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Istat: giovani senza lavoro a minimi da 2012

Il tasso dei senza lavoro fra i 15 e i 24 anni è calato a giugno al 36,5%, il livello più basso dall’ottobre del 2012 – Torna a salire invece il tasso di disoccupazione generale (11,6%), ma la variazione è legata all’aumento delle persone che hanno iniziato a cercare un lavoro

Istat: giovani senza lavoro a minimi da 2012

A giugno la disoccupazione generale torna a salire, ma al contempo cresce il numero di occupati, diminuisce l’inattività e i senza lavoro fra i giovani scendono al minimo da quasi quattro anni. È questo il quadro che emerge dagli ultimi dati Istat sul mercato del lavoro in Italia.

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

La variazione meno attesa è quella che riguarda la disoccupazione giovanile. A giugno il tasso dei senza lavoro fra i 15 e i 24 anni sul totale degli attivi in questa fascia d’età è pari al 36,5%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. Si tratta del livello più basso dall’ottobre del 2012. Nella stessa categoria, il tasso di occupazione aumenta di 0,2 punti percentuali, mentre quello di inattività cala di 0,3 punti.

DISOCCUPAZIONE GENERALE

A livello generale, l’istituto di statistica segnala che, dopo il calo di maggio (-0,8%), la stima del numero di disoccupati a giugno aumenta dello 0,9% (+27 mila). Il tasso di disoccupazione arriva così all’11,6%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a maggio.

L’incremento è attribuibile alla componente maschile (+2%), mentre si registra un lieve calo per quella femminile (-0,3%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 10,9%, aumenta di 0,2 punti percentuali, mentre quello femminile, pari al 12,5%, cala di 0,1 punti.

Tuttavia, ricordiamo che il tasso di disoccupazione rilevato dall’Istat è dato dal rapporto fra i disoccupati e il totale della forza lavoro: a far salire il tasso è stato perciò l’ampliamento della forza lavoro, a sua volta legato al fatto che alcuni inattivi hanno iniziato a cercare un impiego, indipendentemente dal fatto che l’abbiano trovato o meno.

OCCUPATI

Sempre a giugno, si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati: +1,5% su base annua, pari a +329mila unità. La crescita tendenziale è attribuibile sia ai dipendenti (+1,4%, pari a +246 mila) sia agli indipendenti (+1,5%, pari a +83 mila) e si manifesta per uomini e donne, concentrandosi tra gli over 50 (+264 mila) e i 15-34enni (+175 mila). Nello stesso periodo calano i disoccupati (-4,5%, pari a -140 mila) e gli inattivi (-2,3%, pari a -325 mila).

INATTIVI

Infine, la stima degli inattivi (coloro che non lavorano e neppure cercano un’occupazione) a giugno diminuisce dello 0,4% (-51 mila) tra i 15 e i 64 anni d’età, proseguendo il calo dei tre mesi precedenti. La diminuzione riguarda uomini e donne. Il tasso d’inattività scende così al 35,1% (-0,1 punti percentuali), il valore più basso toccato dall’inizio delle serie storiche.

“Oggi sono usciti i dati dell’Istat: grazie al Jobs Act dicono che dal giorno in cui siamo entrati a palazzo Chigi a oggi siamo a più 599mila posti di lavoro, di questi il 75% a tempo indeterminato. Il problema è che questo, detto a Taranto, rischia di suonare come una beffa. Allora nessuno deve considerare questo risultato come un traguardo”. Questo il commento del presidente del Consiglio Matteo Renzi

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