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Il fattore recessione conta più dell’accordo sulla Grecia e colpisce le Borse europee

A metà giornata in flessione tutti i listini del Vecchio Continente per i timori di recessione, enfatizzati dall’indice Pmi dell’eurozona che scende sotto la soglia dei 50 punti – In controtendenza sia Mps (+6%) sia Generali (+2,8%) – Peugeot sale del 9% sulle ali di possibili accordi con General Motors – Spread Btp-Bund risale a quota 352 pb.

Il fattore recessione conta più dell’accordo sulla Grecia e colpisce le Borse europee

Borse europee in flessione nella mattinata Milano l’indice FtseMib perde lo 0,4%, Londra e Parigi arretrano dello 0,3%, Francoforte -0,8%. Superato lo scoglio greco, l’Europa riscopre il dossier R come recessione. I dati di febbraio giustificano l’allarme: l’indice Pmi flash servizi della zona euro segnala la discesa a quota 49,4 sotto la soglia dei 50 punti, che segnala lo spartiacque tra contrazione e ripresa. L’indice flash manifatturiero passa da 48,8 a 49, comunque sotto le previsioni. A far la differenza è stata la Germania a quota 50,1 (contro una previsione di 51,5). La produzione industriale oltre Reno è in crescita, ma solo per gli ordini passati, al contrario sono in forte frenata le nuove commesse.  

L’euro flette lievemente a 1,322 contro il dollaro, da 1,323 della chiusura di ieri. Scende il Btp decennale, con il rendimento che sale al 5,46% (+9 punti). Spread con il Bund a 352 punti.

Fra le blue chip il ribasso più consistente è di Finmeccanica che perde il 2,5%, dopo il balzo dell’11% messo a segno ieri al termine di un minirally di tre giorni.

Non tutte negative le banche: fra quelle che scendono figurano Unicredit in calo dell’1,9%, Intesa -1,2%, Ubi -1,3%. Dagli Usa arriva una buona notizia per Unicredit. Il giudice federale di New York ha respinto le accuse contro Bank Austria (controllata di Unicredit) arrivate dagli avvocati che rappresentano alcuni investitori rimasti vittima della truffa di Bernard Madoff. Per l’avvocato Irving Picard, a capo dei ricorsi dei clienti di Madoff, si tratta della seconda sconfitta nella battaglia legale avviata contro le banche coinvolte nella truffa.

Continua intanto la corsa di MontePaschi + 6%, PopMilano +0,7%. Generali guadagna il 2,8% sostenuta dalla promozione a neutral (da underperform) di Bank of America. Enel scende dell’1%: Morgan Stanley ha abbassato il giudizio a equal weight da overweight.

Soffia in Piazza Affari il vento in arrivo da Parigi. Innanzitutto l’auto: Peugeot sale del 9% dopo che la società ha annunciato l’avvio di negoziati per realizzare una partnership strategica senza fare il nome del partner. Un segreto di Pulcinella perché è notorio che il candidato è General Motors. Grossi movimenti anche nelle tlc: France Telecom sale  dell’1,4% dopo aver annunciato il new look in materia di dividendi, destinato a contagiare l’intero settore: la cedola di Ft scenderà del 14%. Immediata la reazione di Telecom Italia –1,9%. Nel mondo a quattro ruote sale invece Fiat  +0,8%. Scendono invece Pirelli -1,5%, StM -1,8% e Prysmian -1,8%. In evidenza due titoli dell’energia rinnovabile: Kinexia, sospesa per eccesso di rialzo, e TerniEnergia +7,4%. Amplifon sale del 3,4%, promossa a buy da Kepler. Fra le mid cap, si muovono in forte rialzo due titoli dell’energia rinnovabile: Kinexia, sospesa per eccesso di rialzo, e TerniEnergia +7,4%.

Amplifon sale del 3,4%, promossa a buy da Kepler. In calo invece Iren -3,3%, dopo che Cheuvreux ha abbassato la raccomandazione e underperform da outperform.

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