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Il G7 clima si svolgerà in Piemonte. In Italia troppi ritardi sugli obiettivi al 2030

Il Piemonte ospita prima il Planet Week e poi il G7. L’Italia paese organizzatore ma senza un Piano clima vigente

Il G7 clima si svolgerà in Piemonte. In Italia troppi ritardi sugli obiettivi al 2030

Torino, il Piemonte, le sue sedi istituzionali ospiteranno “Planet Week”, l’evento sulla sostenibilità organizzato dal ministero dell’Ambiente, Banca Mondiale sui cambiamenti climatici, “Connect4Climate”, in programma dal 20 al 28 aprile. Aziende ed Enti come Enel, Italgas, Iveco, Consorzio Nazionale Imballaggi, Camera di Commercio sono alcuni dei partner annunciati. Durante la settimana si terranno oltre 60 eventi dove si parlerà di clima, energia, sviluppo sostenibile, mobilità e tanto altro. Sarà l’anteprima del G7 Clima, Energia e Ambiente, che si svolgerà dal 28 al 30 aprile alla Reggia di Venaria.

Il governo si impegna a fare le cose in grande, ma non è ancora chiaro se vuole presentarsi al mondo come un semplice interlocutore o come protagonista di progetti ambiziosi. Uno dei ritardi più evidenti è rappresentato dal Piano Clima (Pniec) non ancora attuato. Attualmente sono in corso audizioni alla Camera dei Deputati, durante le quali Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura ha detto che ci vuole “maggiore concretezza nel fornire ipotesi di azioni future, aggiuntive a quelle dai più recenti decreti e delibere, per poter traguardare i target 2030”. Ma lo stesso ministro dell’Ambiente ha detto ai parlamentari in un’altra audizione che sta “lavorando alla stesura di un Testo Unico sulle semplificazioni procedimentali per le rinnovabili”. Un quadro non bello: con investimenti pubblici e privati fermi, autorizzazioni bloccate, comunità energetiche appena in avvio, assetto idrogeologico a pezzi.

In troppe occasioni si è avuta l’impressione che gli obiettivi climatici e ambientali siano disegnati dal governo sulla carta, senza coinvolgere adeguatamente imprese e lavoratori, o peggio ancora, che le azioni siano frammentate tra ministeri e apparati burocratici inefficaci. È questo il modo in cui vogliamo presentarci al mondo? Come un replay della nostra ultima partecipazione alla Cop 28.

I nodi non sciolti

Cosa si fa in occasione di eventi cosi appariscenti, come quelli che si avvicinano dove il ministro dell’Ambiente ospitante deve diffondere messaggi positivi? Si esibisce il migliore ottimismo. “Il coinvolgimento delle tante espressioni della società italiana costituisce la base imprescindibile di ogni obiettivo ambientale e climatico che ci impegniamo a raggiungere a livello istituzionale col nostro G7” recita il comunicato del ministro Pichetto Fratin. I nodi restano ancora legati, vedremo cosa accadrà.

Durante il Planet Week ci si aspetta che emergano idee che coinvolgano i giovani, le imprese e il mondo associativo, tutte integrate tra loro. Il 22 aprile sarà celebrata la Giornata della Terra e quella del dialogo interreligioso su Pace e Ambiente. Questo appuntamento richiamerà rappresentati di oltre 20 paesi e del settore privato a discutere di cambiamento climatico, con docenti del Politecnico di Torino a presiedere i lavori. Fortunatamente, abbiamo eccellenze in questi campi che si stanno impegnando attivamente.

Ci saranno poi focus sulle nuove tecnologie, sulle energie del futuro e sulle politiche di adattamento, con un particolare coinvolgimento dei giovani come attori del cambiamento. A Biella, il 24 aprile la Fondazione Pistoletto organizza una session su arte, moda e sostenibilità. Tutto per un parterre di competenti, appassionati e sensibili al climate change. È abbastanza improbabile che assisteremo a una trasformazione dinamica da parte del governo del paese presidente di turno del G7.

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