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Il Nasdaq torna ai record della bolla Internet del 2000. Milano inizia bene prima dell’asta Bot

Il listino americano dell’high tech infrange la soglia dei 4mila punti base e torna ai livelli della bolla Internet di 13 anni fa ma l’economia dà segnali contrastanti – Stamani Milano inizia bene – Oggi l’asta dei Bot e Investor day di Generali a Londra – Mps sotto pressione per l’aumento di capitale – Arriva Moncler – Cina dolce per Ferragamo

Il Nasdaq torna ai record della bolla Internet del 2000. Milano inizia bene prima dell’asta Bot

Frena Tokyo -0,42%, le Borse cinesi tornano a salire dopo cinque giorni di ribasso legati a nuove misure di controllo sul credito erogato dalle banche. L’Hang Seng +0,7% di Hong Kong è ai massimi dall’aprile 2011. Sui listini asiatici spicca però il balzo di Guangzhou hi-target Navigation Tech +10% dopo diverse sospensioni al rialzo a Shanghai. L’attenzione è giustificata dal fatto che l’azienda è tra i principali fornitori di sistemi elettronici dell’esercito cinese. Il mercato scommette che la decisione di allargare la zona di controllo marittima sul Pacifico comporterà un aumento delle spese militari.

Il Nasdaq +0,58% ha chiuso a 4.017,75 punti, infrangendo, per la prima volta dopo 13 anni, la soglia varcata nell’anno della bolla Internet. Indice Dow Jones invariato, S&P 500 in rialzo dello 0,15%. Contrastanti i segnali in arrivo dall’economia. Frena inaspettatamente la fiducia dei consumatori Usa, scesa sui minimi da aprile. Ma le richieste di nuovi permessi edilizi a ottobre hanno raggiunto quota 1,034 milioni, nettamente sopra i 930mila stimati dagli economisti. 

Si tratta del livello più alto dal giugno 2008. I prezzi delle case nelle 20 città più importanti,monitorati dall’indice Case Shiller sono saliti a settembre del 13% anno su anno, in linea con le aspettative. Oggi, vigilia del Thanksgiving day (chiusi tutti i mercati) saranno rilasciati dati significativi: Durable goods di ottobre, il Chicago FED, il Chicago PMI e la lettura finale della Michigan Confidence. La pausa per festività permetterà di fare un po’ il punto della situazione in vista del FOMC di dicembre.

Giornata incolore per le borse europee, con gli indici che hanno chiuso in territorio contrastato. Parigi ha segnato -0,57%, Francoforte -0,11% e Londra -0,87%, in scia alla flessione dei titoli legati alle materie prime (-1,88% il comparto europeo). Milano ha chiuso a -0,05%.

S&P: TEST SUL LEONE DI TRIESTE E “SUI GRUPPI AFRICANI”

Le tensioni politiche crescono, ma non turbano l’attenzione dei mercati per i titoli di Stato italiani, resta “sorprendente”, come nota Giuseppe Sersale, analista di Anthilia Capital partner: “A fine giornata i cali dei rendimenti sulle scadenze 2/3 anni ammontano a 7/8 basi points. L’asta di giovedì per 2.5 miliardi ha frenato un po’ la domanda sul 10 anni, che comunque ha chiuso al 4.05% tenendo testa al rally del bund. La caccia al rendimento in un contesto disinflattivo che promette tassi bassissimi a lungo continua ad essere il driver della domanda di titoli di stato italiani ed, in minor misura, spagnoli.

In questo quadro idilliaco ,però, cade l’effetto S&P. L’agenzia di rating ha infatti messo Generali + 0,42% in creditwatch negativo, “nell’ambito di un’azione su diversi gruppi assicurativi europei e africani,” dopo l’aggiornamento dei criteri relativi ai titoli di Stato posseduti. Per conferire un rating superiore ai rispettivi bond statali, S&P ha deciso di applicare uno stress test legato alla possibilità di un default dei titoli di Stato, in relazione a quali titoli sono detenuti.

Generali e le sue controllate attualmente hanno rating ‘A-‘, due notch sopra la Repubblica italiana. E se Generali non superasse lo stress test? “Probabilmente limiteremmo il rating del gruppo al livello del nostro rating dell’Italia in valuta estera” scrive l’agenzia di rating. Una minaccia che, non a caso, cade a ridosso dell’Investor day della compagnia a Londra.

ASTE 2013, GIA’ COPERTO IL 98% DELL’OBIETTIVO 

Con l’asta dei Ctz di ieri (rendimento sceso all’1,163%da 1,392% di ottobre) il Tesoro ha coperto circa il 98% delle emissioni previste per quest’anno, cosa che non guasta visto il segnale in arrivo da S&P e dai siluri, prevedibili, alla vigilia degli stress test bancari. La tornata d’asta di fine novembre prosegue oggi con il Bot semestrale (7 miliardi). Sul grey market Mts, il rendimento del Bot scadenza maggio 2014 era pari ieri allo 0,506%, contro lo 0,629% pagato all’asta del mese scorso, vicino al record storico dalla nascita dell’euro (0,503% segnato lo scorso aprile). Domani sarà la volta del Btp 10 , importo offerto 2-2,5 miliardi.

