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Indonesia: qualche tensione, ma i fondamentali restano buoni

La performance economica che ha contraddistinto l’Indonesia come mercato emergente di interesse internazionale ha vissuto nel 2013 un anno critico, segnato da una decelerazione della crescita. Queste tensioni sull’economia dell’arcipelago sono tuttavia da considerarsi temporanee: l’outlook sul paese resta positivo e le opportunità di business promettenti.

Indonesia: qualche tensione, ma i fondamentali restano buoni

L’Indonesia si è affermata nel corso degli ultimi come uno dei più promettenti mercati emergenti. Caratterizzata da tassi di crescita sostenibili del PIL compresi tra il 5% e il 6%, la sua performance economica ha goduto del riconoscimento di organizzazioni e agenzie di rating internazionali che hanno elevato la valutazione dell’Indonesia a investment grade (categoria OCSE 3/7; Moody’s Baa3; Standard & Poor’s BB+, anche se non appartenente alla categoria investment grade, è comunque molto prossimo a esso).

Membro fondatore dell’ASEAN e considerato tra le aree economiche di maggior interesse a livello internazionale in vista dell’istituzione nel 2015 dell’AEC (ASEAN Economic Comunity), che promuoverà un’unione economica di questi paesi del sud-est asiatico, l’arcipelago indonesiano si distingue per la straordinaria dotazione di risorse naturali e per un mercato domestico altamente dinamico e promettente.

In controtendenza con il trend degli anni precedenti, il 2013 ha rappresentato per l’Indonesia un anno critico, contraddistinto dal peggioramento di alcuni indicatori economici che hanno messo in luce certe debolezze dell’economia dell’arcipelago, che ha chiuso l’anno con un tasso di crescita del PIL del 5,8%, in peggioramento rispetto al 6,2% osservato nel 2012.
Numerosi sono stati gli elementi che hanno influenzato tale risultato, tra cui: l’ingente flusso di capitali esteri che hanno abbandonato il paese; la riduzione dell’export del paese; il peggioramento del deficit delle partite correnti; l’aumento dell’inflazione e il deprezzamento della valuta.

Ciononostante, queste tensioni sullo sviluppo dell’economia dell’arcipelago sono ritenute di natura temporanea: si prevede infatti un miglioramento dei diversi indicatori economici del paese già a partire dalla seconda metà del 2014, in concomitanza con le nuove elezioni presidenziali che avranno luogo nel luglio di quest’anno, e un recupero, già dal 2015, dei ritmi di crescita che hanno contraddistinto la performance economica dell’Indonesia negli ultimi anni. L’outlook sul futuro economico del paese è positivo e il mercato indonesiano rimane una meta promettente per gli investimenti esteri, che saranno ulteriormente incoraggiati dalle autorità al fine di aumentare l’attrattività del paese e contrastare il rallentamento nei tassi di crescita dell’economia dell’arcipelago.

L’ulteriore apertura agli investimenti esteri di alcuni settori, come il farmaceutico, il pubblicitario e l’energetico, che ha contraddistinto l’inizio del 2014, è da intendersi infatti come anticipazione di questo trend. Le opportunità di business sono molteplici e da ricercarsi specialmente nel medio-lungo termine nei settori che sono stati indicati come prioritari dai policy maker nel piano di sviluppo nazionale (in particolare i settori delle infrastrutture, servizi, ICT e produzione di energia).

In allegato è proposto uno studio approfondito sulla situazione economica attuale del paese, le prospettive future di crescita e i settori più promettenti e interessanti del mercato indonesiano.


Allegati: FIRST_Indonesia_qualche tensione, ma i fondamentali restano buoni.pdf

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