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Il risiko bancario e i vaccini animano la Borsa: Creval svetta

L’Opa di Credit Agricole Italia su Creval infiamma una parte dei titoli bancari – Ma anche l’arrivo imminente dei vaccini anti-Covid e il prezzo del petrolio sostengono i listini azionari, anche se la giornata è in altalena

Il risiko bancario e i vaccini animano la Borsa: Creval svetta

Si raggelano nel finale i listini europei, che chiudono piatti, contagiati dall’incertezza di Wall Street. Dopo una mattinata scoppiettante, grazie al terzo vaccino anti Covid che si è rivelato efficace nel giro di 15 giorni, le piazze continentali hanno cominciato a rallentare. Per Natale probabilmente non si andrà a sciare in Italia e forse nemmeno in Europa e questo, insieme alle altre misure di contenimento necessarie a livello continentale per fermare la pandemia, raffredda anche la scalata di Piazza Affari verso i 22 mila punti (-0,02%, 21.701 punti). Si apprezzano i titoli petroliferi e resta in fermento il settore bancario con il lancio di un’opa totalitaria di Credit Agricole sul Credito Valtellinese (+23,73%), ma vanno giù le utility. Rimane sulla cresta dell’onda invece l’obbligazionario, con il tasso del decennale che chiude al minimo (+0,58%) e lo spread con il Bund in ribasso a 116 punti (-1,21%)

La situazione è analoga a Francoforte -0,01%; Parigi -0,07%; Madrid +0,03%. Peggio Londra, -0,31%. Wall Street, dopo un’opening bell intonata, si muove mista (il Nasdaq è in calo), in vista di una magra Festa del Ringraziamento, mentre le speranze di Donald Trump di ribaltare il risultato elettorale si riducono al lumicino e i media americani rivelano che il presidente eletto Joe Biden ha individuato in Anthony Blinken il suo segretario di Stato. L’annuncio ufficiale è atteso per martedì, quando il Biden nominerà anche il suo consigliere alla sicurezza nazionale e l’ambasciatore americano all’Onu. Jake Sullivan sarebbe stato scelto per il ruolo di consigliere, mentre Linda Thomas-Greenfield è in corsa come ambasciatrice all’Onu.

Sul fronte della guerra mondiale contro il coronavirus si segnala l’annuncio che Il vaccino AstraZeneca sviluppato dall’Università di Oxford e dall’Irbm di Pomezia è “altamente efficace” nella prevenzione della malattia secondo i risultati preliminari dei testi clinici condotti in Regno Unito e Brasile arrivati in fase 3. I ricercatori hanno spiegato che il vaccino funziona in media con una protezione del 70%, inferiore quindi al 90-95% annunciato da Pfizer prima e da Moderna poi. Tuttavia la protezione sembra variare, secondo i dosaggi, fino a una copertura del 90%

A sostenere i mercati europei nella prima parte della seduta erano stati anche alcuni indicatori macro come l’indice Pmi manifatturiero tedesco, termometro dell’economia dell’Eurozona, sceso a 57,9 punti a novembre, ma sopra le attese.

In scia alle notizie positive resta ben intonato il petrolio, il Brent sale dell’2% a 46 dollari al barile. Al contrario l’oro retrocede a 1832,7 dollari l’oncia (-2%) Il dollaro rialza la testa. L’euro, che aveva raggiunto quota 1,19, al momento è in ritirata a 1,182. 

In Piazza Affari archiviano un’ottima seduta i titoli oil: Saipem +4,55; Tenaris +2,94%; Eni +2,52.

Fra le grandi banche svetta Unicredit +3,39%, considerata una delle possibili protagoniste della nuova stagione aggregativa nel credito. A rilanciare l’ipotesi di un’aggregazione con Mps (+1,3%) è Bloomberg. Secondo l’agenzia americana, che cita fonti anonime vicine alla situazione, l’ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier sarebbe stato sentito al ministero delle Finanze sul tema della possibile vendita della quota del 68% di Mps in mano allo Stato. Il ceo di Unicredit, scrive ancora l’agenzia internazionale, non sarebbe però disposto a prendere in considerazione alcun accordo che non fosse almeno neutrale in termini di capitale e che non proteggesse la sua banca da rischi legali, che ammontano a circa 10 miliardi. A questo proposito sarebbe stata condotta da Unicredit un’analisi interna per valutare rischi e benefici dell’operazione di aggregazione con Mps. 

Resta effervescente Bper, +2,12%, dopo le esternazioni dei vertici di Unipol (principale azionista) in favore di un’aggregazione con Banco Bpm -3,71%.

La notizia del giorno però è l’opa lanciata da Credit Agricole Italia, società controllata per il 75,6% da Crédit Agricole, sul Credito Valtellinese. La combinazione creerebbe la sesta banca commerciale in Italia L’offerta con corrispettivo in denaro è pari a 10,50 euro per azione (oggi la banca chiude a un valore superiore di 10,758 euro per azione).Tale prezzo equivale a un investimento totale di 737 milioni da parte di Credit Agricole Italia per arrivare a detenere il 100% delle azioni di Credito Valtellinese. In scia si apprezza la Banca Popolare di Sondrio +5,33%

In ribasso fra le big, Mediobanca -1,95%.

Nel resto del listino risultano ben comprate Leonardo +2,9%, Telecom +1,75% e Atlantia +1,72%. Quest’ultima più vicina alla cessione di Aspi a Cdp, dopo l’avvicendamento al vertice di Edizione, la cassaforte della famiglia Benetton, dove Enrico Laghi sarà il nuovo presidente con il mandato di “supportare il consiglio nella prosecuzione e consolidamento di un percorso di rinnovamento e rafforzamento della strategia sociale”. La nomina verrà formalizzata il 30 novembre e Laghi prende il posto di Gianni Mion.

Fanalino di coda fra le blue chip è Terna, -3,89%, che risente dello stacco dell’acconto sul dividendo 2021 per un ammontare di 0,0909 euro.

Deboli Recordati -2,75%, Enel -1,86% e Poste -1,8%.

Fuori dal listino principale fa un balzo Monnalisa dopo aver siglato l’accordo con la blogger, Chiara Ferragni, che ha all’attivo quasi 22 milioni di follower. I titoli vantano un progresso del 23,64% e riconquistano i 4 euro per azione.

La società aretina, specializzata nell’abbigliamento per bambini, quest’oggi ha annunciato la firma di un accordo di licenza pluriennale con Chiara Ferragni, con l’obiettivo di far crescere worldwide, nel segmento moda bambina 0-10 anni.

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