MPS: CON L’AUMENTO MENO FONDAZIONE

Protagonista della giornata a Piazza Affari è stata MontePaschi . Dopo un’iniziale sospensione per eccesso di ribasso (è arrivato a perdere oltre il 10%), il titolo ha chiuso in calo del 5,9% a 0,184 euro. Oggi il Cda ha fissato i tempi e le modalità dell’aumento di capitale da 3 miliardi di euro, che sarà sottoposto all’assemblea straordinaria degli azionisti convocata per il prossimo 27 dicembre. L’operazione, dice un comunicato, sarà completata prevedibilmente entro il primo trimestre 2014 e comprende il raggruppamento delle azioni in rapporto di 1 a 100. La buona riuscita dell’aumento di capitale è interamente garantita (fino a 3 miliardi) da un consorzio di banche.

Il settore, all’indomani dell’incontro tra i vertici della Bce e i banchieri europei sul tema degli stress test, resta comunque nel mirino. Gli analisti di Intermonte si aspettano che Bankitalia esorti le banche italiane ad aumentare nel quarto trimestre 2013 gli accantonamenti su crediti, per alzare le coperture su crediti problematici. 

Per gli analisti, la banca a maggior rischio rafforzamento capitale è il Banco Popolare +2%, L’istituto guidato da Pierfrancesco Saviotti +2% ha annunciato dopo la chiusura la fusione con la controllata Credito Bergamasco +2%. 

Chiusure negative per Popolare Emilia -0,8% e Ubi-0,6%. Banca Popolare Milano – 2,60%. Entra nel vivo la campagna elettorale. Giù anche Bper (-0,85%), Ubi (-0,66%). Positive Unicredit +0,19% e Intesa Sanpaolo +1,04%. Solo con la crescita, generando redditività, e con l’aumento della capitalizzazione di Borsa, Intesa Sanpaolo potrà mantenere la propria indipendenza’. E’ uno dei passaggi dell’intervento del consigliere delegato della banca, Carlo Messina, di fronte alla platea dei mille dirigenti dell’istituto riuniti al Lingotto di Torino. Messina ha messo in guardia i manager sul fatto che ‘in una prospettiva di ritorno di crescita del pil in Italia, alcune grandi banche internazionali potranno iniziare a guarda Intesa Sanpaolo come una possibile preda’

ARRIVA MONCLER. CINA DOLCE PER FERRAGAMO, AMARA PER HUGO BOSS

Via libera all’Ipo di Moncler. La forchetta delle azioni da collocare è stata fissata tra 8,75 e 10,20 euro. Chiude in netto rialzo Salvatore Ferragamo (+1,96%), che dalla pubblicazione dei conti il 14 novembre scorso ha guadagnato il 22%. Continua il boom di Geox +8,12%. Perde colpi solo Luxottica -0,8% dopo il declassamento di Berenberg a “hold” da “buy”. 

Vola a Wall Street Tiffany’s che guadagna oltre il 7% dopo aver pubblicato ottimi risultati trimestrali che hanno consentito alla società di rivedere al rialzo le guidance annuali. Al contrario, la frenata del mercato cinese gioca un brutto scherzo ad altri brand Remy Cointreau perde il 7.3 % a Parigi dopo aver rivisto al ribasso le stime del 2013 e le previsioni per il Capodanno cinese. Calano anche Pernod Ricard -1,8% e Campari -0,6%. In ribasso, sempre per la frenata del mercato cinese, Hugo Boss -3,8%.

TELECOM ITALIA, S’ALLONTANA LA LEGGE SULL’OPA

L’andamento contrastato del listino milanese ha riguardato tutti i settori.  Negativa Fiat -1%, sempre penalizzata dal rinvio dell’ipo di Chrysler al 2014. Telecom Italia ha chiuso in perdita dell’1,6% mentre inizia a venir meno l’appeal speculativo sul titolo in vista dell’assemblea del 20 dicembre: un pre-sondaggio tra i fondi esteri indica che al momento non ci sono i numeri per ipotizzare che all’assemblea possa passare la mozione di revoca del cda. Inoltre, il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, ha spiegato che la riforma dell’opa sarà oggetto di un successivo provvedimento e non nel maxiemendamento presentato in Aula. In calo anche Eni scesa dello 0,9%. Saipem+1,2%, Tenaris-2,4%. 

Ha chiuso in terreno positivo Finmeccanica +0,09%, che ha collocato sul mercato bond a 7 anni. A inizio giornata le azioni hanno scontato la notizia secondo cui il governo indiano avrebbe respinto la richiesta di arbitrato di AgustaWestland, dopo la cancellazione della commessa per la fornitura di 12 elicotteri. Il presidente James Pallotta e i rappresentanti di Unicredit, secondo socio della Neep, la holding che controlla il 78% della As Roma -7,09% dopo aver ceduto la vetta della classifica, sono stati sentiti questa mattina dalla Consob, dopo lo scambio di comunicati avvenuto nei giorni scorsi a proposito dei contatti intrapresi dalla banca con un possibile investitore cinese. 

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