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Il dividendo spinge Eni, Fca sale con Magneti Marelli

In una giornata attendista, prevale il rosso a metà giornata tra i listini europei che guardano a Bank of England e ai dati Usa sull’inflazione. Milano recupera nel corso della mattinata. Risale il Brent in Asia, al top da aprile e dà slancio ai titolo petroliferi. Telecom vira in negativo, Mediaset rimbalza dopo il verdetto Consob su Vivendi. Carige sulle spine dopo il piano

Borse europee incerte in attesa delle decisioni della Bank of England sui tassi e dei dati americani sull’inflazione. A Milano l’indice Ftse Mib oscilla attorno alla parità, sopra i 22.200 punti. In rosso Parigi (-0,05%), Francoforte (-0,28%) e Madrid (-0,63%), mentre si inasprisce il confronto tra Madrid e le autorità catalane.

Piatta anche Londra. Secondo un sondaggio Reuters pubblicato la settimana scorsa, il costo del denaro sarà confermato allo 0,25%, livello che, secondo la maggior parte degli economisti, non dovrebbe subire modifiche fino al 2019. D’altra parte, la fiammata dell’inflazione registrata in agosto ha aumentato la pressione per un ritocco verso l’alto dei tassi, anche se l’incerta evoluzione dei negoziati sulla Brexit suggerisce prudenza.

Dopo cinque sedute consecutive di rialzo gli investitori tirano il fiato, frenati anche dai dati deludenti di stamattina sull’economia cinese.

Confindustria ha nuovamente rivisto al rialzo la stima del Pil italiano, già ritoccata tre mesi fa, e avverte che la valutazione potrebbe rivelarsi “prudente”. Il Centro studi di Confindustria stima il Pil 2017 a 1,5%, in aumento di due decimi di punto rispetto alle previsioni di giugno. Lo scorso dicembre il Csc aveva stimato una crescita per quest‘anno dello 0,8%.

Secondo Istat l’indice dei prezzi al consumo ha registrato una variazione di +0,3% su mese e dell’1,2% su anno.

Lo spread Btp/Bund risale sopra i 164 pb della chiusura di ieri, mentre le oscillazioni del tasso decennale italiano rimangono entro uno spazio strettissimo, tra 2,03% e 2,06%.

Si ferma il dollaro dopo il movimento rialzista delle ultime ore, legato ai dati di ieri che hanno mostrato un rimbalzo dei prezzi alla produzione Usa. Il cross euro/dollaro tratta a 1,1883 da 1,1885 dell’ultima chiusura, appena sopra il minimo di 1,1871.

Il petrolio Brent ha chiuso in rialzo dell’1,6% a 55,2 dollari il barile, stamattina tratta sulle piazze asiatiche a 55,1 dollari. È il prezzo più elevato da aprile. Sale Eni (+0,7%): oggi si riunisce il cda del gruppo per deliberare sull’acconto del dividendo. Saipem +0,8%, Tenaris +0,4%.

L’industria dell’auto tedesca “deve riguadagnare al più presto fiducia e credibilità” perse sia a livello dei consumatori sia dei costruttori stessi a causa del Dieselgate. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, parlando all’inaugurazione del salone di Francoforte.

Il titolo migliore di Piazza Affari è Fiat Chrysler, in rialzo dell’1,7% sul nuovo record storico a 13,99 euro dopo i buoni dati sulle vendite in Europa ad agosto, cresciute del 9,8% a fronte di una crescita del mercato del 5,5%. La società è sempre più vicina alla valorizzazione di Magneti Marelli, probabilmente attraverso una Ipo che dovrebbe stimare l’offerta intorno ai 5 miliardi di euro, nella parte alta del range indicato tempo fa da dall’ad Sergio Marchionne (3,5-5 miliardi di euro). Lo sbarco sul listino dovrebbe avvenire nella prima parte dell’anno prossimo, prima della presentazione del nuovo piano industriale.

Ferrari +0,9%. Stamattina Goldman Sachs ha annunciato di avere avviato la copertura con una raccomandazione Neutral e un target price di 131 dollari (circa 110 euro). Brembo +1%.

Telecom Italia  vira in negativo -0,64% a 0,777 euro dopo che la Consob ha detto che la partecipazione del 23,94% di Vivendi nel colosso tlc deve essere qualificata come una partecipazione di controllo di fatto. Se la tesi fosse confermata, il gruppo di Vincent Bolloré potrebbe essere costretto a consolidare in bilancio in quota parte i 25,7 miliardi di indebitamento di Telecom.

“La posizione di Consob rafforza la posizione del governo in merito all’obbligo di notifica del cambio di controllo su Telecom Italia da parte di Vivendi per l’apertura del procedimento sul golden power”, sottolineano gli analisti di Equita (rating buy e target price a 1,26 euro confermati sul titolo TI). “È da verificare se questa decisione imporrà anche a Vivendi l’obbligo di consolidamento dei numeri di TI, decisione che spetta all’Amf, il regolatore francese. Il rischio per Telecom Italia, a nostro avviso, è relativo alle decisioni che il governo possa prendere al termine della revisione del Golden Power, forzando la cessione di asset strategici in modo tale da impedirne una piena valutazione”.

Rimbalza Mediaset: +0,6% dopo il -5% di ieri. Fra le banche, Intesa sale dello 0,5%, arretrano Banco Bpm (-0,5%) e Unicredit (-0,1%). Carige inverte la rotta e dopo il balzo di inizio seduta e cede lo 0,26%, dopo la presentazione del piano 2017-2020.

Generali -0,3%, Unipol -1,2%. Moncler -1,3%, corregge dal record storico di ieri per effetto del calo di Hermès Internationalé, -2,8% a Parigi dopo indicazioni deludenti sul secondo semestre. La caduta della griffe frena tutto il settore lussi. Ferragamo è piatta, Tod’s cede oltre l’1%. Fra le utility arretrano Enel -0,5% e Snam-1%.

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