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La Manovra arriva al Senato per l’ok definitivo, parte il tour de force: le 10 novità principali della Legge di Bilancio

Comincia il tour de force al Senato per l’approvazione definitiva della Manovra. Via libera previsto per il 29 dicembre senza modifiche. Ecco le novità principali in arrivo nel 2023

La Manovra arriva al Senato per l’ok definitivo, parte il tour de force: le 10 novità principali della Legge di Bilancio

La Manovra di Bilancio 2023 arriva oggi al Senato. Dopo l’ok definitivo della Camera, il provvedimento passa a Palazzo Madama dove dovrebbe essere approvato senza modifiche entro il 31 dicembre. Un ennesimo tour de force volto a scongiurare l’entrata in vigore dell’esercizio provvisorio, il regime eccezionale, durante il quale il Governo in carica, non può adottare variazioni di bilancio e può occuparsi solo della gestione corrente.

L’iter al Senato

L’assemblea è convocata per martedì 27 dicembre alle 14 per l’avvio della sessione di Bilancio, con l’invio della legge di Bilancio 2023 alle commissioni. Allo scopo di rendere più rapido il processo, anche al Senato il Governo porrà la fiducia senza consentire dunque ulteriori modifiche da parte dei parlamentari. In base alle previsioni, il via libera definitivo dovrebbe arrivare giovedì 29 dicembre.

Le novità principali della Manovra

Riassumiamo le novità principali della Legge di Bilancio che entreranno in vigore nel 2023:

Energia

La parte più corposa della Manovra è dedicata al contrasto al caro energia a cui vengono destinate 21 miliardi di euro di risorse. In questo ambito è prevista l’istituzione di un fondo da 2,5 milioni alla confederazione nazionale Misericordie d’Italia e uno da 1,5 milioni per le vetrerie di Murano. Vengono eliminati gli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Per bar, ristoranti ed esercizi commerciali sarà al 35%, per le imprese energivore e gasivore al 45%. Ridotta al 5% l’Iva sui consumi di gas metano. Innalzata da 12mila a 15mila euro la soglia Isee che consente di accedere al bonus sociale. Previsto infine un contributo di solidarietà (noto come tassa sugli extraprofitti) per le imprese dell’energia. 

Reddito di cittadinanza

Il prossimo anno, chi è ritenuto abile al lavoro potrà usufruire del reddito di cittadinanza solo per 7 mesi, una stretta che consentirà allo Stato un risparmio di quasi un miliardo. Il beneficio decadrà al primo rifiuto di un’offerta di lavoro. 

Smart working

Prorogato fino al 31 marzo 2023 lo smart working i lavoratori pubblici e privati fragili. Il datore di lavoro deve assicurare la prestazione in modalità agile “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento”.

Pensioni

Si passerà da quota 100 a quota 103. Il nuovo regime consentirà di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica. Chi decide di restare in servizio può scegliere di non avere il versamento dei contributi previdenziali che quindi restano in busta paga. Per i pensionati sopra i 75 anni le pensioni minime saliranno a 600 euro (solo nel 2023), mentre cambia il meccanismo di rivalutazione delle pensioni. La rivalutazione piena (al 7,3%) sarà applicata solo ai trattamenti fino a 4 volte il minimo. Tra 4 e 5 volte sarà all’85%, tra 5 e 6 volte al 53%, tra 6 e 8 volte al 47%, oltre 10 volte il minimo al 32%.

Cambia opzione donna, con l’uscita a 60 anni – un anno in meno per ogni figlio fino a due – per 3 categorie svantaggiate. L’anticipo pensionistico è riservato alle donne caregiver, alle invalide al 74% e alle lavoratrici di aziende in crisi. In quest’ultimo caso l’uscita è possibile con 58 anni d’età indipendentemente dal numero dei figli.

Lavoro: flat tax e cuneo fiscale

Sale a 85.000 euro la soglia di ricavi e compensi che di accedere al regime forfettario del 15%. Prevista l’introduzione di una flat tax incrementale del 15% sugli aumenti di reddito calcolati rispetto ai tre anni precedenti. Per i redditi fino a 35 mila euro il cuneo fiscale scende di due punti percentuali, per i redditi fino a 25 mila euro di tre punti. I premi produttività fino a 3mila euro sono tassati al 5%. Introdotto un mese in più di congedo parentale all’80% della retribuzione da godere fino ai sei anni del bambino, sia per le madri che per i padri, in via alternativa. Infine viene “incrementata la maggiorazione della misura dell’assegno unico universale riconosciuto a nuclei con 4 o più figli”.

Superbonus 110%

Chi non è riuscito a presentare la Cilas – dichiarazione di inizio lavori – entro il 25 novembre potrà farlo entro il 31 dicembre ed accedere alla detrazione del 110% a condizione che le delibere condominiali siano state approvate entro l’11 novembre.

Mutui

La Manovra ripristina la possibilità di passare dai mutui a tasso variabile ai mutui a tasso fisso. Prevista anche una detrazione del 50% dell’importo corrisposto per l’Iva per gli acquisti di immobili ad alta efficienza energetica (in classe A e B) effettuati entro il 31 dicembre 2023 direttamente dal costruttore.

Fisco

Restano le sanzioni per i commercianti che non accettano pagamenti con il Pos per acquisti di cifre inferiori a 60 euro. Cancellato il comma dell’articolo 69 che prevedeva lo stop alle multe. Non ci sarà nemmeno la cancellazione automatica per le cartelle esattoriali dal 2000 al 2015 inferiori ai 1.000 euro: saranno eliminati solo gli interessi ma la decisione se stralciare o meno l’imposta e le sanzioni spetterà agli enti locali e sarebbe operativa dal 31 marzo 2023.

Bonus cultura

Il bonus cultura per i 18enni viene sostituito dalla Carta Cultura Giovani e dalla Carta del Merito. La prima prevede di dare 500 euro ai 18enni che provengono da famiglie con un Isee fino a 35mila euro, la seconda – dello stesso importo – sarà erogata a tutti i giovani, a prescindere dal reddito familiare, che raggiungeranno il massimo dei voti alla maturità.

Reddito alimentare 

Al via la sperimentazione del “reddito alimentare” per chi è in povertà assoluta: la manovra stanzia un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 per distribuire pacchi alimentari con i prodotti invenduti.

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