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Il verdetto di Trump sull’Iran frena il petrolio

L’attesa per il pronunciamento del Presidente americano sull’intesa con l’Iran rende prudenti i mercati finanziari e frena la corsa del petrolio – L’Argentina recupera, soffre la lira turca – Elliott alla carica anche al Nasdaq – Comcast sfida Walt Disney: 60 miliardi per Fox – Piazza Affari e Btp dribblano la crisi politica italiana

L’attesa finirà alle 20 italiane, quando a Wall Street saranno le 2 del pomeriggio. Donald Trump ha annunciato per quell’ora la sua decisione sul nucleare iraniano. La previsione è che il Presidente, nonostante gli appelli dell’Europa, procederà a cancellare l’intesa, ma non sanzionerà i Paesi (vedi l’Europa) che non lo seguiranno su questa strada. L’impatto, perciò, potrebbe essere limitato, ma le conseguenze, politiche oltre che economiche, saranno comunque molto rilevanti. Tuttavia, il Washington Post ha aggiunto che la Casa Bianca reintrodurrà da subito le sanzioni che colpiscono le banche partner dell’Iran, o dei paesi che non rispettano l’embargo.

Nell’attesa, i mercati hanno scelto la prudenza. Dopo i massimi segnati in avvio di seduta (Brent oltre i 76 dollari, Wti a quasi 71) anche per la prospettiva del collasso della produzione del Venezuela, i prezzi hanno registrato una flessione: il Brent stamane tratta a 75,4 dollari, il Wti è sotto la barriera di 70 dollari. Il comparto energia ha chiuso la seduta delle Borse Usa con un modesto rialzo dello 0,18%. Ieri a Piazza Affari Tenaris +2,2%, Eni +1,92% e Saipem +1,48%.

TORNA A SALIRE L’EXPORT CINESE

Toniche stamane le Borse asiatiche. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna l’1,2%, Hong Kong + 1,2%. Ad aprile è tornato a salire l’export cinese (+12,9%).

La Borsa del Giappone sale meno (Nikkei +0,2%), anche perché il dato sui consumi di marzo è stato fiacco, un calo dello 0,7% che ridimensiona le aspettative di accelerazioni nella crescita del Pil.

Sale il mercato azionario dell’India, BSE Sensex +0,8%, mentre la rupia indiana si indebolisce a 67,2 su dollaro, nuovo minimo da 15 mesi.

DOLLAO SUPER: RECUPERA L’ARGENTINA, SOFFRE LA LIRA TURCA

Recupera, dopo i forti rialzi dei tassi (tre in una settimana fino al 40%) il peso argentino. Resta invece sotto pressione la lira turca che ha toccato ieri nuovi minimi: nel 2018 la valuta di Ankara ha ceduto il 22 per cento. La frenata del petrolio è legata anche all’ascesa della valuta Usa.

ELLIOTT ALLA CARICA ANCHE AL NASDAQ

Chiusura positiva per Wall Street: Dow Jones+0,9%, S&P 500 +0,35% (da un massimo dello 0,75% prima della frenata dei petroliferi). Meglio il Nasdaq (+0,77%) grazie all’effetto Mela.

Il titolo Apple (+0,72%) ha infatti potuto contare su uno sponsor d’eccezione: Warren Buffett ha detto che se potesse acquisterebbe il 100% della società. Per ora si è accontentato di un investimento complessivo per 44 miliardi di dollari.

Elliott Partner non si ferma ad assaporare il successo in Tim. Ieri il fondo ha presentato un’offerta cash di 7 miliardi di dollari per Athena Health (+16,74%, servizi per la salute) di cui controlla il 9%. L’obiettivo è spingere il board della società a vendere.

COMCAST PRONTA A SFIDARE WALT DISNEY: 60 MILIARDI PER FOX

Comcast, anticipa Reuters, sta preparando un’offerta monstre (60 miliardi di dollari) per far saltare l’accordo tra Walt Disney e Fox e conquistare la leadership mondiale dei media.

C’è qualche timore sul discorso che Jay Powell terrà oggi a Zurigo. I mercati non gradiscono i toni rigidi del governatore della Federal Reserve, da quando ha preso il posto di Janet Yellen, ogni sua uscita pubblica ha depresso Wall Street.

L’EURO DEBOLE DÀ LA CARICA ALL’EUROPA

L’euro debole e i barili di petrolio sempre più cari hanno spinto al rialzo tutte le piazze finanziarie del Vecchio Continente. A dare un’ulteriore spinta ai listini è stata l’apertura brillante di Wall Street, accompagnata dagli acquisti degli Etf Usa sul Vecchio Continente.

Anche Piazza Affari ha partecipato al trend positivo nonostante la prospettiva sempre più concreta di un ritorno alle urne. La Borsa italiana ha messo a segno un rialzo dello 0,9% portandosi sul nuovo massimo dal 2009 a 24.543 punti.

Assente Londra per la vacanza del Bank Holiday, la leadership è toccata a Francoforte (+1%) davanti a Madrid (+0,36%).

TRACOLLO AIR FRANCE, IL CAFFÈ DI STARBUCKS SPINGE NESTLÉ

Il mercato più debole è stato Parigi (+0,28%), frenata da Air France (-14,3%) sulla scia dell’annuncio di dimissioni da parte dell’ad Jean-Marc Janaillac dopo che il personale ha respinto un accordo sugli stipendi. Il governo ha detto che lo Stato francese, principale azionista con una quota del 14%, non correrà in soccorso della compagnia aerea.

