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La flessione del Pmi dell’Eurozona indebolisce le Borse su cui incombe sempre l’ombra greca

Per il 15esimo mese consecutivo scende il Pmi manifatturiero dell’Eurozona e non si diradano del tutto le ombre sulla Grecia: a metà giornata Piazza Affari perde lo 0,6% – Euro e petrolio in calo – Spread stabile – Il taglio della cedola di Deutsche Telekom mette in difficoltà tutti i telefonici – Maire Tecnimont sospesa per eccesso di ribasso.

La flessione del Pmi dell’Eurozona indebolisce le Borse su cui incombe sempre l’ombra greca

BORSE GIU’ IN ATTESA DELL’OCCUPAZIONE USA. DEUTSCHE TELEKOM TAGLIA LA CEDOLA: TI -2,9%

Borse europee in lieve calo a metà mattina. A Milano l’indice FtseMib scende dello 0,6% a quota 15712, Parigi arretra dello 0,18%, Londra -0,07%, Francoforte -0,03%.

In attesa dei dati sull’occupazione Usa del pomeriggio, tiene banco il calo del settore manifatturiero nell’Eurozona. In Italia, il Pmi del settore manifatturiero è sceso a 45,5 punti da 45,7 (stime a 45,3), segnando il 15esimo mese consecutivo in cui l’indice è al di sotto dei 50 punti, indicando contrazione dell’attività.

Altro elemento critico: l’evoluzione della crisi in Grecia continua a suggerire cautela ai mercati, specie dopo che ieri la Corte dei Conti di Atene ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della riforma delle pensioni richiesta da Ue e Fmi, un  parere non vincolante per il Parlamento che la settimana prossima dovrà votare il provvedimento, ma che rischia di complicare lo sforzo del governo per sbloccare le prossime tranche di aiuti finanziari.

In Usa dopo la sorpresa positiva offerta ieri dal settore privato ( 158.000 nuovi posti di lavoro, più di quanti se ne aspettassero gli economisti), le attese per oggi sono di 125.000 posti di lavoro in più nei settori non agricoli in ottobre, contro i 114.000 di settembre. Il tasso di disoccupazione è atteso in lieve risalita, al 7,9% dal 7,8%.

L’euro è in netto calo a 1,287 contro il dollaro, da 1,290 della chiusura di ieri sera. Petrolio in calo con il Wti scambiato a 86,5 dollari al barile (-0,6%), Brent a 107,8 dollari (-0,3%). Sul mercato dei titoli di Stato il rendimento del Btp a 10 anni è stabile al 4,92%, spread poco mosso a quota 348. Tra le banche scivola Bper -2,11%, rimbalza Mps +1,74%. Arretrano sia Intesa -1,18% che Unicredit -0,46%. Fra le altre  blue chip le variazioni di prezzo sono di entità modesta. Il ribasso più forte è di Telecom Italia che  scende del 2,88%, influenzata dal ribasso di Deutsche Telekom , che perde il 2,7% in seguito alle indiscrezioni del quotidiano Handelsblatt che ipotizza un drastico taglio del dividendo nei prossimi anni (-30%).

In forte calo anche  Mediaset – 2,34%. Fiat Industrial  perde l’1,5% dopo il declassamento di Ubs a neutral da buy. Fiat  torna in terreno positivo a 0,64% e Pirelli  sale dello 0,3%: entrambe beneficiano della forte crescita del mercato auto brasiliano nel mese di ottobre (+41%). Crollano -7,8% le vendite d’auto in Francia, ma tedeschi, giapponesi e coreani salgono a due cifre.  La Fiat è quella che perde di più. Sono in calo sia Enel -0,4%, sia Enel Green Power  -1,3%.

Fra le società italiane più attive in Usa, Autogrill sale del 1,5% grazie a Credit Suisse che ha alzato il giudizio a outperform da neutral. Lievemente positiva Luxottica  +0,3% che ha annunciato stamattina l’acquisizione della casa francese di produzione di occhiali Alain Makli. Tod’s guadagna lo 0,6%.

Impregilo sale dello 0,3%. Fra le mid cap, salgono TerniEnergia +1,9%, Fiera Milano +1,9% e Telecom Italia Media  +1,8%. Prosegue anche oggi la caduta di Maire Tecnimont, sospesa per eccesso di ribasso.

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