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Istat, disoccupazione giovani al top (40%)

I dati sono relativi al mese di dicembre: la disoccupazione giovanile cresce al 40,1% – In aumento gli occupati +242 mila unità rispetto allo stesso mese del 2015 – In Germania disoccupazione al 5,9% a gennaio, nuovo minimo dalla riunificazione.

Istat, disoccupazione giovani al top (40%)

Rimane stabile al 12% il tasso di disoccupazione in Italia. A dirlo sono i dati relativi a dicembre diffusi dall’Istat, secondo cui è risalito il tasso di senza lavoro tra i 15 e i 24 anni, superando la soglia del 40%. La disoccupazione giovanile è, infatti, arrivata al 40,1%, in aumento di 0,2 punti su novembre e al livello più alto da giugno 2015.

Cresce il numero degli occupati, aumentato di 242mila unità rispetto a dicembre 2015 (+1,1%), mentre sono rimasti di fatto invariati su novembre (+1.000). Sul computo, pesa l’aumento di 266mila unità dei lavoratori dipendenti, mentre gli autonomi sono scesi di 24mila unità. 

L’aumento dell’occupazione riguarda soprattutto gli over 50. Nelle classi tra i 15 e i 49 anni, infatti, complessivamente il numero degli occupati si è ridotto di 168mila unità nel 2016 (-149mila solo nella classe tra 39 e 49 anni) mentre tra gli ultracinquantenni gli occupati sono aumentati di 410mila unità. 

Rispetto a dicembre 2015, si registra un calo degli inattivi (-3,4%, pari a -478 mila), ma anche un aumento dei disoccupati (+4,9%, pari a +144 mila).

Se l’Italia piange, la Germania può ridere. Il tasso di disoccupazione tedesco ha fatto segnare un nuovo calo al 5,9% a gennaio, mostrando un nuovo minimo storico dai tempi della riunificazione del Paese. In termini assolto sono stati registrati 26 mila disoccupati in meno in un mese.

Guardando alla situazione europea, a dicembre il tasso di disoccupazione nella zona euro è risultato in calo a 9,6% da 9,7% a novembre e rispetto a 10,5% di dicembre 2015. E’ il tasso più basso da maggio 2009.

Nella Ue il tasso di disoccupazione era a 8,2%, stabile rispetto a novembre e in calo rispetto al 9% un anno prima. Per la Ue si tratta della percentuale più bassa da febbraio 2009.

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