 1932, epoca dove comparvero Frankestein e Dracula, ed era firmato da Karl Freund, direttore della fotografia di Metropolis di Fritz Lang. Esce con lo stesso titolo e ne riprende tutta la traccia: viene riscoperta una mummia della principessa Ahmanet, sepolta lontano dall’Egitto, in Mesopotamia, punita e maledetta per aver ucciso il padre reo di non averle lasciato la guida del regno. La fortuita riscoperta della sua tomba apre lo scenario delle minacce che incombono sull’umanità. La partenza lascia sperare bene: ci troviamo nel pieno della guerra in corso contro i terroristi che stanno distruggendo il millenario patrimonio storico in Medio Oriente a colpi di mitra ed esplosivi. Ben presto però la narrazione perde i tempi e si confonde tra dettagli e lentezze ingiustificabili. I protagonisti principali, Tom Cruise e Russel Crowe, ce la mettono tutta a dare un ritmo al film che, a parte le consuete scene di duelli e scontri all’ultimo pugnale con inediti zombie subacquei, produce un risultato sufficientemente scarso. La differenza sostanziale con la prima versione del film è che la mummia è un personaggio maschile, il sacerdote, e in quello odierno è femminile (la bella Sofia Boutella). Sarebbe interessante conoscere le motivazioni del cambiamento di genere. 

Chi ha negli occhi film per certi aspetti analoghi (uno per tutti: “I predatori dell’Arca perduta”) li dimentichi presto. Nulla a che vedere nell’invenzione, nella creatività, nella resa cinematografica a confronto con illustri precedenti. La critica, finora, non lo ha accolto bene. Si vedrà al botteghino.

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