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La Borsa supera la paura dei dazi, Telecom e Ferrari volano

Chiusura in rialzo per Piazza Affari e per i listini europei, corroborati dalla buona performance di Wall Street – Spread in calo a quota 212 – A Milano Prysmian scatta dopo i conti semestrali – Soffrono le utility, contrastate le banche

La Borsa supera la paura dei dazi, Telecom e Ferrari volano

I mercati sono prudenti, ma positivi nonostante lo scambio di dazi fra Washington e Pechino. Wall Street parte bene, con lo scatto dei tecnologici e nel pomeriggio imprime una spinta al rialzo ai listini della zona euro, che chiudono in verde. Piazza Affari si conferma prima della classe e guadagna 0,55%, 21.228 punti, dopo l’ottima performance di ieri. I titoli di Stato proseguono il loro momento magico grazie alla previsioni di una manovra in linea con le aspettative europee, anche se il vicepremier Luigi Di Maio non sembra soddisfatto e chiede al ministro dell’economia Giovanni Tria di trovare le risorse per “gli italiani in grande difficoltà”. Il rendimento del Btp 10 anni scende al 2,61% e lo spread con il Bund si contrae a 212.50 punti base, dopo aver toccato in seduta anche punti più bassi, fino al livello minimo dal giorno dell’insediamento del governo Conte.

Le banche, partite deboli, recuperano e si fermano contrastate, ma non troppo lontane dai livelli della vigilia, a parte Mps che cede l‘1,46%. Per il numero uno della Bce, Mario Draghi gli istituti di credito della zona euro devono ulteriormente ridurre lo stock dei crediti deteriorati in modo da migliorare le condizioni di finanziamento, rafforzando i propri margini e rendendosi più competitivi.

La blue chip regina di oggi è Prysmian, +5,26%, in scia ai conti semestrali migliori del previsto e con la nomina di Claudio De Conto come nuovo presidente. Fra i protagonisti Ferrari, +3,94%, in altalena nel giorno della presentazione del piano 2022 e della rivelazione del nome del nuovo suv in arrivo, battezzato “Purosangue”. Fca,+0,15%, si salva nel finale, dopo essere stata in rosso. La casa automobilistica avrebbe rifiutato l’offerta per Magneti Marelli del fondo americano Kkr.

Da segnalare Buzzi, +3,93%, tonificata dall’annuncio dell’avvio del piano di buyback approvato dall’assemblea a maggio. Il piano servirà, tra le altre cose, per eventuali operazioni straordinarie o assegnazioni gratuite ai soci. Prosegue la fase positiva di Telecom, +3,93%. Bene Banca Generali +3,31%.

Le performance peggiori della seduta sono quelle di Pirelli -0,58%; Poste -0,49%; Snam -0,27%; A2a -0,22%; Enel -0,22%.

In Europa chiudono con il segno più: Francoforte +0,51%; Parigi +0,28%; Madrid +0,41%. È piatta Londra -0,01%; mentre Zurigo lascia sul terreno lo 0,21%. Wall Street apre in rialzo e accelera nel corso della seduta. Sale Apple che oggi ha depositato in un conto bloccato 14,3 miliardi di euro destinati al fisco irlandese in attesa che si completi l’appello contro la decisione dell’Antitrust europea. Nella notte il presidente Donald Trump ha annunciato che dal prossimo 24 settembre scatteranno tariffe al 10% su 200 miliardi di dollari di merci cinesi, ma si arriverà al 25% nel 2019. Pechino ha risposto a sua volta con tariffe doganali su prodotti Usa per 60 miliardi.

Il dollaro dopo essere sceso contro le altre principali valute è in fase di recupero. Il cambio con l’euro al momento è fermo a 1,168, dopo aver toccato in seduta i massimi da tre settimane intorno a 1,171.

In spolvero il petrolio, con il Brent che si apprezza dell‘1,07% portandosi a 78,06 dollari al barile. L’oro ripiega e torna sotto i 1200 dollari l’oncia.

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