Zurigo +0,84%. Nestlé avanza dell’1,7% dopo l’accordo con Starbucks: il colosso elvetico pagherà alla catena Usa 7,15 miliardi di dollari nel quadro di un’alleanza globale nel caffè che assegna al gigante alimentare i diritti di vendita dei prodotti a base di caffè del gruppo di Seattle nei supermercati, nei ristoranti e nelle attività di catering.

L’indicatore anticipatore dell’andamento dell’economia italiana si mantiene su livelli elevati anche se si rafforzano i segnali di rallentamento delineando uno scenario di minore intensità della crescita. Lo dice Istat nella nota mensile di aprile.

Oggi inizia con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il ciclo di audizioni che prelude all’esame del Documento di economia e finanza (Def) in Aula, tra giovedì 10 e venerdì 11 maggio.

BTP IN ASCESA NONOSTANTE LA CRISI. ALL’ASTA 6,5 MILIARDI DI BOT

Finale di seduta ancora con il segno più per i Btp, in apparenza poco sensibili alla prospettiva di un ritorno al voto già a luglio.

Tra scambi dai volumi piuttosto contenuti, rispetto ai 126 punti base della chiusura di venerdì sera lo spread Italia/Germania sul tratto 2028 si attesta in chiusura a 123 centesimi. Il rendimento del decennale si ferma all’1,76%.

In occasione dell’asta di giovedì prossimo 10 maggio il ministero dell’Economia metterà a disposizione degli investitori 6,5 miliardi di euro in Bot a 12 mesi, contro 7,15 miliardi di fondi in scadenza: la turbolenza politica ha consigliato di ridurre l’offerta.

FERRARI BATTE STM AL GP DI PIAZZA AFFARI

Ferrari e Stm si sono contesi fino alle ultime battute la palma di titolo record della seduta. Alla fine l’ha spuntata il titolo della Rossa di Maranello, che prosegue la corsa post risultati trimestrali e chiude in rialzo del 3,7% ai nuovi massimi storici.

In scia Exor guadagna il 2,3% circa, beneficiando anche dei progressi di Cnh Industrial (+1,9%) e del rialzo del target price da parte di Kepler Cheuvreux a 72 da 66 euro. Positiva anche Fiat Chrysler (+0,2%).

Segue Stmicrolectronics (+3,48%) in un contesto di acquisti generalizzati sui tecnologici europei il paniere europeo guadagna oltre 1% e in attesa del capital markets Day 2018 che si terrà a Londra martedì 15 maggio.

I BROKER PREMIANO LA NUOVA TIM

Tim, nel giorno in cui si è riunito per la prima volta il nuovo cda, ha sfruttato la spinta ricevuta venerdì scorso, con la vittoria di Elliott in assemblea, e sale dello 0,87%. Kepler Cheuvreux ha alzato il target price a 1 da 0,9 euro. In un report dedicato all’esito dell’assemblea, Deutsche Bank — che ha rating ‘buy’ e target price di 1,29 euro — scrive che il titolo dovrebbe beneficiare della nuova situazione, ma aggiunge che non mancano i fattori di rischio.

Poco mossa Mediaset (+0,2%), mentre secondo il commissario Agcom Antonio Nicita la nuova governance di Tim non modifica gli obblighi per il gruppo francese Vivendi di rispettare i limiti anti-concentrazione previsti dalla legge Gasparri sulla quota detenuta nel Biscione. Mediobanca Securities ha ribadito il gudizio outperform e il target price a 4,34 euro e Banca Akros accumulate con un prezzo obiettivo a 3,55 euro perché, a detta di quest’ultima banca d’affari, la vittoria del fondo attivista Elliott nell’assemblea degli azionisti di Tim alimenta nuova speculazione sul titolo.

Tra i bancari, in attesa dei conti, spiccano Unicredit (+0,92%), Mediobanca (+0,49%) e Intesa (+0,35%).

SOFFRE LA MODA. FRENANO I RICAVI DI FERRAGAMO

Debole la moda. Continuano i realizzi su Moncler-1,18% cominciati venerdì dopo la pubblicazione della trimestrale sopra le attese. Kepler Cheuvreux ha tagliato il rating a ‘hold’ da ‘buy’, alzando il target price a 37 da 31 euro.

In serata sono stati annunciati i risultati del trimestre di Salvatore Ferragamo. In attesa della nomina del nuovo ad, la maison non inverte la rotta discendente: ricavi consolidati in calo dell’1,7% a 304 milioni, ebitda -1,9%, utile netto -18,8% , posizione finanziaria netta pari a 141 milioni.

GRANDE COLPO DI ASTALDI IN INDIA

Balzo di Astaldi (+3,6%) dopo l’annuncio di un contratto in India assieme al partner Reliance. Valore dell’operazione: 380 milioni per la sola società italiana.

Elica avanza del 7,8% sulla scia dei risultati del primo trimestre, chiuso con un utile in crescita di quasi l’85%.

Bene anche Cerved (+2,5%). Nel primo trimestre il gruppo ha conseguito un utile netto rettificato in crescita tendenziale del 3,1% a 23,1 milioni di euro e ricavi in aumento dell’8,4% a 105,3 milioni.

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