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La galassia Fca dà la carica alla Borsa, Cnh vola. Tracollo Facebook

Giornata positiva per i listini europei che chiudono in rialzo con l’eccezione di Londra, sostanzialmente piatta. Milano la migliore vede la riscossa dei titoli di casa Agnelli: premiata soprattutto Cnh che sfiora i 10 euro e balza del 10,6%. L’incertezza sui dati penalizza Brembo. Male Moncler. Zuckerberg paga il costo della privacy: 114 miliardi

La galassia Fca dà la carica alla Borsa, Cnh vola. Tracollo Facebook

E’ il giorno della riscossa per la galassia Agnelli. Dopo il tonfo di mercoledì – giorno della scomparsa di Marchionne e del debutto in pubblico del nuovo Ceo Mike Manley – sin dall’apertura i titoli Fca, Ferrari e Exor hanno suonato la carica. Il miglior e più clamoroso risultato è stato per Cnh che ha presentato la semestrale con ricavi delle attività industriali in crescita del 15% a 7,6 miliardi e un forte incremento dell’Ebitda adjusted e dell’Ebit adjusted, registrando un deciso miglioramento della marginalità. L’utile netto adjusted è balzato del 56% a 397 milioni, i debiti si sono quasi dimezzati a 1,3 miliardi. Il gruppo ha rivisto al rialzo il target 2018 sul risultato per azione e abbassato le previsioni sul debito. Il titolo Cnh è stato premiato con un balzo verticale del 10,63% sfiorando i 10 euro. Fca ha chiuso in rialzo del 3,49%, Ferrari +2,37%, Exor +3,65%. Stesso andamento della scuderia del Lingotto anche a Wall Street.

Se certamente il rimbalzo di Fca era nelle attese e era destinato a prevalere nell’attenzione degli investitori, non è stato l’unico spunto della giornata che ha visto i listini europei partire con un occhio rivolto rivolto alla buona notizia della ritrovata tregua commerciale con gli Usa, dopo l’annuncio favorevole in seguito al vertice Trump-Juncker, e l’altro occhio indirizzato verso la Bce che si riuniva a Francoforte.Una volta appreso da Mario Draghi, nel primo pomeriggio, che il Qe sarebbe finito come programmato ma che non si sarebbe stato alcun anticipo sul rialzo dei tassi rispetto ai piani annunciati, tutte le piazze europee si sono tranquillizzate e hanno chiuso in positivo: Francoforte +1,83%, Parigi + 1%. Quasi piatta Londra +0,06%.

Milano è stata la piazza migliore e il Ftse Mib ha chiuso la giornata a quota 21.862 punti (+1,4%). Ben intonate le banche con Banco Bpm e Unicredit, forte rialzo per Banca Generali dopo l’ottima trimestrale +5,3%.

Prosegue il rally di Saipem + 6,3%, bene anche Eni + 0,65% complice il movimento rialzista del petrolio sia Brent a 74,4 dollari che Wti a 69,8 dollari.

Tra i peggiori della seduta Moncler con -3,8%. In controtendenza rispetto al Ftse Mib, nel settore automotive,la Brembo, nonostante la semestrale sopra le aspettative. Il gruppo ha presentato ricavi netti per 1,3 miliardi, in crescita del 6,1% rispetto al primo semestre dell’anno precedente. A cambi costanti, il fatturato è salito del 10,1%. L’Ebitda è stato apri a 259,9 milioni (+1,7%), mentre l’utile netto si è attestato a 140,1 milioni, in aumento del 2,5%.Debiti in calo a 263,1 milioni. L’azienda paga tuttavia le previsioni più incerte per il settore dell’auto, non solo per l’incognita dazi, dopo i warnings lanciati da Fca, Gm e Ford sui conti di fine anno. Il Dow Jones di settore perdeva il 2,4% ad indicare che l’esclusione del settore dall’accordo sui dazi Usa-Ue tiene gli investitori con il fiato sospeso.

Sull’altra sponda dell’Atlantico, un’altra giornata nera per Facebook che perde il 18% a Wall Street per il secondo giorno consecutivo. Il social network di Mark Zuckerberg paga il costo della privacy e delle nuove regole europee dopo lo scandalo Cambridge Analytica. E si riscopre più fragile di quanto pensava: in poche ore sono andati in fumo 114 miliardi di capitalizzazione.

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