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Banca Carige, ecco il piano: “Ritorno all’utile nel 2018”

Previsti anche un rafforzamento patrimoniale da oltre un miliardo di euro, una riduzione del 54% dello stock dei crediti problematici a fine 2018 e del 58% al 2020 e un significativo taglio di dipendenti (da 4.742 a 3.900) e filiali (da 518 a 455) entro i prossimi tre anni

Banca Carige prevede “un ritorno a un risultato economico positivo nel 2018” e punta a soddisfare “integralmente” i target della Bce “già a fine 2017”. Sono questi due degli otto punti del nuovo piano industriale 2017-2020 denominato “Transformation program Carige” approvato ieri dal Cda dell’istituto. In apertura a Piazza Affari gli investitori hanno premiato il titolo della Banca con un +4,5%, poi ridimensionato al +3,3 percento.

Nel nuovo piano dell’istituto sono inclusi anche un rafforzamento patrimoniale da oltre un miliardo di euro, una riduzione del 54% dello stock dei crediti problematici a fine 2018 e del 58% al 2020, un significativo taglio di dipendenti (da 4.742 a 3.900) e filiali (da 518 a 455) entro i prossimi tre anni, una riduzione del 23% dei costi operativi e un rafforzamento del 48% della produttività commerciale nel 2020.

La Bce aveva indicato per Carige una soglia minima del 9% come target minimo di Cet1 da soddisfare dal 2017 e all’11,25% la soglia raccomandata che include anche il cosiddetto “secondo pilastro” (Pillar 2 Capital Guidance).

L’istituto conferma le azioni per il rafforzamento patrimoniale da compiere entro il 2017 attraverso un aumento di capitale fino a 560 milioni, l’ottimizzazione del passivo mediante conversione di prestiti obbligazionari e la cessione di asset (immobili, credito al consumo, merchant book e piattaforma npl).

Quanto ai crediti deteriorati, le azioni mireranno a una “gestione attiva” che punti “all’abbattimento dei volumi e all’innalzamento dei coverage in linea con le best practice”.

I target indicati da Bce per quanto riguarda i non performing loans erano di un ammontare massimo di 5,5 miliardi di euro al 2017, di 4,6 miliardi al 2018 e al 3,7 miliardi al 2019 con tassi di copertura al 63% per le sofferenze (nel 2017) e al 32% per gli incagli (sempre per il 2017).

Sotto il profilo gestionale, il piano prevede una “razionalizzazione della base costi” e una rivisitazione del modello di business mirato a “fare di Carige la banca di riferimento per famiglie, small business e pmi nei territori di riferimento”.

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