Condividi

La Bei dà il via ai finanziamenti alle Pmi per il sostegno dell’occupazione giovanile

Sottoscritto un accordo con Intesa San Paolo dell’importo di 240 milioni – Metà per aziende che assumono giovani o che ne favoriscono la formazione o il cui capitale appartenga in maggioranza a soci con meno di 29 anni, oltre che per start-up innovative – L’altra metà per imprese che operano nel sociale (sanità, istruzione e rinnovamento urbano)

La Bei dà il via ai finanziamenti alle Pmi per il sostegno dell’occupazione giovanile

Duecentoquaranta milioni di prestiti a tasso agevolato per sostenere l’occupazione giovanile oltre che per contribuire a finanziare interventi in tre settori del sociale (sanità, istruzione, rinnovamento urbano). Questa è la dimensione complessiva della linea di credito che la Banca europea per gli investimenti ha appena aperto, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, per le piccole e medie imprese italiane. Per metà in favore delle PMI e delle mid-cap che assumono giovani o contribuiscono alla loro formazione professionale o svolgono attività fortemente innovative; e per l’altra metà le risorse sono destinate alle aziende (sempre piccole o medie) che operano nel sociale. I prestiti che rientrano in questa linea di credito, viene sottolineato da parte della BEI, avranno dimensioni piuttosto contenute: la media dell’anno scorso si attestata attorno ai 250.000 euro, ma il singolo intervento potrà essere anche molto più basso. Così che il numero delle imprese destinatarie, si prevede, potrà essere di alcune centinaia.

“Questa operazione con Intesa Sanpaolo, della quale sono particolarmente orgoglioso, è il primo di una serie di prestiti con il sistema bancario italiano nel quadro del nostro programma Jobs for Youth”, commenta il vicepresidente della BEI Dario Scannapieco. Il quale aggiunge che, “dopo la richiesta avanzata dal Consiglio europeo di giugno scorso, anche grazie a un forte impulso del governo italiano, questi finanziamenti rappresentano al meglio la capacità delle istituzioni europee di dare risposte rapide e concrete all’emergenza sociale dell’elevatissima disoccupazione giovanile”.

“Con questo accordo Intesa Sanpaolo, primo partner europeo della BEI sia per volumi di attività sia per diversificazione dei settori di intervento a favore delle imprese italiane, mette a disposizione strumenti e risorse – sottolinea Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo – che potranno consentire al nostro tessuto imprenditoriale di rinnovarsi attraverso l’impiego di giovani e la nascita e lo sviluppo di realtà improntate all’innovazione”.

“Partecipando alla realizzazione di questa iniziativa – aggiunge Messina – Intesa Sanpaolo intende promuovere e sostenere un contesto economico che individua nell’innovazione e nel dinamismo i fattori e le motivazioni capaci di trattenere i giovani talenti nel nostro Paese, di far ripartire la produttività e di recuperare redditività”.

Per poter accedere ai finanziamenti di sostegno all’occupazione giovanile, le PMI (massimo 250 dipendenti) e le mid-cap (cioè quelle che occupano fino a 3.000 persone) devono presentare al Mediocredito, il polo della finanza d’impresa di Intesa Sanpaolo, una richiesta corredata da un progetto che possieda almeno una delle caratteristiche indicate dalla BEI. La prima è che abbiano assunto almeno un lavoratore di età fra i 15 e i 29 anni (3 nel caso di una mid-cap) nei sei mesi precedenti la domanda di prestito o lo assumeranno nei corso del semestre successivo. Possono candidarsi anche le imprese che svolgono stage o programmi di formazione professionale per i giovani; oppure che hanno stipulato con un istituto tecnico, una scuola o un’università un accordo di cooperazione per la formazione di giovani; o anche quelle in cui una quota superiore al 50% del capitale è detenuto da giovani con meno di 29 anni. E infine quelle che rientrano nelle previsioni della legge 99 del 2013 sulla promozione dell’occupazione giovanile.

I prestiti potranno essere concessi inoltre alle start-up innovative che possiedono tre requisiti: il primo è che l’azienda sia stata costituita e svolga attività d’impresa da non più di 48 mesi; il secondo è che la sede principale dei suoi affari e interessi sia in Italia; il terzo è che il suo oggetto sociale, esclusivo o prevalente, sia lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

La seconda metà della linea di credito (quindi 120 milioni), la cui attivazione sarà perfezionata nei prossimi giorni, sarà resa disponibile per finanziare investimenti di piccole e medie imprese nei settori della sanità e dell’istruzione, oppure nel contesto di programmi di rinnovamento urbano.

Sarà Banca Prossima, l’istituto del Gruppo Intesa San Paolo dedicato al non profit, a selezionare le imprese che potranno beneficiare delle risorse messe a disposizione dalla BEI.

Commenta