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L’ architettura sostenibile trova casa a Camerino

L’ architettura sostenibile trova casa a Camerino

Un Master di II^ livello impostato sulla competenza per arricchire il mercato del lavoro e dare spazio alla circular economy.

Competenza. Da meno di un mese in qua è la parola più in uso tra i politici. Il governo guidato da un super competente come Mario Draghi sta facendo riscoprire il valore e la serietà della preparazione e dello studio. A conti fatti e con il beneficio del tempo (speriamo breve), se ne avvantaggerà anche qualche rappresentante di governo fino a ieri sull’altra sponda.  In maniera più circoscritta alle questioni dell’ambiente, dell’arredo urbano, dell’economia circolare, fa  piacere apprendere che le Università in un certo senso anticipino la « vague »politica. A Camerino,  l’Università e la Scuola di Ateneo Architettura e Design (SAAD) assieme all’Associazione  Symbola hanno creato il master internazionale CIRCUL_AR, di II^ livello dedicato all’economia circolare applicata all’architettura. Si parte il 22 aprile per  formare  tecnici specializzati in  progetti incentrati sull’ecosostenibilità e sull’ architettura circolare. 

Dopo anni di costruzioni incuranti dell’habitat e delle compatibilità urbane , con i risultati che vediamo, si fa strada,dunque, la necessità della selezione dei materiali , del buon uso delle risorse naturali e del loro riutilizzo. In una prospettiva durevole,  certamente , ma anche estetica. Una strada green riservata ad una ampia categoria di laureati : in Architettura e Ingegneria edile, Design, Ingegneria civile, Ingegneria edile dei sistemi edilizi, Architettura del paesaggio, Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale, Scienze e ingegneria dei materiali, Conservazione e restauro dei beni culturali. Le domande per partecipare vanno presentate entro il 22 marzo on line. 

Il corso  si propone come anello di congiunzione tra la formazione e la professione. Ma soprattutto ,ci dicono , pone un’attenzione nuova verso i materiali edilizi e gli impatti derivanti dal loro impiego. Quando progetti devi avere presenti  almeno tre fasi : produzione, messa in opera e dismissione. Per questo in un orizzonte professionale, al di qua di ciò che i grandi architetti hanno realizzato per il  mondo, a Camerino auspicano una  cultura della costruzione orientata ai principi dell’ economia circolare. Nessuna futurologia, solo l’impiego  di materiali di scarto come uno dei più avanzati obiettivi di sostenibilità applicata alle costruzioni. Obiettivo – ecco il cuore del problema – «  che tuttavia necessita di nuove competenze che lascia presagire la nascita di nuovi mercati nonché di nuove possibilità creative nel campo della progettazione architettonica » . Saper immaginare edifici rinnovabili, riconoscere ed utilizzare tecnologie reversibili e disassemblabili, utilizzare materiali e progettare spazi che impieghino il minor spreco di energia, interpretare le norme riferite ai CAM (Criteri Ambientali Minimi) ed altro , saranno i driver per entrare – arricchendolo – nel mercato del lavoro.

 La progettazione architettonica oggi viene svolta prevalentemente in società di ingegneria o professionali. Sono per lo più privati e lavorano con grandi  costruttori. Ricevono commesse pubbliche. Tra privato e pubblico è giunto il momento in cui  anche Ministeri, Regioni, Comuni,  selezionino e  assegnino i lavori  a figure competenti e qualificate. Uno sforzo che deve trovare spazio nella  decantata transizione ecologica che caratterizzerà il governo Draghi con annesso elogio dei competenti. Quanto meno per non assistere  più a  spreco di soldi per orrende opere pubbliche, spesso  anche pericolose.

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