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Crédit Agricole Italia lancia Opa su Credito Valtellinese

Il risiko bancario avanza – A sorpresa, Crédit Agricole Italia, che nelle scorse settimane era considerato da alcuni analisti come il possibile partner di Banco Bpm, ha lanciato un’Opa sul Creval: l’offerta è tutta in denaro – Il riaccendersi del risiko bancario spinge il titolo Unicredit

Crédit Agricole Italia lancia Opa su Credito Valtellinese

Il risiko bancario non si ferma. A sorpresa il Crédit Agricole Italia, la controllata italiana del colosso francese già profondamente radicato nel nostro Paese, ha lanciato un’Opa sul Credito Valtellinese (Creval). L’offerta è tutta in denaro: 10,5 euro per ogni azione del Creval. Il prezzo incorpora un premio del 21,4% rispetto agli attuali corsi di Borsa e addirittura del 53,9% rispetto al prezzo medio ponderato del titolo Creval degli ultimi sei mesi.

Lo ha comunicato stamattina lo stesso Crédit Agricole Italia, precisando che si tratta di un’Opa volontaria e totalitaria. L’offerta comporta un investimento di 737 milioni di euro. La banca controllata da Crédit Agricole ha fatto anche sapere di aver già ricevuto l’impegno a vendere le sue azioni in Creval da parte di Algebris, che attualmente detiene il 5,4% del capitale della Banca valtellinese. Analogamente, il Crédit Agricole Assicurances, controllata dal colosso francese e che attualmente detiene il 9,8% di Creval, venderà le sue azioni ai cugini di Crédit Agricole Italia.

Il periodo di offerta terminerà a maggio 2021 e la validità dell’operazione sarà condizionata dal raggiungimento del 66,7% del capitale con diritto di voto di Creval. Condizione che potrà essere superata se Crédit Agricole Italia raccoglierà almeno il 50% più un’azione di Creval.

L’Opa sarà il primo passo per procedere alla fusione per incorporazione di Creval in Crédit Agricole Italia che consoliderà così la sua posizione al vertice del sistema bancario italiano.

Secondo Riccardo Colombani, segretario generale del sindacato di bancari First Cisl, l’Opa “sembra andare nella direzione giusta” e il comportamento del gruppo francese in Italia autorizza sperare “che l’operazione non sia diretta solo al consolidamento del sistema, ma abbia come obiettivo la creazione di valore per tutti gli stakeholder”. La fusione può essere infatti “l’occasione per maggiori investimenti sul lavoro, attraverso una politica di assunzioni in controtendenza con il trend del settore, soprattutto per quanto riguarda il Meridione d’Italia”.

Aggiornamento ore 13.30

L’annuncio dell’Opa su Creval ha messo il turbo al titolo in Borsa di Unicredit (+3,45%, a 8,762 euro), spinto in testa al Ftse Mib dal riaccendersi della speculazione su una possibile fusione con Mps (+1,5%), che lo Stato si è impegnato con l’Europa a riprivatizzare entro il 2021.

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