Condividi

Intesa, 1.600 uscite e 150 assunzioni: ecco l’accordo coi sindacati

Le uscite saranno realizzate entro giugno 2021 e riguarderanno coloro che sono stati esclusi dai vecchi accordi – Previste dal secondo semestre del 2021 150 assunzioni con contratto a tempo indeterminato

Intesa, 1.600 uscite e 150 assunzioni: ecco l’accordo coi sindacati

Intesa Sanpaolo ha trovato un accordo con i sindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin Falcri Silcea) relativo a un pacchetto di uscite volontarie rivolto a 1.600 dipendenti. L’annuncio è arrivato dalla stessa banca, tramite una nota.

Nel dettaglio, nell’ambito del quadro degli obiettivi del piano d’impresa 2018-2021, l’accordo tra Intesa Sanpaolo e i sindacati prevede di accogliere “fino a 1.600 uscite volontarie da realizzarsi entro giugno 2021, a integrazione di quelle già condivise nel corso del 2017”. 600 saranno realizzate con il fondo di solidarietà, 1.000 con quota 100, opzione donna, ecc.

L’intesa integra quelle già concordate nell’ottobre e nel dicembre del 2017,  recependo le novità della disciplina pensionistica, cioè quota 100, opzione donna ed abolizione aspettativa di vita, e mira a coinvolgere i bancari esclusi dal precedente accordo.

Le uscite, spiega infatti la banca guidata da Carlo Messina, “integrano le circa 9mila già definite che, anche a seguito delle modifiche previdenziali, consentiranno fino a 600 ingressi nel fondo di solidarietà di settore per quelli che maturano il diritto a pensione (anticipata o di vecchiaia) entro il 31 dicembre 2023, e fino a mille pensionamenti volontari per quelli che maturano il diritto a pensione entro il 31 dicembre 2021, inclusi anche coloro che eserciteranno l’opzione di pensionamento ‘quota 100’, sperimentale per il triennio 2018-2021, o l’opzione ‘contributivo donne’, valida fino al 31 dicembre 2018″.

L’intesa stabilisce inoltre che, conseguentemente alle uscite, vengano realizzate fino a 150 assunzioni con contratti full time equivalent. Le entrate partiranno dal secondo semestre del 2021 e si aggiungeranno alle 1.650 già concordate con il sindacato nell’ambito degli accordi siglati nel 2017”.

“L’accordo – afferma il chief operating officer Rosario Strano – è l’ulteriore conferma della capacità del gruppo e delle proprie organizzazioni sindacali di cogliere, nell’ambito di mature relazioni industriali, le migliori opportunità utili al raggiungimento degli obiettivi del piano d’impresa, prestando la massima attenzione alla tutela delle persone del gruppo e favorendo ulteriormente nuova occupazione. Grazie infatti alle modifiche previdenziali, siamo in grado di offrire la possibilità di uscire volontariamente dal gruppo a persone che in precedenza ne risultavano escluse, garantendo per le stesse maggiori certezze”.

Commenta