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Internet, il giro d’affari sale a 366 miliardi: il web diventa una miniera d’oro

Il giro d’affari delle 21 aziende globali del web è salito a 366 miliardi di dollari, palesando una crescita pari al 29,3% – Società solide, redditive e liquide con risultati superiori a tutti gli altri settori dell’industria – Ecco i risultati dell’indagine realizzata da R&S Mediobanca.

Internet, il giro d’affari sale a 366 miliardi: il web diventa una miniera d’oro

Internet è diventata ufficialmente una miniera d’oro. A dimostrarlo è l’aggiornamento annuale dell’indagine sulle multinazionali industriali presentato da R&S Mediobanca e riferito al quinquennio 2009-2014. Società attive nel settore software&web talvolta anche di piccole dimensioni, ma soprattutto redditizie e colme di liquidità con un giro d’affari a parecchi zeri.

Lo studio ha analizzato i conti di 21 aziende (di cui 14 americane, 4 cinesi, 2 giapponesi e 1 europea) e ha quantificato un giro d’affari di quasi 366 miliardi di euro, con una crescita del 29,3% rispetto al 2013.

Parlando delle singole società, in termini di fatturato, nel 2014, Amazon ha conquistato il gradito più alto del podio (73,3 miliardi, +19,5%) seguita da Microsoft (71,5 miliardi) e da Google (54,4 miliardi).

Nello stesso anno, le software & web companies hanno registrato inoltre 26,8 miliardi di euro di totale attivo tangibile (nel 2014 le più grandi sono state Microsoft con 119,7 mld, Google con 91,4 mld e Oracle con 58 mld) a fronte di una media dell’industria pari a 38,1 miliardi di euro.

A stupire è in particolare la velocità con la quale queste aziende sono cresciute e si sono imposte sul mercato: in soli cinque anni (2009-2014 come affermato in precedenza) le loro dimensioni sono triplicate, registrando un +219,6% che diviene ancor più eclatante se rapportato alla crescita di altri settori come energy (+55,1%),  manufatturiero (+31,3%), tlc (+18,9%) e utilities (+13,8%).

In base all’ultima rilevazione di Mediobanca inoltre, nello stesso periodo d’analisi, anche i ricavi avrebbero subito un aumento consistente: +145,2% a fronte del 58,9% delle energy, del 32,5% delle manufatturiere, del 19,4% delle utilities e del 14,2% delle tlc.

Stesso discorso per quanto riguarda la capacità di creare occupazione. Tra il 2009 e il 2014 la forza lavoro è salita del 109,3%, registrando un totale di 477mila nuovi assunti (22.700 occupati per società). Anche la redditività risulta superiore agli altri settori dell’industria: prime in classifica per fatturato operativo netto al 21,1%, seguite dalla farmaceutica a 20,8%.

Nonostante la bolla delle dot-com accompagni ancora gli incubi degli investitori internazionali, il report di Mediobanca parla anche della solidità finanziaria della s&w. Nel 2014 il capitale netto tangibile è pari al 174,2% dei debiti finanziari, con un attivo immateriale pari al 23,8% dell’attivo. Nello stesso anno la liquidità media è 2,2 volte il totale dei debiti finanziari, dato che manifesta palesemente la fortissima capacità di acquisizione sul mercato, caratteristica principale di questo tipo di aziende. In questo ambito, menzione speciale per Nintendo, società senza nessun debito finanziario grazie alla sua policy di autofinanziamento. Al secondo posto Facebook, con un capitale netto tangibile superiore di oltre 60 volte i debiti finanziari.

Dati positivi arrivano non solo dal “passato”, ma anche dall’anno in corso: nel primo trimestre del 2015 il fatturato è cresciuto in media del +12,2% rispetto al primo trimestre 2014, mentre i margini e la solidità finanziaria hanno subito un leggero calo.

Ad attirare l’attenzione degli investitori nell’ultimo periodo è soprattutto PayPal, la cui quotazione è avvenuta poche settimane fa dopo lo scorporo da eBay. Secondo le stime di Mediobanca, Paypal nel 2014 potrebbe arrivare a un fatturato di oltre 7 miliardi di euro con una parallela riduzione dei ricavi di eBay di 8 miliardi di euro.

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